Merano WineFestival, viaggio di Helmuth Köcher tra i vini vulcanici - InformaCibo

Merano WineFestival, viaggio di Helmuth Köcher tra i vini vulcanici

Köcher, patron di Merano WineFestival e WineHunter, si è dedicato per la Caccia del Mese ai vini vulcanici freschi e di ottima beva

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 12/09/2018

Scoprire i vini vulcanici, alla ricerca sempre di temi poco conosciuti, frutto di una viticoltura estrema che rappresenta una nicchia dal grande potenziale per l’Italia, il patron di Merano WineFestival e WineHunter Helmuth Köcher per l’ appuntamento con la Caccia del Mese si è dedicato proprio ai vini che nascono in terreni vulcanici.

In Italia esistono varie aree di tipo vulcanico dove nel le eruzioni hanno creato un substrato terrestre particolarmente adatto alle coltivazioni, in particolare la viticoltura. Da questi terreni, ideali per produrre vini di grande qualità, derivano perlopiù di vini bianchi caratterizzati da grande mineralità, acidità e sapidità difficilmente raggiungibili altrove. I vini vulcanici risultano freschi e di ottima beva, dal gusto ricco ed equilibrato con un potenziale di longevità. Prodotti che conferiscono all’Italia l’immagine di un Paese autentico e puro, con una cultura e una storia uniche.

In Italia esistono varie aree di tipo vulcanico dove nel tempo le eruzioni hanno creato un substrato terrestre particolarmente adatto alle coltivazioni, in particolare la viticoltura. Da questi suoli ricchi di fosforo, magnesio e potassio derivano vini perlopiù bianchi caratterizzati da grande mineralità, acidità e da una complessità e sapidità difficilmente raggiungibili altrove.

I terreni vulcanici – spiega l’enologo Silvio Foti tra i maggiori esperti dell’Etnahanno una capacità che dal punto di vista chimico viene chiamata potere tampone, che con l’acidità porta ad una dolcezza che si traduce in uno stimolo profondo e lungo per le papille gustative“.

Così, il viaggio alla scoperta dei vini vulcanici ha portato il WineHunter Helmuth Köcher a far tappa in Campania dove ha degustato e selezionato il Summa 2016 delle Cantine Olivella, vinificato con uva Catalanesca del Monte Somma, coltivata in questa zona già dal XV secolo. Un vino che esprime energia, dal sentore agrumato e ricco di minerali, profumato di albicocca, che ha colpito il WineHunter per la sua eleganza.

Dalle pendici del Vesuvio a quelle dell’Etna, il WineHunter si è poi spostato in terra siciliana dove ha degustato Alizée 2017, Etna Bianco della cantina Theresa Eccher, un vino composto per il 70% da uva Carricante e per il 30% da Catarratto coltivate a 900 metri di quota. Un prodotto che richiama la natura vulcanica del suolo, persistente, dal sentore di frutta a polpa bianca e agrumi, che Helmuth Köcher ha definito elegante, equilibrato e fresco.

Infine, la caccia ha portato il WineHunter alle isole Eolie, dove ha selezionato una Malvasia delle Lipari Na’jm Passito dell’annata 2014, che nasce da uve 95% Malvasia e 5% Corinto Nero; prodotto sull’isola di Salina dalle Cantine Colosi, è un vino piuttosto rinfrescante, che porta in sé note di basalto derivanti dal terreno. I sentori di miele ed eucalipto, la leggera tanninicità, la grande struttura, l’equilibrio e la fragranza ne fanno un prodotto perfetto da abbinare ai cannoli o a dolci al mascarpone.

Il viaggio alla scoperta dei vini vulcanici si conclude, ma la caccia di prodotti di altissima qualità nel rispetto del motto “Excellence is an attitude” continua. E per scoprire di più sul mondo dei vini vulcanici non resta che partecipare all’evento WineHunter Catania nella splendida cornice del Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena, in programma nel 2019.

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