Montecucco, il vino che si fa spazio tra i grandi di Toscana - InformaCibo

Montecucco, il vino che si fa spazio tra i grandi di Toscana

Vino di qualità e un territorio tutto da scoprire: la giovane denominazione si candida a diventare una destinazione enoturistica di eccellenza

di Simone Pazzano

Ultima Modifica: 27/01/2021

Un vino con un presente di qualità e un futuro dal grande potenziale. Il Montecucco cresce, nei numeri e nel valore, e punta a far sentire sempre più la voce della sua denominazione nel ricco e blasonato panorama dei vini toscani. Inserito tra la Maremma Toscana e le pendici del Monte Amiata, il Montecucco si colloca tra le Docg del Brunello di Montalcino e del Morellino di Scansano. In un’area che offre grandi potenzialità per la produzione di vino e che si candida a diventare col tempo una destinazione enoturistica di eccellenza.

Nel territorio della Docg Montecucco la vite e l’olivo sono da sempre due pilastri dell’economia locale e attraverso il lavoro dell’uomo sono diventati elementi imprescindibili del paesaggio, fatto di vigneti e colline, di borghi medievali ben conservati e di realtà agricole moderne. Un territorio dalla grande biodiversità, che nel corso dei secoli è stato preservato, tutelato e sapientemente arricchito. Sono molte infatti le aziende del Consorzio Tutela Vini Montecucco, ben integrate nel paesaggio, che hanno conservato e tramandato la vocazione agricola e non solo vitivinicola del territorio.

Consorzio Tutela Vini Montecucco: i numeri

La Docg Montecucco è nata ufficialmente nel settembre 2011 e da disciplinare prevede che il vino venga prodotto esclusivamente con le uve coltivate nei 7 comuni della denominazione di origine controllata e garantita: Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Cinigiano, Civitella Paganico, Roccalbegna e Seggiano.

Il Consorzio di Tutela Vini Montecucco è stato fondato invece nel 2000 e attualmente raggruppa 68 aziende produttrici per oltre 500 ettari di vigneto su una superficie vitata di 750/800 ettari e oltre 1,2 milioni di bottiglie su una produzione complessiva di 1,8 milioni l’anno. Dati destinati a crescere in futuro se si considera il potenziale produttivo del Montecucco: se tutti i vigneti fossero dedicati alla Doc e alla nuova Docg potrebbe sfiorare i 5,5 milioni di bottiglie.

Le aziende produttrici stanno inoltre adottando sempre di più l’agricoltura a conduzione biologica (alcuni anche biodinamica), che raggiunge ormai circa il 70% della produzione di tutta la filiera.

Montecucco Sangiovese DOCG

montecucco vino

Il vino principe di questo territorio e quindi della relativa denominazione è il Montecucco Sangiovese Docg, che può fregiarsi della docg dalla vendemmia 2011. Si tratta di un vino rosso di ottima qualità ottenuto con una delle rese per ettaro più basse d’Italia: appena 70 quintali di uva per ogni ettaro di vigna. Le vigne da cui nasce il Montecucco Sangiovese Docg si trovano tra i 150 e i 400 metri sul livello del mare, alle pendici del monte Amiata. Una zona dal clima fresco e ventilato, influenzato dalle correnti in arrivo dalle aree interne dell’Italia centrale, dall’aria marina della costa tirrenica e dall’Argentario. Questo microclima (luce intensa, adeguata ventilazione, giusto apporto idrico invernale e soleggiate estati con sensibile escursione termica) unito a un terroir ideale e a un sapere “tecnico” di lunga data, fa del Montecucco un’area di enormi potenzialità nella produzione del vino e una destinazione enoturistica di eccellenza.

Montecucco, i vini della denominazione

montecucco vino

Tra rossi, bianchi, rosati e vin santo, la denominazione tutelata del Montecucco comprende 7 diverse tipologie di vino. Ecco quali sono e l’analisi sensoriale di ognuna.

  • Montecucco Sangiovese Docg

Di colore rosso rubino di media intensità, in cui emergono riflessi granata, al naso si presenta vigoroso e sincero, con sentori di confettura di amarene e di prugne, che si accompagnano a note di vaniglia, di tabacco e di fiori secchi. In bocca si dimostra ampio, elegante, decisamente tannico, caratterizzato da note fruttate e un intenso e lungo finale.

  • Montecucco Vermentino Doc

Di colore giallo paglierino intenso, con riflessi verdognoli, al naso è intenso, persistente, fresco, con sentori di frutta a polpa bianca ben amalgamati ad aromi vegetali. In bocca è morbido, sapido, dotato di una buona acidità, con sentori di pesca e di mela verde.

  • Montecucco Rosso Doc

Di colore rosso rubino intenso, al naso rivela una spiccata morbidezza, in cui emergono ciliegie e frutti rossi come il ribes e la mora. In bocca è rotondo, sapido, complesso, di buona struttura, dove agli elementi tannici si accompagnano note di frutto e di vegetale.

  • Montecucco Bianco Doc

Di colore giallo paglierino, al naso si evidenziano spiccate note di fiori di campo e rose. In bocca è sapido, con note agrumate accompagnate da frutti a polpa bianca.

  • Montecucco Rosato Doc

Il colore varia dal rosa tenue al rosa cerasuolo, con un naso caratterizzato dalla rosa, dalla fragola e dal melograno. In bocca è morbido, giustamente acido, di facile e piacevole beva.

  • Montecucco Vin Santo Doc

Di colore giallo oro, con riflessi topazio. Al naso rivela note agrumate, vaniglia e miele di acacia. In bocca è ben equilibrato con note di miele e di mandorla, ben disteso per un lungo finale.

  • Montecucco Vin Santo Occhio di Pernice Doc

Di colore ambrato carico, al naso si offre ricco e concentrato, con profumi di confetture di amarena, di prugna e canditi di frutta rossa. In bocca è pieno, quasi cremoso, armonico, complesso, di lunghissima persistenza.

Condividi L'Articolo

L'Autore

Giornalista

Giornalista e digital strategist per ViaBagutta Comunicazione. Scrivo di food & beverage per testate di settore come Informacibo.it e Osserva Beverage de La Repubblica. Curo "Onde", una newsletter dedicata ai temi della comunicazione e "Blu Mediterraneo", community per gli amanti del mare.