Le vigne storiche rischiano di scomparire - InformaCibo

Le vigne storiche rischiano di scomparire

Fivi: censimento e tutela dei vigneti storici ed eroici

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 20/04/2018

Le vecchie vigne sono a richio di scomparsa. A lanciare l’allarme sono i Vignaioli Indipendenti (Fivi) che da Vinitaly hanno richiamato l’attenzione sul tema della tutela del vigneto.

La nostra richiesta al Mipaaf e alle Regioni – spiega la presidente Fivi Matilde Poggiè di promuovere il censimento e la tutela dei vigneti storici ed eroici, indipendentemente dalla loro estensione”.

Questi gli aspetti su cui si accentra la battaglia di Fivi

Si parte dai vigneti storici ed eroici, oggetto in questi mesi di un censimento da parte del Mipaaf. Il problema è che i vigneti sotto i 1.000 metri quadrati sono esclusi dalla registrazione, poiche´ considerati per uso personale, e non richiedono denunce di produzione o altri oneri di registrazione della loro produzione.

La Fivi chiede inoltre che venga incentivata la pratica della selezione massale per permettere a ogni produttore di mantenere il patrimonio genetico delle proprie vigne. La selezione massale consiste nella scelta delle migliori piante nei propri vigneti, per ricavarne le gemme con cui innestare le future piantine di vite. In pratica, e’ lo strumento che offre le maggiori probabilita’ di mantenere la specificita’ genetica del proprio vigneto e della propria realta’ locale e aziendale. Attualmente, per ragioni sanitarie che Fivi condivide nei principi, la selezione massale viene scoraggiata in maniera determinata dalle norme nazionali che sovrintendono la produzione delle piante destinate ai nuovi impianti, preferendole la selezione clonale operata dai vivai. Oltre a questo i programmi di sostegno agli impianti viticoli (Psr e Ocm) attualmente escludono i nuovi impianti effettuati usando piante derivanti da selezione massale.

La terza e ultima questione riguarda la sola regione Piemonte che, nel 2017, ha stabilito di non ammettere piu’ a finanziamento i nuovi impianti viticoli a rittochino, ovvero con le file disposte parallelamente alla linea di massima pendenza, quando quest’ultima supera il 20%.

Non c’e’ dubbio che, con certe pendenze e con certi suoli il rittochino favorisca l’erosione – precisa Poggi – ma non e’ il tipo di impianto a determinare, da solo, questa inattitudine”.

La Fivi quindi chiede di adottare soluzioni di precisione nell’individuare l’ammissibilita’ al sostegno pubblico degli impianti a rittochino, basate sull’impegno vincolante da part e del Vignaiolo ad adottare pratiche culturali atte a scongiurare il pericolo di erosione. Fermo restando che il vignaiolo deve essere chiamato a risponderne in termini di ripristino dello stato dei luoghi in caso di fenomeni di erosione.

Condividi L'Articolo

L'Autore