Mele del Trentino sono "Igp": ok all'iscrizione nel registro Ue - InformaCibo

Mele del Trentino sono “Igp”: ok all’iscrizione nel registro Ue

Le mele del trentino ottengono la certificazione Igp e diventano la specialità Food ad Indicazione Geografica numero 303 per il nostro Paese

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 30/06/2020

Le mele del Trentino iscritte nel registro Europeo delle Igp.

La Commissione europea ha annunciato di aver approvato la richiesta di iscrizione delle “Mele del Trentino” nel registro delle indicazioni geografiche protette (Igp). Le mele del Trentino sono mele di diverse variet, a polpa bianca e dal sapore moderatamente acidulo.

Nella cucina trentina, ricorda la Commissione con una nota, sono utilizzate per realizzare dolci tipici, come lo strudel, la torta di mele e le frittelle di mele.

Le raccolte di antichi ricettari manoscritti, che risalgono al 1500, riportano molte varianti, ma ancora oggi le mele del Trentino sono l’ingrediente per eccellenza di questi dolci

Questa nuova indicazione si unisce agli oltre 1.475 prodotti agricoli Igp protetti, conclude la nota, il cui elenco disponibile nella banca dati eAmbrosia.

Il commento della ministra Bellanova

“Le mele del trentino ottengono la certificazione IGP e diventano la specialità Food ad Indicazione Geografica numero 303 per il nostro Paese. Un importante riconoscimento per un’altra delle tante eccellenze made in Italy”. Così la Ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova commenta il via libera definitiva alla registrazione dell’Igp ‘Mele del Trentino’ nel registro europeo delle denominazioni di origine e indicazioni geografiche protette (Dop e Igp) e delle Specialità tradizionali garantite (Stg) contro imitazioni e falsi.
L’Italia conferma ancora una volta la sua leadership europea nei prodotti di qualità certificata, a riprova della forza competitiva del made in Italy nel mondo.  Con un trend di crescita ininterrotto nel corso degli ultimi dieci anni, le Dop e Igp rappresentano un traino rilevante dell’agroalimentare italiano, su cui incidono per il 20%, superando i 16.2 miliardi di euro di valore alla produzione, come ha recentemente rilevato il Rapporto 2019 Ismea – Qualivita” , ha sottolineato la Ministra.
L’esperienza italiana legata alle Dop e Igp rappresenta un patrimonio molto ricco non solo dal punto di vista economico ma anche territoriale e culturale, volano per lo sviluppo dell’economia locale e territoriale. Bisogna sempre tenere a mente come un prodotto locale, un’eccellenza o una tipicità enogastronomica del nostro territorio, è una risorsa su cui può e deve contare il nostro Paese.  Un prodotto Dop, Igp, Stg più di ogni altro riesce a rappresentare all’estero, anche a migliaia di chilometri da dove è nato, la nostra identità, le radici della nostra cultura, le nostre più profonde tradizioni. La capacità di legare tradizione e innovazione”, conclude la Ministra.

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