Le Regioni incontrano la ministra all’agricoltura Teresa Bellanova
Michele Emiliano: “la proposta sulla Pac preoccupa moltissimo l'Italia” L'assessore Caselli: "iniziative contro la cimice asiatica”
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 26/09/2019
Gli assessori regionali coordinati dal presidente della Puglia Michele Emiliano si sono incontrati oggi con la ministra dell’agricoltura Teresa Bellanova, nella sede del Ministero dell’Agricoltura, per affrontare il tema dei negoziati a livello europeo sulla riforma della politica agricola comune, sulla revisione del quadro finanziario pluriennale per il periodo post 2020 e i temi dell’ emergenza della cimice asiatica.
La ministra all’agricoltura Teresa Bellanova
“Dalla qualità delle scelte che saremo capaci di assumere“, ha detto la ministra Bellanova prima di entrare nel vivo del confronto, “dipende non la nostra fortuna personale ma la qualità della vita di aziende, lavoratori, cittadini. Per questo chiedo a tutti noi di lasciare perdere le polemiche per concentrarci sul lavoro da fare. E’ tanto, ed esige soluzioni. E ovviamente non partiamo da zero”. Sul tema Bilancio post 2020, Bellanova ha dunque affermato: “le nostre priorità sono due: recuperare i tagli ipotizzati in particolare sullo sviluppo rurale; disinnescare la “mina” convergenza esterna, che comporterebbe ulteriori tagli ai pagamenti diretti. Abbiamo già colto segnali positivi anche nell’informale di Helsinki, la conferma dovremmo averla nelle prossime settimane in vista del Vertice di metà ottobre. La Pac post 2020 deve saper riconoscere le differenze delle agricolture europee, territorio per territorio. Per questo voglio attivarmi a Bruxelles perché l’agricoltura mediterranea sia non solo rispettata ma valorizzata. Sono convinta che sostenibilità ambientale ed economica devono andare di pari passo, a maggior ragione considerato il ruolo dell’agricoltura nel contrasto all’emergenza climatica. Il mio pensiero è noto, non possiamo pensare di penalizzare l’agricoltura e gli agricoltori se vogliamo farne un settore realmente attrattivo e portatore di futuro. Tema cui si collega l’etichettatura: insistere per valorizzare sempre più e meglio a livello commerciale i prodotti agricoli ottenuti con regole produttive più rigorose. Il Piano strategico nazionale previsto dalla bozza di riforma, infine, dovrà essere un’occasione da costruire insieme”. Su questo la Ministra ha sollecitato una proposta unitaria: “se è chiaro a tutti che indietro non si torna, è necessario definire il punto di equilibrio; non possiamo continuare a dire no senza una contro proposta, né rischiare un negoziato dove non siano chiare la nostra posizione e le soluzioni che avanziamo”.
Dal punto di vista tecnico sul negoziato sono stati evidenziati i progressi importanti su questioni strategiche: agricoltore attivo, semplificazione, sostegno redistributivo, capping, piccoli agricoltori, disciplina finanziaria e interventi settoriali, in particolare sull’olio di oliva. Rimangono ancora da affrontare problemi-chiave come la nuova architettura verde, su cui l’attenzione politica sta crescendo continuamente.
Quindi, emergenza cimice asiatica: “Abbiamo ben chiaro“, ha concluso la Ministra Bellanova, “la gravità del problema e il danno che significa. Le nostre strutture sono a disposizione per costruire le azioni comuni necessarie. Questa non è una emergenza regionale ma nazionale ed europea, e per questo intendo discuterne anche a Bruxelles. Garantisco fin d’ora grande attenzione e massimo impegno”.
Il commento di Michele Emiliano presidente della commissione Agricoltura della Conferenza delle Regioni
Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano al termine dell’incontro ha detto: “La Regione Puglia presiede la commissione Agricoltura della Conferenza delle Regioni, un ruolo di grande responsabilità. Oggetto della riunione odierna era la politica comunitaria per l’agricoltura italiana. Con la Brexit, l’uscita dalla Gran Bretagna, c’è una proposta di forte riduzione del cosiddetto secondo pilastro della PAC, la politica agricola comunitaria, che preoccupa moltissimo l’Italia e che noi consideriamo non accettabile. La riunione aveva anche l’oggetto di far conoscere agli assessori all’agricoltura delle regioni il neo ministro e anche augurarle buon lavoro assieme ad una breve carrellata delle problematiche principali. Purtroppo la globalizzazione dell’economia e degli scambi stanno provocando danni enormi: come in Puglia è arrivata la xylella, una malattia che viene dal Sud America, così nel nord è arrivata la cimice asiatica che ha distrutto migliaia e migliaia di ettari di frutteti. Questo è un fatto gravissimo, che tutti abbiamo condiviso, che può essere prevenuto solo attraverso istituti di studio, di osservazione e di previsione di ciò che rischia di accadere, che siano ancora più efficienti e pronti di quelli attuali”.
“Assoluta disponibilità a un lavoro condiviso nel pieno rispetto della reciproca autonomia; incontri mensili per ottimizzare il confronto sui temi; bando alla logica emergenziale a vantaggio della definizione di piani di interventi concreti e rigorosi”.
L’assessora regionale all’agricoltura dell’Emilia Romagna, Simona Caselli
Simona Caselli, si è soffermata sui temi dedicati all’emergenza cimice asiatica. “Abbiamo un piano nazionale contro la cimice asiatica, che contiene le nostre richieste e che sarà approvato in via definitiva il 10 ottobre. E sui danni, davvero ingenti per gli agricoltori, è stato individuato il percorso normativo da seguire (dlgs 102/04) per i fondi da destinare agli indennizzi che dovranno essere inseriti in misura congrua nella prossima legge Finanziaria. Inoltre, il problema verrà portato in sede comunitaria nel Consiglio dei ministri europeo previsto per il 14 ottobre”.
Nella sola Emilia-Romagna si contano danni per oltre 120 milioni di euro tra perdita di produzione e minor qualità delle pere, che superano i 200 milioni se si considera anche la fase post raccolta (logistica, manodopera, imballaggi, costi commerciali, ammortamenti, e costi fissi). E vanno oltre i 267 milioni in tutte le regioni del Nord Italia. Danni che sfiorano i 50 milioni di euro per il comparto pesche e nettarine, sempre sommando produzione e post raccolto (circa 89 milioni di euro nelle regioni del Nord Italia).
La cimice asiatica presenta dunque il conto dell’annata 2019, complice anche un meteo che ha risentito particolarmente del cambiamento climatico in atto, ed è un conto salato che rischia di mettere in ginocchio l’intero settore dell’ortofrutta con ripercussioni pesanti anche sull’occupazione.
“La notizia buona è che abbiamo un piano nazionale contro la cimice asiatica- spiega Caselli dopo il vertice nella Capitale- che contiene le nostre richieste e sarà approvato in via definitiva il 10 ottobre. Quindi avanti col sostegno alla ricerca del Crea e delle regioni, introduzione dell’antagonista naturale e attivazione degli indennizzi agli agricoltori (legge 102), consapevoli, vista l’entità economica dei danni, che i finanziamenti andranno trovati in seno alla prossima legge Finanziaria e noi vigileremo perché sia garantita la necessaria e congrua copertura al provvedimento. L’altra cosa importante è che il tema è stato ritenuto di rilevanza nazionale, visto che tutte le Regioni italiane hanno sottoscritto il documento delle Regioni del Nord, e che sarà anche portato dalla ministra Bellanova in sede Ue il 14 ottobre prossimo. Siamo tutti consapevoli dell’assoluta urgenza di azioni concrete, per evitare che gli agricoltori decidano di espiantare: un disastro economico-sociale cui si aggiungerebbe un disastro ambientale”.
“Inoltre, per quanto riguarda la nuova Politica agricola comune– prosegue Caselli in una dichiarazione alla stampa- siamo ancora in fase di discussione ma abbiamo avuto forti rassicurazioni dalla ministra Bellanova sull’impegno a battersi perché si evitino i tagli ipotizzati, mantenendo quindi il budget attuale, e per la difesa dell’agricoltura mediterranea con un ruolo forte delle Regioni. E proprio a questo proposito abbiamo consegnato il documento sulla Pac, condiviso unanimemente dalle regioni italiane, che – nei suoi 28 punti – rimarca l’importanza dei territori e delle loro specificità per far andare di pari passo sostenibilità economica, sociale e ambientale”.
“Infine, abbiamo trovato ampia convergenza anche sulla questione dei dazi americani minacciati dal presidente Trump– chiude Caselli-. Sosterremo perciò tutte le iniziative che la ministra vorrà intraprendere nelle sedi europee per cercare, attraverso uno sforzo negoziale, di scongiurare questa terribile e ingiusta decisione”.
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