Apre a Battipaglia il Museo della Bufala e della Mozzarella

Apre a Battipaglia il Museo della Bufala e della Mozzarella

di Oriana Davini

Ultima Modifica: 31/05/2021

Aprirà al pubblico il 15 giugno a Battipaglia il Museo della Bufala e della Mozzarella, il primo allestimento di genere etno-antropologico dedicato a uno dei prodotti più tipici della Campania: la mozzarella di bufala, la sua lavorazione e tutto il mondo di usanze, professionalità, mestieri e vita quotidiana che ruota intorno a questo formaggio Dop.

Il museo punta a ricostruire la storia della coesistenza dell’uomo con la bufala nella Piana del Sele (la pianura di 500 kmq lungo il percorso del fiume Sele in provincia di Salerno) attraverso foto, documenti e oggetti raccolti e catalogati in 10 anni dall’Associazione Feudo Ron Alfrè e sistemati nei locali messi a disposizione dalla Masseria La Morella (strada provinciale 8, Battipaglia), antico complesso del ‘700 circondato da frutteti, agrumeti e vigneti.

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Vita quotidiana dei bufalari

Il percorso è dunque un viaggio nella storia di un territorio, alla scoperta di attrezzi sorprendenti, strumenti di lavoro e oggetti della vita quotidiana di bufalari, contadini, artigiani e massaie: quasi tutto il materiale esposto proviene da donazioni di cittadini e famiglie della Piana del Sele, territorio ricchissimo di allevamenti di bufali.

All’interno della Masseria La Morella, che ospita la sede del Museo della Bufala e della Mozzarella, oltre a corti, tettoie e giardini ci sono anche due Bufalare, ovvero gli edifici che per secoli furono adibiti alla produzione del latte di bufala e al ricovero di bufalari e gualani.

A disposizione del pubblico ci saranno anche una serie di visite guidate, per capire meglio come vivevano gli allevatori di bufali e come si arrivava alla mozzarella di bufala, che tuttora può essere prodotta solo ed esclusivamente con latte fresco e intero di bufala di razza mediterranea.

In particolare, il Museo della Bufala organizzerà tour guidati alle bufalare e agli antichi caseifici, alla cantina di conserva con lavorazione del burro, all’area dell’affumicatura e sgranatura, alla stalla aperta, alla concimaia e alla cornunghia, all’officine del buttero e al laboratorio della fuscella.

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L'Autore

giornalista

Giornalista specializzata in turismo e itinerari enogastronomici