L’industria delle farine lancia l’Sos, recuperiamo valore
Il presidente Italmopa, Cosimo De Sortis, dal campo alla tavola, troppi squilibri nelle filiere
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 21/09/2018
Cooperazione tra gli attori coinvolti, maggiore attenzione da parte delle istituzioni, ma soprattutto imparare a differenziare e incrementare il valore percepito dal consumatore.
Questi i punti cardine per difendere e valorizzare il settore molitorio e la sua filiera individuati nel convegno “Valorizzare le filiere nazionali del frumento tenero e del frumento duro”, organizzato a Bologna da Italmopa-Associazione Industriali mugnai d’Italia.
Ad aprire la giornata sono stati Angelo Frascarelli, docente di Politica agroalimentare dell’Università di Perugia, e Raffaele Borriello, direttore generale Ismea, che hanno fatto una fotografia delle filiere nazionali di frumento tenero e frumento duro e delle sfide che esse potrebbero essere chiamate ad affrontare nel futuro, soffermandosi sulle importazioni e le esportazioni, così come sulle incertezze geo politiche e sullo stato del made in Italy agroalimentare nel Mondo.
Al convegno ha fatto seguito una tavola rotonda animata da Giorgio Mercuri , presidente Alleanza Coop italiane agroalimentare, Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura, Luigi Consiglio, presidente Gea Consulenti di Direzione, Cosimo De Sortis, presidente Italmopa e Andrea Comacchio, dirigente Mipaaf Capo Dipartimento delle Politiche competitive e della qualità agro-alimentare.
Il presidente di Italmopa, Cosimo De Sortis: rafforzare le filiere
Il presidente di Italmopa, Cosimo De Sortis, ha rilevato come sia necessario “rafforzare le filiere, ovvero privilegiare un approccio cooperativo tra gli attori, che deve essere diretto ad un recupero e ad una migliore distribuzione del valore, dal campo alla tavola. Questo oggi non avviene, anzi, potremmo affermare senza timore che il comparto attualmente distrugge valore. Poi manca una vera e propria proposta di politica industriale che riconosca nella filiera del grano tenero e del grano duro un ruolo strategico in ragione del contributo di queste filiere all’immagine del made in Italy nel mondo. Quando parlo di una politica industriale attenta alle esigenze dell’industria molitoria mi riferisco ad una serie di iniziative che potrebbero impattare positivamente sulle strutture dei costi delle imprese e sulla promozione di prodotti nuovi e tradizionali con misure specifiche”.
L’anno 2017 è stato caratterizzato da una robusta crescita dell’economia internazionale: un trend che ha riguardato anche l’Italia, seppur in maniera più debole. E all’interno di questo contesto si situano anche i dati riguardanti il comparto molitorio.
Con un incremento di circa 49.000 tonnellate rispetto allo scorso anno, nel 2017 il volume dei prodotti dell’industria molitoria si è attestato su circa 11 milioni di tonnellate, registrando un fatturato che risulta stimato in 3,467 miliardi di euro (1,674 miliardi di euro nel comparto della trasformazione del frumento duro e 1,793 miliardi di euro nel comparto della trasformazione del frumento tenero).
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