Nasce il primo museo dedicato all'olio dei Castelli Romani

Nasce il primo museo dedicato all’olio dei Castelli Romani

di Oriana Davini

Ultima Modifica: 05/12/2024

Ha appena aperto al pubblico il primo museo dedicato all’olio dei Castelli Romani, la zona a sud est di Roma intorno ai Colli Albani caratterizzata da un insieme di piccoli borghi lungo la via Appia.

Situato nella storica tenuta Villa Cavalletti, all’interno di una struttura recuperata integralmente dal gruppo Tierre, il museo è strutturato per offrire ai visitatori il primo percorso espositivo dedicato alla cultura olivicola e agricola di quest’area, oltre alla visita al frantoio e al laboratorio olfattivo.

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L’olivicoltura dei Castelli Romani

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Di origine seicentesca e immerso in 27 ettari di bellezza paesaggistica, il Villino Rosso, all’interno del quale ha sede il museo, ospita un’esposizione permanente che esplora l’archeologica agricola e industriale locale attraverso un itinerario del gusto: dall’uliveto alla degustazione del prodotto finito, alla scoperta della tradizione e della filiera dell’olivicoltura dei Castelli Romani.

Non solo: l’obiettivo è anche diventare un centro di divulgazione e ricerca, grazie alla presenza di agronomi esperti che guidano le visite partendo da una passeggiata tra i 3mila olivi presenti (inseriti nel Presidio Slow Food degli Olivi secolari dal 2022). Si prosegue poi nelle sale espositive dedicate alla cultura dell’olio, dalle sue origini antiche ai nuovi processi di produzione biologica e sostenibile, attraversa il frantoio e il laboratorio olfattivo, dove insieme a sommelier e assaggiatori professionali dell’olio si può partecipare a sessioni di analisi sensoriali e degustazioni, approfondendo le qualità aromatiche e organolettiche dell’olio extravergine.

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L’occasione dell’oleoturismo

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Si punta così a trasmettere un patrimonio di conoscenze antiche e sostenibili all’interno del contesto dell’oleoturismo, una pratica sempre più in crescita e che sta diventando un’attrattiva turistica importante nelle aree di produzione di tutta Italia.

L’oleoturismo, spiega Tiziana Torelli, ingegnere ambientale dell’azienda agricola Tierre, “rappresenta una grande opportunità per i Castelli Romani. Con la recente legge viene data una legittimazione normativa a questa pratica, che va sviluppata con professionalità e attenzione”. Proprio come già avviene nell’enoturismo, insomma, occorrono “strutture adeguate all’accoglienza e una preparazione specifica. Non basta avere un buon olio: servono conoscenze approfondite per spiegare al pubblico le caratteristiche di un millenario prodotto di uso quotidiano e per offrire un’esperienza formativa immersiva”.

Le potenzialità dei Castelli Romani

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I Castelli Romani esprimono al meglio le potenzialità del turismo rurale e rigenerativo con attività differenziate, contribuendo ad alleggerire il sovraffollamento di Roma e offrendo ai visitatori una dimensione ambientale tranquilla e autentica a pochi passi dalla Capitale. Diventa fondamentale anche per motivare i giovani a restare nei territori di origine, anziché abbandonare le campagne e come opportunità di sviluppo di un’economia agricola redditizia che contribuisce a mantenere il paesaggio e la bellezza del territorio, con un impatto positivo per le strutture ricettive e per l’intera comunità, in linea con il protocollo di sostenibilità di Villa Cavalletti e di Ospitalità Castelli Romani.

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L'Autore

giornalista

Giornalista specializzata in turismo e itinerari enogastronomici