L’Italia ripristina l’obbligo di indicare lo stabilimento sulle confezioni dei prodotti alimentari cancellato dalla Ue?
di Informacibo
Ultima Modifica: 23/12/2014
Roma 23 dicembre 2014. Dietrofront del governo sulla vicenda di indicare lo stabilimento sulle confezioni dei prodotti alimentari cancellato dalla Ue?
Così sembra da un cinguettio del ministro Martina.
Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina infatti in un tweet ha scritto: “Abbiamo chiesto al Mise di ripristinare obbligo indicazione stabilimento con modifica decreto da notificare in Ue il 21 dicembre”.
Inoltre ieri il ministro nella sua rubrica sull’Huffington post era intervenuto sulle etichette europee in vigore dallo scorso 13 dicembre (leggere su INformaCIBO) , tutti i prodotti alimentari devono dotarsi di etichette più con caratteri di grandezza definita in base alle dimensioni della confezione e stampati in modo chiaro e leggibile, ricordava la questione controversa dell’obbligo di indicare lo stabilimento di produzione dei prodotti alimentari.
“In questo caso – ha scritto Martina sull’Huffington post – la mediazione europea ha sostanzialmente deciso di non obbligare più l’indicazione dello stabilimento di produzione. Ma voglio ricordare che non è vietato scriverlo. Infatti, molte industrie e catene di distribuzione italiane stanno giustamente rilanciando questo fronte sull’indicazione dello stabilimento confermando che sui loro prodotti rimarrà in etichetta. È la scelta giusta. Mentre lavoriamo con il Ministero dello Sviluppo economico, che ne ha la competenza, a una soluzione per il nostro Paese, faccio un appello a tutte le aziende agroalimentari italiane e a tutte le catene di distribuzione perché confermino questa decisione”.
L'"apertura" del ministro Martina apprezzata dal deputato Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura
Oggi il deputato Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura ha diffuso il seguente comunicato.
“L’entrata in vigore del nuovo Regolamento comunitario che sostituiva il precedente, infatti, ha portato con sé la cancellazione della norma tutta italiana dell’obbligo in etichetta per i prodotti alimentari. Un colpo al vero “Made in Italy” e alle produzioni nazionali su cui è nata la campagna, portata avanti da tempo dal sito www.ioleggoletichetta.it, che ha raccolto oltre 20.000 sottoscrizioni, sostenuta a Montecitorio dai parlamentari della Commissione Agricoltura del Movimento 5 Stelle. I 5 Stelle hanno prima presentato una interpellanza urgente con il capogruppo Giuseppe L’Abbate alla quale il Ministero dello Sviluppo economico rispose negando la possibilità di reintroduzione dell’obbligo e celandosi dietro la mancanza di una chiara norma nazionale di riferimento. Ma i deputati M5S hanno prontamente presentato una proposta di legge, a prima firma Paolo Parentela, così da agevolare il lavoro al Governo Renzi, apparso sino ad allora sordo alle istanze dei cittadini che in migliaia avevano raccolto l’iniziativa dei 5 Stelle di inviare una lettera ai ministri Martina, Guidi ed al Presidente del Consiglio.
“La normativa europea non ha mai previsto l’obbligo di indicazione in etichetta dello stabilimento di produzione e/o confezionamento. Al contrario di quel che dichiara il Ministro Martina, dunque, non è colpa dell’Unione europea se quest’obbligo in Italia rischia di scomparire bensì proprio del Governo Renzi che si è sempre dimostrato sordo alle richieste dei cittadini ed alle nostre continue pressioni in Parlamento – dichiara il deputato Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura – Lasciare la discrezionalità alle aziende agroalimentari italiane ed a tutte le catene di distribuzione non fa altro che lasciare scampo ai furbetti che, come da anni denunciano le associazioni di categoria, continueranno a danneggiare notevolmente le migliori produzioni nazionali e chi crede nel vero made in Italy. Siamo contenti della, seppur tardiva, apertura del Ministro dell’Agricoltura Martina e, in questo occasione, comprenderemo il suo peso in seno al Consiglio dei Ministri”.
È, infatti, compito del Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi inviare una semplice richiesta all’Unione europea per mantenere l’obbligo italiano in etichetta. “Ed è su di lei che si concentreranno le nostre ulteriori pressioni ora – conclude L’Abbate (M5S) – Non molleremo finché il Governo Renzi non confermerà definitivamente la propria volontà di difendere, oppure di danneggiare, i sani imprenditori italiani. Ringraziamo tutti quei cittadini che hanno sposato la nostra campagna, inviando una email al ministro Guidi. Li invitiamo a continuare a far sentire la propria voce!”.
Condividi L'Articolo
L'Autore