Le banche italiane scommettono sulle Donne del Vino
La ricerca presentata all’apertura di Wine&Siena organizzato da Hunter Helmuth Köcher, presidente del Merano WineFestival e da Confcommercio Siena
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 01/02/2020
Wine&Siena si è aperto con un convegno presso la sede della Banca Monte dei Paschi di Siena, Rocca Salimbeni, durante il quale l’Università di Siena ha presentato una ricerca dedicata all’impresa femminile nel settore vitivinicolo e al cosiddetto “Gender Gap”, soprattutto riferito alle possibilità di accesso al credito.
L’analisi condotta dal professor Lorenzo Zanni dell’Università di Siena sulle 890 socie dell’associazione Donne del Vino, presieduta da Donatella Cinelli Colombini, (le risposte sono state il 29 % delle socie produttrici che sono 432) mostra come nella quasi totalità dei casi, il 97%, le imprenditrici hanno trovato l’accesso al credito che cercavano. Il 50% del campione ha richiesto il credito a Banche locali, il 41,8% a Banche ed Istituti di credito nazionali e il 4,7% ad altre fonti di finanziamento. È la prima volta che una ricerca di questo tipo non evidenzia un gender gap facendo emergere un profilo della donna manager di successo nel settore vitivinicolo. Studi anche recenti, infatti, mostravano come quasi la metà delle imprenditrici lamentasse difficoltà nell’accesso al credito.
«Vedere la luce alla fine del tunnel non è una cosa da poco: significa che è possibile uscire dal buio dei problemi e arrivare a una situazione più favorevole» ha commentato Donatella Cinelli Colombini.
Vediamo nel dettaglio i risultati dell’analisi
L’identikit della Donna del Vino con cantina che ha fatto richiesta di credito ci mostra una titolare o una responsabile di un settore dell’azienda di famiglia. Ha un’età media di 42 anni con circa 12 di esperienza nell’impresa. Nel 52% dei casi ha in tasca una laurea e per la quasi totalità (90,7%) un’esperienza professionale precedente in un settore diverso.
Fra le Donne del Vino che hanno risposto, «l’esser donna non sembra aver influenzato negativamente l’accesso al credito, ma questa percezione può riflettere la composizione del campione delle intervistate: livello di istruzione elevato, donne mature e con un’esperienza decennale nell’azienda, spesso proprietarie della stessa, con una tradizione familiare alle spalle, coinvolte in un’associazione di donne imprenditrici» ha detto il professor Zanni che insieme a Elena Casprini e Tommaso Pucci, ha effettuato lo studio.
Se l’accesso ai finanziamenti non risulta un tabù per le imprese del vino al femminile, le donne dichiarano comunque una certa difficoltà a gestire le relazioni con il mondo del credito mentre emerge «un atteggiamento “prudente” con un livello di leva finanziaria non troppo elevato. Si ricorre quasi unicamente al credito bancario e in genere si bilancia la richiesta di credito a banche locali e nazionali» ha rilevato Zanni dando un giudizio positivo, anche se forse troppo prudente, al management femminile del vino.
L’analisi deve sicuramente tenere presente del momento favorevole dell’agricoltura e del vino italiano: «Un risultato che scaturisce anche dall’andamento anticiclico dell’agricoltura rispetto alle difficoltà dell’economia italiana» ha sottolineato la presidente delle Donne del Vino mettendo in evidenza come «le cantine italiane, negli ultimi 5 anni, abbiano accresciuto fatturati e margini (+3,9% e + 5,8%), hanno esportato di più e hanno visto salire il valore delle vigne dell’1,2% ogni anno, un dato quest’ultimo che nelle zone più vocate è schizzato alle stelle». Uno scenario che le banche leggono molto favorevolmente a cui si aggiungono le ottime performance delle manager femminili green: «Le donne dirigono imprese che coprono il 21% della superficie agricola coltivabile SAU ma producono il 28% del Pil agricolo italiano. In Europa, il 42% di chi lavora in agricoltura e donna pari a oltre 26 milioni di persone» ha ricordato la produttrice siciliana Lilly Fazio.
Ecco spiegato perché il campione delle Donne del Vino, quasi un’élite dell’enologia al femminile, ha mostrato la luce alla fine del tunnel del gender gap sul credito alle imprese in rosa. «Un gap che comunque esiste» precisa il professor Zanni presentando gli esiti dell’indagine. Situazione giustamente sottolineata da Donatella Prampolini, vice presidente nazionale Confcommercio, dal presidente della Confcommercio di Siena Stefano Bernardini e della Camera di Commercio di Siena e Arezzo Massimo Guasconi e persino dalla moderatrice del convegno la giornalista e donna del vino Anna Di Martino.
In effetti il Global Gender Gap Report del 2018 mette l’Italia è a 70° posto su 149 Paesi e l’Istat usando i dati INPS ha rivelato che esiste una forbice fra il salario maschile e femminile che va dal 4% del settore pubblico, al 20% nelle imprese private fino al 38% fra i liberi professionisti.
Studi anche recenti come quelle di Swg per Cna “Donne, imprenditoria e accesso al credito” o “Il cibo è donna – Il fattore rosa secondo Pink Lady” mostravano come il 47% del campione lamentasse difficoltà nell’accesso al credito, evidenziando un gender gap diffuso anche su altri comparti economici come quello artigianale e nel commercio.
Il 2020 dedicato a Donne, vino e ambiente
L’Associazione Nazionale Le Donne del Vino si prepara a un intenso calendario di attività per il 2020: il tema scelto per quest’anno è Donne, Vino e Ambiente con l’avvio del progetto “Donne in classe A” con Enea Federsco sull’innovazione e il risparmio energetico in cantina.
Prossimo appuntamento con la tradizionale Festa delle Donne del Vino (dal 1° al 14 marzo) con eventi in tutta Italia. A Vinitaly (19-22 aprile), le Donne del Vino saranno protagoniste di una degustazione internazionale guidata dal giornalista Ian D’Agata. In maggio, due donne del vino avranno l’opportunità di volare in Canada per partecipare alla giuria della Sélections mondiales des vins Canada che si svolge ogni anno in Québec sotto la direzione di Nancy Rossi. A fine giugno, il meeting nazionale si terrà nelle vigne di Langhe-Roero e Monferrato Patrimonio dell’Umanità Unesco (26-27-28 giugno). In autunno, infine, ci sarà la premiazione del Personaggio dell’Anno.
L’associazione, presieduta da Donatella Cinelli Colombini, comprende produttrici di vino, titolari di ristoranti, enoteche, professioniste attive come sommelier, giornaliste e esperte presenti in tutte le regioni italiane.
Condividi L'Articolo
L'Autore