"Liberalizziamoci", raccolte 145 mila firme dalla campagna di Conad sulla fascia C - InformaCibo

“Liberalizziamoci”, raccolte 145 mila firme dalla campagna di Conad sulla fascia C

di Informacibo

Ultima Modifica: 04/03/2016

Roma, 4 marzo 2016 – Proprio mentre l’esame del ddl Concorrenza affronta le fasi cruciali dell’esame della 10a commissione del Senato, Conad, Federazione nazionale parafarmacie italiane e Altroconsumo, promotori della petizione Liberalizziamoci (rivolta, in particolare, al premier Matteo Renzi e alle ministre del MISE e della Salute Federica Guidi e Beatrice Lorenzin e lanciata nello scorso mese di novembre dalla Conad, subito affiancata dalla sigla delle parafarmacie e dall’associazione consumerista), hanno annunciato ieri l'altro in una nota i risultati raggiunti fino a oggi dall’iniziativa. Sono state raccolte 144.511 firme e, quali che siano gli esiti dei lavori della Commissione, la campagna di sensibilizzazione condotta congiuntamente non si arresterà.

Se il Governo non saprà cogliere l’opportunità del ddl Concorrenza – dichiarano i promotori – noi andremo avanti. L’azione delle lobby può solo ritardare le riforme, ma non può arrestare l’assunzione di consapevolezza da parte dei cittadini, che sono anche elettori e sanno riconoscere molto bene chi tutela gli interessi di pochi a svantaggio di molti”.
La nota ricorda che i farmaci di fascia C non sono rimborsati dal Ssn e “gravano interamente sulla spesa delle famiglie per 3 miliardi di euro all’anno. Eppure basterebbe consentirne la vendita nelle parafarmacie, dove è già d’obbligo la presenza del farmacista, per favorire una dinamica concorrenziale e ottenere un abbassamento dei prezzi, a vantaggio dei pazienti e a costo zero per lo Stato».

Ciò, continua la nota, nell’interesse di molti soggetti, in primo luogo i cittadini, “che potranno così beneficiare di un calo dei prezzi”, quindi i farmacisti delle parafarmacie, “che hanno la stessa abilitazione dei colleghi di farmacia” e infine “gli operatori del settore, che dovrebbero poter competere a condizioni eque in un mercato concorrenziale, aperto e dinamico”.

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