McDonald’s scommette sull’Intelligenza Artificiale - InformaCibo

McDonald’s scommette sull’Intelligenza Artificiale

Acquistata per 300 milioni di dollari la società israeliana Dynamic Yield, proprietaria della tecnologia “decision-logic”. Intanto, l’intelligenza artificiale è oggi già in grado di prevedere quali saranno le nuove tendenze del cibo tra i consumatori

di Vito de Ceglia

Ultima Modifica: 01/04/2019

McDonald’s ha deciso di puntare sull’intelligenza artificiale per personalizzare l’esperienza di acquisto dei suoi clienti. Il colosso americano del fast food, con quasi 38.000 punti disseminati in oltre 100 paesi del mondo e 68 milioni di clienti giornalieri, ha annunciato l’acquisto della start-up israeliana Dynamic Yield. I termini finanziari dell’accordo non sono stati comunicati, ma secondo la stampa McDonald’s ha speso oltre 300 milioni di dollari. Se confermata, quella di Dynamic Yield sarebbe la maggiore acquisizione fatta dal gruppo.

Stando a Steve Easterbrook, ceo di McDonald’s, la società israeliana “amplierà la capacità dell’azienda di aumentare il ruolo della tecnologia e dei dati nel nostro futuro” anche per creare “esperienze più personalizzate per i nostri consumatori”.

In sostanza, McDonald’s vuole usare la tecnologia “decision-logic” di Dynamic Yield per consentire ai clienti di ordinare menu che si adeguino al meteo, al traffico e al ristorante (suggerendo, per esempio, quali sono i cibi più rapidi da preparare quando le cucine sono impegnate).

La tecnologia decisionale può anche suggerire istantaneamente e visualizzare elementi aggiuntivi nell’ordine di un cliente in base alle selezioni dei prodotti che di solito lui sceglie. L’azienda ha già testato nel 2018 questa funzione in Usa e conta di ampliarla nel resto del Paese e poi in mercati internazionali. McDonald’s intende usare questa tecnologia anche nei chioschi self-service e nella sua app.

 

Gli alimenti di moda selezionati dall’Intelligenza Artificiale

 

L’operazione di McDonald’s si inserisce all’interno di una rivoluzione digitale che sta cambiando radicalmente il mondo del commercio e il modo di interagire con i clienti. L’intelligenza artificiale (IA) è senza dubbio la tecnologia più dirompente in questo momento storico. Tutti i big del food stanno cercando di implementarla per migliorare le loro strategia di marketing, sempre più personalizzate sul singolo cliente. La conferma di questo trend arriva da una ricerca condotta dalla società americana LatentView Analytics, che, grazie all’uso dell’intelligenza artificiale e all’analisi dei dati in rete, ha monitorato per un certo periodo di tempo i volumi delle conversazioni online di un campione di consumatori per conoscere quali fossero i nuovi prodotti più gettonati sul mercato nel 2019, ponderandole con termini e categorie popolari come “vegan” e “sostenibilità”.

I prodotti più richiesti del 2019

A quanto pare, quelli più richiesti sono: l’alga spirulina, il melone sub-tropicale monkfruit, ma anche il latte d’avena e il vino arancione. L’analisi ha preso poi in considerazione influencer, social, brevetti depositati ma anche il numero di recensioni positive dei consumatori. La ricerca ha segnalato tra i prodotti emergenti snack e alimenti a base di Cbdderivato dalla pianta della cannabis non allucinogeno: il “water lily seed”, superfood tradizionale indiano gluten free adatto a vegani, sul quale si è scatenato l’interesse dei consumatori online, salito in poco tempo di oltre il 300%. In classifica c’è poi il Mct oil, distillato di cocco e altre fonti naturali, ingrediente ideale per favorire la perdita di peso; insapore e inodore è anche usato come additivo in caffè, frullati e altre bevande.

Il “popped water lily seed”, semi di una pianta originaria dell’Asia per snack ricco di proteine e senza glutine. Il vino arancione dove le uve rimangono a contatto con le bucce durante il processo di fermentazione e questo influenza il colore. Il “vegan jerky” che negli Usa sta esplodendo sulla scia della crescita del mercato vegano (+600%), salsa a base di melanzane, cocco, funghi, alghe e soia.

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L'Autore

giornalista Osservaitalia