L’Enoturismo è legge: dopo 25 anni conquista il suo primo storico quadro normativo
di Informacibo
Ultima Modifica: 28/02/2018
Essa disciplina tutte quelle attività di conoscenza e promozione del vino con la definizione di 'enoturismo', cioè tutte le attività che vanno dalle visite alle cantine alle degustazioni e a tutte le iniziative didattiche e ricreative svolte nelle cantine, che avrà gli stessi vantaggi fiscali degli agriturismo. La legge arriva dopo l’emendamento del senatore Dario Stefàno alla manovra approvato alla commissione Bilancio del Senato.
(leggere QUI “Dal Senato della Repubblica arriva la definizione di “Enoturismo” non solo Agriturismo” su INformaCIBO)-
Con l’approvazione della Manovra in Senato, l’enoturismo conquista così il suo primo storico quadro normativo, dopo 25 anni di attività, per la soddisfazione di tutta la filiera del vino.
Per il presidente del Movimento turismo del vino (Mtv), Carlo Pietrasanta: “è il coronamento di 25 anni di attività del nostro Movimento, e di questo dobbiamo ringraziare in primis il senatore Stefàno che ha investito tempo e lavoro, e che ci ha ascoltato, così come ha fatto il Mipaaf nella definizione di alcuni aspetti della norma. Da oggi l’enoturismo è adulto e si apre un nuovo grande lavoro da fare coinvolgendo il più possibile tutta la filiera per i decreti attuativi, per spiegare alle cantine come utilizzare questa grande leva in ottica di sviluppo in favore dei nostri territori vitivinicoli”.
Per il presidente di Città del vino, Floriano Zambon: “ora l’auspicio è che si arrivi in tempi brevi alle norme attuative e quindi alle competenze specifiche, oltre ovviamente alla definizione delle capacità applicative”.
L’Enoturismo secondo la legge
Il testo, che introduce il capitolo “enoturismo” nella legge di Bilancio, prevede la possibilità di fatturare degustazioni, visite in cantina, pacchetti enoturistici e vendemmie esperienziali, equiparando la disciplina fiscale di queste pratiche a quella delle attività agrituristiche per gli imprenditori agricoli. Per la filiera si tratta di una rampa di lancio fondamentale per il futuro dell’enoturismo, che andrà ora meglio definita attraverso le relative modalità attuative e con l’iter parlamentare del ddl Stefàno che, oltre alle discipline già approvate, aggiungerà altri elementi importanti quali la certificazione e la formazione degli operatori enoturistici, la cartellonistica stradale, la creazione di un osservatorio sull’enoturismo.
“L’obiettivo – commenta Stefàno – era disciplinare l’attività di centinaia di aziende italiane e valorizzare i territori di produzione che ospitano 15 milioni di winelovers ogni anno, per un’economia da 2,5 miliardi di euro”.
Leggere anche una interessante intervista (risale all’ anno 2016) a Carlo Pietrasanta, Presidente Movimento Turismo VinoM sul tema: "Un’analisi su Enoturismo e Marketing dell’Accoglienza".
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