Melanzane, susine, mirtilli e violette. Quello che non sapevi
di Informacibo
Ultima Modifica: 18/08/2021
La natura ci ha regalato frutti ed ortaggi che portano questo colore: melanzane, susine, mirtilli, more e per rallegrarci l’occhio, campi infiniti di profumata lavanda color lillà, la cui essenza su una zolletta di zucchero stimola la digestione.
Un piatto intrigante, il coniglio al sapore di lavanda.
Marinare per 12 ore alcuni pezzi di coniglio con un cucchiaio di fiori di lavanda, un rametto di timo, un odore di cipolla e un bicchiere di vino bianco secco. Rosolare i pezzi in olio di oliva e cuocere a calore moderato aggiungendo la marinata. Poco prima di toglierlo dal fuoco unire mezzo cucchiaio di lavanda, insaporire di sale e pepe e far restringere il fondo di cottura.
Melanzane
Le melanzane hanno infinite forme, ne vediamo di ovali, tondeggianti, oblunghe con gradazioni di sfumature che partono dal bianco striato, percorrono una coloritura viola-ciclamino per arrivare ad un viola-nero intenso. Denominate petonciani in Toscana, mulignane in Campania, milangiane in Calabria, mulinciani in Sicilia, si tratta sempre dello stesso ortaggio carnoso e sodo, di lunga conservazione, adatto ad una infinità di ricette, raggiungibile da tutte le tasche.
Tutti questi nomi provengono dal termine arabo badingian, che significa nero/scuro: il colore della bacca originaria cresciuta in India.
L’ortaggio si è dapprima diffuso in Estremo e Medio Oriente, da lì il passo verso il Mediterraneo è stato breve, dove ha trovato il clima ideale e si è fatta apprezzare in tutte le cucine. Gli Arabi la portarono in Sicilia nel XIII secolo, ma conquistò il successo duecento anni dopo. Piano piano apparve nei mercati e piacque.
Pellegrino Artusi descrive la melanzana con entusiasmo, raccomanda di sceglierle medio-piccole non troppo mature in quanto quelle grosse, per eccesso di maturazione, sono più amare.
E’ un ortaggio che ama il sole, si semina in marzo-aprile con luna crescente, cresce bene in un terreno fresco, drenato, ma non asciutto. Appartiene alla famiglia delle solanacee .
Proprietà della melanzana
E’ ottima per la salute, abbondante in fibre, sali minerali (potassio, fosforo, calcio), vitamine B e C; è povera di grassi quindi povera di calorie; favorisce la funzionalità del fegato, del pancreas e dell’intestino. Si utilizza cotta (grigliata, al forno, fritta, in umido) e si può conservare sott’olio o sotto aceto. Autentiche specialità sono la caponata siciliana e la parmigiana. Quest’ultima unisce gastronomicamente l’eccellenza dei prodotti di Parma con la freschezza di quelli della Campania.
Le susine
Le susine, dal profumo intenso, offrono una polpa carnosa e morbida, sono dolcissime ed aromatiche. Tondeggianti, talvolta oblunghe, sono di un bel colore prugna/violetto. Si consumano non solo come frutta da tavola, ma anche cotte, sotto spirito o macerate nel cognac.
Si possono conservare in freezer oppure, debitamente snocciolate, si fanno raggrinzire su un graticcio al sole (oppure con attenzione in forno) raccogliendole asciutte, ma ancora morbide.
Rappresentano un efficace energetico naturale. Una delle più adatte all’essiccazione è la Susina d’Ente, di forma medio-grande allungata. Buccia sottile e morbida, matura alla fine di agosto. Un tempo veniva chiamata “veste del sergente” a causa del colore viola che evocava l’uniforme francese dei Cavalieri del Guet del XVIII secolo. A questa aggiungiamo la “Prugna di Terranova” (Calabria), detta anche la “prugne dei frati”. Se ne iniziò probabilmente la coltivazione fin dal ‘500 dai monaci benedettini celestini: dolci ed aromatiche erano fin da allora distinte come “nobili e delicate”.
Dal sottobosco: mirtilli e violette
Camminando nel sottobosco e si scopre una timida violetta che fa capolino tra la verzura, se ne apprezza il profumo, il bel colore, la delicata forma, ma non si pensa mai alla varietà di utilizzo inaspettato di questo fiore.
Mischiata a rucola o valeriana, si presta a ravvivare un’insalata; immersa in pastella e fritta in olio caldissimo – magari con belle foglie di salvia – arricchisce un aperitivo.
Violette candite
Ma il top della raffinatezza si raggiunge con la canditura. Freschissime si passano nella colla di pesce diluita con acqua o in albume d’uovo sbattuto, una spruzzatina di zucchero semolato finissimo, un attimo in forno appena caldo ed eccole pronte per decorare dolci, meringhe, marron glacé. Un tocco di classe di altri tempi. Romantico, per una cena speciale.
Mirtilli
I mirtilli sono un dono della natura, ricchi di zuccheri, sali minerali, benefici per vista e circolazione. L’abate tedesco Sebastiano Kneipp, conoscitore delle virtù delle piante, dettava nei suoi manoscritti una cura di tre giorni consecutivi per rinvigorire l’occhio. I più tradizionali sono quelli neri dalle piccole bacche blu/violetto, leggermente acidulo, ma succosi. Il mirtillo è un frutto versatile, si presta a confetture, sciroppi e gelatine. Conferisce un particolare tocco alle macedonie e saporito pregio al gelato, ed è scenografico sulle crostate. I mirtilli possono essere macerati nella grappa.
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