Le tecniche agricole giapponesi riconosciute come Patrimonio Agricolo Mondiale - InformaCibo

Le tecniche agricole giapponesi riconosciute come Patrimonio Agricolo Mondiale

di Informacibo

Ultima Modifica: 27/10/2015

Milano Expo 2015. L’agricoltura moderna sta progredendo a livello mondiale mirando soprattutto ad incrementare produttività ed efficienza. In questo contesto è nato il Patrimonio Agricolo Mondiale, certificato dalla FAO allo scopo di tramandare alle future generazioni i sistemi agricoli tradizionali. Le tecniche agricole non comprendono solo i metodi di coltivazione e di allevamento per la produzione di alimenti, ma si tratta di un concetto che abbraccia anche le conoscenze tradizionali, la cultura dei villaggi contadini, un utilizzo della terra che protegga le biodiversità, e il paesaggio. Attualmente in Giappone cinque regioni sono state dichiarate Patrimonio Agricolo Mondiale: il comune di Sado nella prefettura di Niigata, l'area di Noto nella prefettura di Ishikawa, il comune di Kakegawa nella prefettura di Shizuoka, la regione di Aso nella prefettura di Kumamoto, e la regione Usa della penisola Kunisaki nella prefettura di Oita. Questo riconoscimento testimonia l’importanza attribuita a livello internazionale alle tecniche agricole tradizionali del Giappone, al punto di volerle preservare e tramandare alle future generazioni. Vediamo nel dettaglio le peculiarità di queste regioni.

L’area di Sado, la prima in Giappone ad aver ricevuto questo riconoscimento, preserva un ambiente ricco di biodiversità grazie all’applicazione di metodi agricoli che tutelano ogni forma di vita ed ha sviluppato un’esclusiva cultura contadina del teatro Noh e dell’ odenko (lett. tamburo del demone) all’interno del villaggio. Queste usanze e tradizioni sono tutt’ora vive e sentite nelle comunità dell’area.

La zona di Noto trae ricchezza dalle attività connesse alla pesca, all’agricoltura e alla silvicoltura. Si tratta di un’area dove cultura, antiche feste religiose, arti tradizionali come la lacca di Wajima e il metodo agehama d’estrazione del sale, si sono conservate fino aigiorni nostri. Qui si estende anche il meraviglioso paesaggio delle "millerisaie terrazzate di riso bianco" (shiroyone senmaita). Nel “satoyama satoumi” (villaggi montani e marittimi caratterizzati da una produzione ecosostenibile) di Noto ogni attività è in armonia con la natura.

Nel periodo in cui nel resto del paese la coltivazione del tè si stava modernizzando, nella zona intorno a Kakegawa i contadini praticavano il metodo agricolo detto chagusaba: gli agricoltori, impiegando tempo ed energie, falciavano l’erba a mano e successivamente riversavano il fieno tra un filare e l’altro nelle piantagioni di tè. In questo modo si otteneva una coltivazione integrata che garantiva anche l’espansione degli allevamenti di bestiame, oltre a proteggere una ricca biodiversità. Tutt’ora a Kakegawa viene praticato il metodo chagusaba.

La regione di Aso ha saputo preservare nel tempo la magnificenza e la grandiosità dei suoi prati, grazie a pratiche agricole tradizionali ormai millenarie quali la pastorizia e la bruciatura delle stoppie. Tutt’ora, nei prati di Aso, è viva la cultura della coltivazione tradizionale, si tutelano gli animali rari e si raccolgono i frutti di agricoltura e silvicoltura.

Nella regione Usa, della penisola Kunisaki, le attività agricole, silvicole e di pesca come, ad esempio, la tradizionale coltivazione dei funghi shiitake (questi funghi vengono coltivati su tronchi di querce appositamente predisposti), si sono tramandate nel corso dei secoli. Attività agricole di questo tipo promuovono un ambiente favorevole, a vantaggio dei villaggi montani della zona e ne proteggono il territorio.

Come si può facilmente intuire da questi esempi di Patrimoni Agricoli Mondiali, gli attuali paesaggi e panorami si sono plasmati nel corso dei secoli, attraverso il lavoro della natura, dell’agricoltura e dell’uomo; e posseggono un fascino ed una bellezza che incanta chiunque abbia la possibilità di ammirarli. La storia di questi luoghi è segnata dai lavori nei campi e dalla ricerca continua di un’armonia con l’ambiente naturale. Il duro lavoro dell’agricoltura e dell’allevamento viene portato avanti in simbiosi con la natura, in uno scenario circondato da legami tra le montagne e i campi e tra i fiumi e il mare.

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Capo Redattore