MARCA CONAD, la quota di mercato sale al 27% rispetto al 2014
di Informacibo
Ultima Modifica: 14/01/2016
Bologna 14 gennaio 2016. La marca Conad si conferma un elemento capace non solo di fidelizzare un numero crescente di clienti, ma anche di fornire un posizionamento differenziante per le insegne del gruppo. In Conad la marca del distributore si conferma un valore determinante per lo sviluppo: se il mercato nei primi undici mesi dell’anno è cresciuto dell’1,3 per cento, in Conad l’incremento è stato superiore – 11,1 per cento (fonte: IRI – progressivo a novembre 2015) – fornendo un contributo molto positivo alla crescita di insegna.
La quota della marca Conad è cresciuta al 27 per cento rispetto al 2014 (+0,6 punti percentuali – stima di chiusura su dati IRI), contro il 19 per cento del mercato italiano (stima di chiusura 2015 su dati IRI) e il giro di affari si è attestato a 2,8 miliardi di euro (+10 per cento rispetto all’anno precedente – stima di chiusura 2015) confermandosi componente fondamentale del giro d’affari del gruppo, che nel 2015 si è attestato a 12,2 miliardi di euro. Un’importanza confermata dalla presenza all’apice della Piramide strategica, espressione e sintesi del piano di sviluppo.
Rivisitati circa 800 dei 2.949 prodotti, ripartiti tra Conad (2.101), Conad Percorso Qualità (500), Sapori&Dintorni Conad (245), Conad il Biologico (53) e i 50 di Creazioni d’Italia, brand riservato ai mercati esteri.
I dati sono stati diffusi in occasione di Marca, la manifestazione fieristica dedicata alla marca del distributore in programma che chiude oggi alla Fiera di Bologna.
Cresce il valore del fresco, con un corretto rapporto tra qualità e convenienza, leva fondamentale per orientare le scelte dei clienti. Cresce anche il livello di leadership all’interno delle categorie merceologiche: i brand Conad sono leader nel 45 per cento delle categorie in cui competono, percentuale che sale al 75 per cento se vengono prese in considerazioni anche le seconde posizioni.
Incontrano il favore dei clienti il “tradizionale” Conad logo rosso (+9 per cento), Sapori&Dintorni (+12 per cento), Conad Conad Percorso Qualità (+8 per cento) e Conad il Biologico (+30 per cento), ma è buono anche l’andamento delle linee di prodotti più recenti, Conad Kids, Conad Piacersi, Conad AC e della gamma Creazioni d’Italia, destinata in esclusiva ai mercati esteri. Con un connotato comune: la forte componente nazionale. Sono italiani il 95 per cento dell’ortofrutta, le filiere del latte e derivati, quella del pomodoro e di altri vegetali in scatola, nonché tutti i 245 prodotti Sapori&Dintorni Conad.
Crescite significative della marca Conad si registrano in diversi comparti merceologici, a testimonianza di uno sviluppo che è strutturale e non legato a trend di mercato: drogheria alimentare (+9,1 per cento), bevande (+8,2 per cento), fresco (+10,4 per cento), surgelati (+18,3 per cento), cura della casa (+9,9 per cento), cura della persona (+13,7 per cento), ortofrutta a peso imposto (+19 per cento) (Fonte IRI – progressivo a novembre 2015).
“Con i nostri brand offriamo al cliente qualità e convenienza rafforzando, al contempo, un rapporto solido con tanti piccoli e medi produttori locali”, annota il direttore commerciale di Conad Francesco Avanzini (nella foto). “La nostra marca è anche sinonimo di innovazione: nel corso dell’anno daremo vita a una nuova linea di prodotti con un marchio ombrello dedicato a segmenti distintivi e di valore, quali il biologico, il vegetariano/vegano, l’ecologico e l’equosolidale. Il focus è il cliente con i suoi bisogni, che vogliamo soddisfare nell’esperienza di acquisto nella nostra rete. Un’esperienza che ci sforziamo di rendere sempre più appagante e conveniente per far conoscere, apprezzare e valorizzare produzioni che hanno nella cultura del saper fare e della tradizione le armi vincenti, soprattutto nel comparto dei freschissimi”.
Per il 2016 l’obiettivo è rafforzare la marca Conad, continuando a crescere e consolidando le valutazioni dei clienti, già oggi superiori alla media di mercato: una marca “seria e rigorosa, trasparente, vicina alle esigenze del consumatore, innovativa e capace di mantenere ciò che promette” (fonte: Brand Image ’15 – Cfi Group). Cosa non di poco conto in un mercato segnato ancora dalla debole ripresa dei consumi alimentari (+0,2 per cento) – ma ancora in calo al Sud – e dalla crescente attenzione ai contenuti nutrizionali. Il biologico segna +20 per cento, +13 per cento i legumi secchi, +11 per cento la frutta secca, +32 per cento il senza glutine, +23 per cento le bevande a base di soia e di riso, +14 per cento gli integrali, +11 per cento gli integratori e i vitaminici, +10 per cento il latte alta digeribilità (fonte: Nielsen – Osserva Italia Repubblica.it).
Un mercato in cui la marca del distributore cresce soprattutto nel segmento premium, mentre arretra l’offerta di prodotti di primo prezzo. A svolgere un ruolo trainante sono l’italianità delle produzioni (il 65 per cento degli italiani preferisce Igp, Doc e Dop, il 56 per cento cerca di mangiare solo cibi italiani), i prodotti bio (scelti dal 20 per cento degli italiani) e a km 0, mentre la provenienza è un attestato ormai irrinunciabile per il 52 per cento di chi fa acquisti (fonte: Survey su Panel consumer Nielsen).
In Conad è costante l’attenzione all’italianità dei prodotti e, al contempo, il sostegno a quel tessuto imprenditoriale fatto di piccoli e medi produttori locali che rappresentano l’eccellenza tipica regionale e una componente fondamentale dell’economia nazionale. Ne traggono beneficio la produttività, tra le più alte del mercato, e la fidelizzazione: sono 7,8 milioni gli acquirenti non occasionali (il 31,7 per cento delle famiglie italiane) che quasi ogni settimana fanno la spesa nei punti di vendita di Conad staccando oltre 45 scontrini all’anno.
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