Lucera, viaggio cittadino nell’arte che cambia
di Informacibo
Ultima Modifica: 30/06/2017
di Giulia Siena
Il nostro reportage in Capitanata, terra di grano e vino, tra i luoghi cari a Federico II e sulle strade della transumanza. I luoghi dove mangiare e dormire a Lucera
Lucera è tiepida. Lucera è luce, come vuole la leggenda che fa risalire il suo nome a Lux Cereris per un tempio dedicato a Cerere, divinità della terra e della fertilità.
Qui il vento è costante, accarezza il sole alto in un cielo fortemente azzurro in questo inizio di estate. Lucera guarda alle valli dorate di grano, domina le colline dei Monti Dauni e osserva, sorniona, le piccole città che a raggiera le sono attorno. Lucera è al centro del Tavoliere, in Puglia, e da qui Foggia non è lontana. Lucera non è sul mare, ma offre tanti motivi per visitarla e per perdersi nei vicoli del suo centro storico o lungo i tratturi che l'attraversano.
Per la sua posizione strategica, la città è stata di dominazione romana, sannitica e angioina. E di tutte queste epoche Lucera conserva lasciti archeologici e artistici importanti, tra le strade, nelle chiese oppure custoditi nel Museo di Archeologia Urbana “Giuseppe Fiorelli” (via De' Nicastri, 74), nel Museo Diocesano (piazza del Duomo, 13) oppure nel polo bibliotecario e storico delConvento San Pasquale (viale Falcone e Borsellino). In questa città naturalmente vocata all'arte, le opere classiche respirano insieme alle tele di tre grandi artisti del territorio, Giuseppe Ar, Emanuele Cavalli e Umberto Onorato e accanto alle nuove forme e agli innovativi processi resi visibili grazie al progetto Théke Press Tour, Lucera apre gli scrigni. Tanti i palazzi del centro storico che hanno riaperto le proprie corti e le stanze alle contaminazioni contemporanee; è il caso del Palazzo Clearco-Cavalli (via d'Angicourt) dove lo spazio esterno è diventato “Il Giardino degli Esempi”, grazie all'associazione Z'Unica e alla volontà di creare un luogo multidisciplinare per mostre fotografiche, installazioni, letture, reading, performance e presentazioni. Altro caso è il Salotto Nocelli(Via Bovio, 6) che rivive grazie alla lungimiranza di giovani imprenditori e ospita opere di Giuseppe Petrilli e Mosè La Cava.
Ma a Lucera l'arte ha radici lontane. L'Anfiteatro Augusteo risale all'età romana; monumento fatto edificare dal magistrato M. Vecilius Campus nel I secolo a.C. fuori dal circuito murario e che attestava l'importanza di questo territorio nei disegni politici di Ottaviano. I due portali, costruiti in pietra di Apricena e restaurati nel secondo Novecento, abbracciano questo ampio spazio a forma ellittica con una cavea a quattro ingressi. All'interno, dove lo sguardo si perde ad ammirare l'arena, l'acustica è perfetta e conserva la magia dei fasti passati. Lucera era ben collegata con gli altri centri importanti: le sue strade furono calcate dai pellegrini che nell'Altomedioevo si muovevano tra Oriente e Occidente per rendere omaggio nei luoghi di culto; da qui, dalla “sentinella delle Puglie”, il viaggio portava alla Grotta di San Michele Arcangelo a Monte Sant'Angelo oppure a Santa Maria di Stignano, al convento di San Matteo o alle chiese di Santa Maria di Siponto e San Leonardo, alle pendici del Gargano.
Le strade hanno sempre portato a Lucera la storia: agli inizi del XIII secolo l'Imperatore Federico II decise di deportare a Lucera i ribelli Saraceni dalla Sicilia e in Capitanata, tra queste colline, volle costruire una delle sue residenze più importanti. Oggi quello che vediamo della Fortezza angioina è un imponente recinto murario che racchiude reperti archeologici che testimoniano un luogo di vita, ma soprattutto di rifugio bellico.“Entrerai nella fortezza: nessuna rovina produce un maggior effetto di ampiezza disabitata, di piazza morta e senza confine. Nessuna m'ha lasciato un uguale senso d'opacità del destino, un senso così esagerato di scoramento”. Giuseppe Ungaretti in “Saluti da Lucera”- Associazione Luc'era c'è!
Riprendendo la strada, tra le vie erbose, nei tratturi che collegavano le zone montuose alla pianura, quelle battute dai carri dei manovali che costruirono l'anfiteatro romano o dai soldati di Federico II, incontriamo un'altra storia. La transumanza è una tradizione millenaria che ha da sempre coinvolto i pastori con il proprio bestiame; insieme, per giorni, viaggiavano “spostandosi al di là della terra” per sfuggire al caldo della pianura o all'intenso freddo della montagna. Queste colline morbide e dorate sono luoghi di tratturi, strade sterrate e parallele, che sono simbolo di una terra di passaggio, ospitale e sincera. Ancora oggi e da oltre cento anni, la famiglia Colantuono sposta i propri capi di bestiame dal Molise alla Puglia e lo fa a piedi assecondando le stagioni e seguendo il rito della transumanza. Altra storia di transumanza e produzione casearia, di legame con le radici e del rispetto per la terra e per i suoi frutti è quella della famiglia Carrino. Allevatori dalla fine dell'Ottocento, i Carrino, arrivati a Lucera dal Molise, oltre a pecore e mucche (podolica pugliese) dal 1990 hanno introdotto nelle loro stalle anche le bufale con la produzione di mozzarelle e di formaggi.
Da qui il passo verso la tavola è breve. Di queste strade erbose, di queste colline dorate, di questi tratturi ondulanti Lucera conserva un ricordo anche a tavola dove il grano incontra le verdure di stagione, le erbe di campo sposano la carne saporita e i latticini e formaggi accompagnano il pane.
Lo studio delle farine, dell'impasto e della lievitazione è alla base del lavoro di Giangi De Masi, patron di Gola pizza gourmet (via de' Nicastri, 10) che con le sue creazioni unisce il gusto all'attenzione per le materie prime di alta qualità. Da provare la sua pizza a base di grano arso con fichi del territorio, burrata e Prosciutto di Parma da abbinare a Il Melograno, Nero di Troia (80%) e Montepulciano (20%) vinificati in rosato dalla Cantina La Marchesa. Rosa intenso brillante, al naso il bouquet è fresco e fiorito; la freschezza si ritrova in bocca accordandosi a note saline e gusto di frutti rossi e foglie di limone. Vini biologici e biodinamici, invece, sulla tavola di Bacco & Perbacco Vineria e Cucina di ricerca (piazza Duomo, 20) che dal 2009 – con qualche modifica – propone percorsi gastronomici verso la consapevolezza delle materie prime. I soci Luigi Bimbo e Pier Paolo Petrilli hanno puntato, fin dall'apertura, su una cucina di sperimentazione che portasse all'esaltazione delle eccellenze del paniere gastronomico italiano: oggi lo chef Domenico Grasso esprime al meglio questo obiettivo con piatti raffinati e ricchi di gusto, come il Pandorato, pancotto rivisitato con uova di quaglia, spuma di burrata e juice di vitello.
“Cerchiamo di stare al passo con le idee che verranno” dice, invece, Alessandro Santoro di La Taverna del Lupus (via Schiavone, 7/9) il ristorante il cui le tradizioni rimangono forti ma vengono stemperate dai colori e dai materiali dell'ambiente informale. Qui il tipico piatto della domenica lucerina, la brasciola al sugo di pomodoro, si gusta insieme al Cacc'e Mmitte Gigolò della Masseria nel Sole. Il Cacc'e Mmitte, DOP dal 1975, è il vino simbolo di questa zona e si esprime al meglio con piatti ben strutturati. Questa etichetta, nel bicchiere, sprigiona la corposità del Nero di Troia con profumo intenso e persistente; in bocca, invece, il sapore è rotondo in cui spiccano note di gelsi, amarene e more.
Lucera è tiepida anche nei modi. Qui vi è spazio per tutto, ma questo non è luogo di forti passioni. Lucera è tanti impulsi: le nuance antiche e le rinnovate proposte culturali, i forti segni lasciati dalla storia e le emergenti necessità economiche e commerciali, le costruzioni di pietra e le moderne tecniche artistiche e architettoniche; ma il movimento è silente. La gente si accorda all'andare del vento, e trova il suo posto.
“Pecore / in cammino / verso pianure e monti, / uomini / transumanti, / custodiscono, /guidano / le greggi / lungo i tratturi, / pellegrini della vita / viaggiano/ tra i sentieri / dell'interiorità, / affidano / al Cielo / pensieri e preghiere, / cercano / la voce/ del Buon Pastore”.Pierluigi De Santis
DOVE DORMIRE
Lucera
-
B&B Palazzo D'Auria II
-
B&B Mimosa
-
B&B Muro Torto
-
Hotel Residenza di Federico II
-
Hotel Palace
-
Hotel Sorriso
-
Hotel Villa Imperiale
-
B&B Alla Piazzetta del Convitto
-
B&B La Balconata
-
Agriturismo Masseria Sant'Agapito
-
Masseria Posta di Torrebianca
-
B&B Tenente Schiavone
-
B&B Le Foglie di Acanto
-
La Maison Rosa Stella
-
Agriturismo La Motticella
-
Relais In Contrada
-
Le Nicchie Guest House
-
Hotel Ristorante Villa Imperiale
-
B&B CASA CAVALLI – Piazza Duomo,5 – 347.1935638
-
GRAND HOTEL VIGNA NOCELLI – S.S. 17 Km 329 0881.548109 – [email protected]
-
MASSERIA DEL SOLE – c/da Zaccara S.P. 21
-
VILLA PINTO – s.s.17 km 328 – 0881520135 – [email protected]
-
B&B DON CLEARCO – Via Pietro D'Angicourt, 22 – 340.2452101
-
B&B DEGLI ARTISTI- SS 17 Km 329 – 320.3626618
-
Ristorante La New Cantina del Pozzo 23
- Ristorante Al Duomo – 3442033858 – 0881.043321
- Ristorante Gola di Giangi De Masi – 389.7991659
DOVE MANGIARE
Lucera
- Ristorante Il Cortiletto
-
Ristorante Il Veliero
-
Ristorante La Taverna del Lupus
-
Bacco & Perbacco Vineria con cucina
-
Ristorante Sale e Pepe
-
Ristorante Pizzeria Galaad
-
Bar Nocelli Lounge 320.6870482
-
Trattoria Pizzeria Borgo Antico
-
Pizzeria Ristorante Peter Pan
-
New parco degli ulivi – 392.2681793
-
Ristorante Masseria Montaratro – 349.3649568
-
I Gastronauti – 388 113 6176
-
Il testamento del porco – 328 411 8535
-
Moro 61 – 0881.545581
-
La locanda di sasso – 328.7633884
-
Royal pizza – 327.9997790
-
Cirasaella bistrò – 338.2902194
-
Martin’s Pub – 0881.540712
-
Mercato 29 – 0881.1780916
-
DAL VII APOSTOLO – 0881.545354
-
MASSERIA CASANOVA – 333.1133133
-
LA BOTTEGA DELLE FARINE – 329.3245265
-
Palazzo d’Auria II – 0881.530446
-
Villa imperiale – 0881.530446
-
Lord Byron risto-pub – 328.0255173
-
Giamik – pizzeria – 327.4937643 – 380.3660798
-
Ciccio passami il sale – 320.9017705
Condividi L'Articolo
L'Autore