Il manifesto della merenda perfetta per bambini e adolescenti
L'iniziativa di Unione Italiana Food e Istituto Bambino Gesù per la salute del bambino e dell’adolescente. Frutta protagonista, sdoganate le merendine italiane, si anche alle varianti salate. 56 esempi da sfogliare per ispirarsi.
di Alessandra Favaro
Ultima Modifica: 22/10/2019
Un manifesto in 8 parole e un planning settimanale con 56 proposte dolci e salate per “imparare” a fare merenda. E’ la campagna di sensibilizzazione e informazione “Facciamo Merenda”, a cura dell’Unione Italiana Food in partnership con l’Istituto Bambino Gesù per la salute del bambino e dell’adolescente.
Il Manifesto della merenda è stato presentato oggi e sarà consultabile online sul sito www.merendineitaliane.it. Una guida di facile consultazione per ispirare genitori ed educatori a proporre merende bilanciate e trasformarle in un momento di salute ed educazione alimentare, senza trascurare il gusto.
Nel planning settimanale la frutta entra come protagonista: va consumata almeno una volta al giorno. Si alterna ad alimenti salati e dolci, tra cui panini, merendine comprese, il cui consumo moderato (1-2 volte alla settimana) è promosso .
Le merendine italiane d’altronde negli ultimi dieci anni, in accordo con il ministero della Salute, hanno visto un grosso miglioramento dal punto di vista nutrizionale, con i il 20% di grassi in meno, il 21% di contenuto calorico in meno e il 30% di zuccheri in meno.
Merendine italiane vs snack: attenzione a non confonderli
“Le merendine italiane si distinguono molto dagli snack” ha spiegato Mario Piccialuti, direttore generale Unione Italiana Food “Le merendine industriale made in Italy rappresentano una tradizione tutta italiana che ha trasferito in grandi numeri la tradizione dolciaria del Belpaese. Le sfogliate tipo brioche, quelle a base pan di spagna, e quelle a basa di pasta frolla oltre alle refrigerate del banco frigo. Ma non vanno assolutamente paragonate agli snack. Prodotti spesso in UK o addirittura oltreoceano, pesano di più e possono avere spesso un carico sbilanciato di nutrienti”.
Insomma tutte vengono chiamate “merendine”, ma a volte la distanza tra un prodotto e l’altro è davvero grande. I prodotti monodose da forno presenti sugli scaffali della gdo del Regno Unito e degli Stati Uniti infatti in molti casi hanno davvero poco a che vedere con quelli italiani.
A partire dalla porzione, che dovrebbe dare, invece, il nome al prodotto. Se la merendina italiana, come dice la parola stessa, è una piccola merenda dal peso medio di 34 g non si può dire altrettanto delle sue lontane parenti d’oltremanica e a stelle e strisce, che pesano rispettivamente quasi il doppio (66 g più del doppio (81 g).
E’ quanto emerge dai risultati del primo studio comparativo commissionato da Aidepi (Associazione Industriali Del Dolce e della Pasta Italiani, confluita poi in Unione Italiana Food assieme a Aiipa) alla Fondazione Italiana per l’Educazione Alimentare che ha analizzato lo scenario della merenda confezionata di Usa, Inghilterra e Italia, confrontando le caratteristiche nutrizionali di 10 merendine tra le più significative del mercato della GDO vendute in questi 3 Paesi.
Il manifesto della merenda perfetta
8 parole per imparare a fare merenda in modo corretto:
- Quotidiana: la merenda va fatta tutti i giorni, al mattino come intermezzo delle lezioni scolastiche, e al pomeriggio come pausa tra lo studio o attività sportive.
- Adeguata: non esiste una merenda troppo o poco nutriente, ma va differenziata in base all’età. In media si parla di un fabbisogno energetico di circa 100-125 kcal per un bambino di 6 nni e 180-200 kcal per un adolescente.
- Moderata: la merenda è uno spuntino che non deve appesantire. Vietato esagerare e preferire frutta fresca. In caso di dolci, la porzionatura dei dolci confezionati può essere utile in modo da ottenere un contenutoo calorico presabilito, che si trova indicato in etichetta.
- Saziante: la merenda non va saltata e deve permettere di non arrivare troppo affamati al pasto successivo
- Varia: Mai uguale tutti i giorni. La merenda, così come indicato dai medici dell’ospedale Bambino Gesù, Giuseppe Morino (responsabile UO Educazione Alimentare) Maria Rita Spreghini (nutrizionista e pedagogista) e Mirella Nicodemo (nutrizionista) , può essere anche un momento educativo. Il fatto di non proporla mai uguale permette di acquisire più sapori e abitudini più sane e aumentare la consapevolezza di sapori e consistenza anche ai più piccoli.
- Dolce: Si al consumo moderato a merenda di una merendina o dolce fatto in casa.
- Salata: E’ bene abituare bimbi e adolescenti a sapori diversi: una fetta di pane con olio e pomodoro, con prosciutto o formaggio.
- Serena: la merenda è un momento da vivere con la giusta calma, a casa, a scuola al parco, con i genitori, i nonni e gli amici.
La settimana della Merenda: 56 idee da cui prendere ispirazione
L’Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell’Adolescente ha realizzato un menu settimanale di merende divise per quattro fasce d’età (4-6 anni, 7-11 anni, 12-14 anni, 15-17 anni) per dare degli spunti ai genitori e organizzare al meglio la merenda dei propri figli, all’insegna della varietà: il nostro corpo infatti ha bisogno di tutti i nutrienti che può ricavare da frutta, yogurt, pane, dolci fatti in casa o confezionati, torte rustiche con verdura, gelati e frullati.
Il planning settimanale di abbinamenti presente su MerendineItaliane.it ha il suo caposaldo nella frutta – che va consumata almeno una volta al giorno – e presenta una continua alternanza di alimenti salati e dolci, tra cui le merendine, il cui consumo moderato è promosso in virtù del bilanciamento tra l’apporto nutrizionale, la porzionatura e la giusta gratificazione, perfettamente compatibili con le esigenze di bambini e ragazzi.
Tra gli abbinamenti proposti viene evidenziata l’importanza di alternare e variare le merende, inserendo tanta frutta, frutta secca, ma anche yogurt, merendine confezionate o dolci fatti in casa nella giusta porzionatura, alternative salate e anche veg. E’ importante abituare i giovani a sapori diversi fin dalla più tenera età e vivere il momento della merenda con la giusta calma. Infine, l’istituto Bambino Gesù precisa che non esiste una merenda troppo o poco nutriente, ma diversa in base ad età e fabbisogno energetico: parliamo di circa 150 Kcal per bambini dai 4 ai 6 anni, che sale a 200 per la fascia di età tra i 7 e gli 12 fino ad arribare a 260 per chi ha tra i 12 e 15 anni e 285 per ragazzi 15-17.
“È necessario – afferma il dottor Morino – che gli apporti delle merende differiscano a seconda dell’età dei bambini. In questo senso la disponibilità di merende già porzionate permette una scelta migliore e più adeguata da parte del genitore. Un’altra caratteristica fondamentale è data dalla necessità di essere sazianti. Per questo è importante la presenza oltre ai nutrienti essenziali (proteine, glucidi e lipidi) di una buona quantità di fibre e micronutrienti che a volte scarseggiano nell’alimentazione infantile come Omega3, ferro, vitamine, calcio).
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