Le aziende e le etichette liguri presenti a Vinitaly 2018
In Liguria attive 1.600 aziende vinicole e 31 le varietà di viti
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 05/04/2018
Saranno 73 le aziende della Liguria, per un totale di 123 etichette, con una produzione annuale di oltre 6 milioni di bottiglie, 8 Dop (Rossese di Dolceacqua, Ormeasco di Pornassio, Rivieraligure di Ponente, Golfo del Tigullio-Portofino, Val Polcevera, Colline di Levanto, Cinque terre e Colli di Luni) e 4 Igp (Terrazze dell’imperiese, Colline savonesi, Colline del genovesato e Liguria di Levante): con questi numeri la Liguria si presenta alla 52esima edizione di Vinitaly, il Salone mondiale dedicato al vino e ai distillati da tutto il mondo, in programma a Verona fiere da domenica 15 a mercoledì 18 aprile.
“Il settore vitivinicolo ligure – ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Stefano Mai – è, da ormai qualche anno, particolarmente dinamico e vivace. Nonostante la produzione sia leggermente calata, nel decennio tra il 2006 e il 2016, a causa di condizioni pedoclimatiche non ideali, si è però riscattata sul piano della qualità, in costante crescita. Certamente la viticoltura ligure, spesso caratterizzata da una sana dose di ‘eroismo’ da parte dei nostri produttori, non può produrre grandi numeri, ma può puntare sulla qualità e confermarsi anche un ottimo strumento di promozione del territorio. I nostri viticoltori hanno saputo differenziare la propria produzione, migliorandola negli anni tanto che oggi siamo in grado di confrontarci con la migliore enologia italiana come confermato dalle sempre numerose presenze allo stand ligure al Vinitaly e alle esportazioni in aumento in ogni parte del mondo”.
Una viticoltura quella ligure che punta sulla qualità più che sui grandi numeri.
«Se dovessimo competere sulla quantità non avremmo scampo in confronto a regioni che producono milioni e milioni di bottiglie – spiega Daniele Montebello, presidente dell’enoteca regionale della Liguria – ma sulla qualità possiamo dire la nostra con tanti vitigni autoctoni di qualità». Vinitaly sarà anche occasione per aprirsi a nuovi mercati grazie ai calendari di incontri tra produttori e importatori. «Pensiamo all’Asia, con la Cina in particolare, ma anche al Sudamerica con Brasile e Argentina – conclude Montebello – e poi la Russia, che è l’ultima frontiera».
“Pubblicizzare, portare in trasferta le nostre etichette a una manifestazione prestigiosa come Vinitaly – ha detto il Presidente della Regione Giovanni Toti – vuol dire promuovere un nostro prodotto di eccellenza ma anche tutta la Liguria: il classico turismo balneare e quello dell’arte, della cultura e dell’enogastronomia (che mette al centro i profumi, i colori e i sapori della terra) devono fondersi sempre di più in un’offerta integrata. Il nostro vino racconta bene la Liguria: nasce in un territorio difficile e richiede impegno e fatica, ma dà grandi soddisfazioni in termini di qualità. Merita di essere conosciuto meglio, deve conquistare spazio e deve essere sempre più legato alla nostra offerta turistica complessiva perché l’enogastronomia ha sempre più peso nella scelta di una destinazione“
Nello spazio di Regione Liguria, organizzato su due livelli per un totale di circa 200 mq di superficie, saranno presenti 29 aziende dalla provincia di Imperia (52 etichette), 11 aziende dalla provincia di Savona (17 etichette), 4 aziende da Genova (8 etichette), 25 aziende dalla provincia della Spezia (46 etichette).
Lo stand di Regione Liguria sarà animato da degustazioni, in collaborazione con Fisar-Federazione italiana sommelier albergatori ristoratori, eventi di approfondimento, occasioni di promozione e di business per i produttori liguri. Tra i principali appuntamenti: domenica 15, alle 15.30, sarà assegnato il premio Viticoltore Etico, riconoscimento che lo scorso anno è andato Giovanni Massa, dell’Azienda agricola ‘Il Cascin’ di Arzeno di Oneglia (Im); lunedì 16, alle 14, la sfida tra due regioni eroiche, Liguria e Valle d’Aosta, che si metteranno a confronto tra piatti tipici e abbinamenti con vini locali; mercoledì 18 ‘La mia dolce Liguria’, con la degustazione dei vini liguri passiti a base di uve Vermentino, Moscatello di Taggia, Scimiscià e Sciacchetrà.
La viticoltura ligure
Tra le uve a bacca bianca il vitigno più diffuso in tutte e quattro le province liguri è il Vermentino, seguito dal Pigato e Lumassina per la provincia di Savona, il Bosco e l’Albarola per La Spezia, la Bianchetta e il Moscato per Genova. Tra le uve a bacca nera il Rossese di Dolceacqua, l’Ormeasco, la Granaccia e il Ciliegiolo sono tra i vitigni più rappresentativi. Tra i vini passiti il celebre Sciacchetrà delle Cinque Terre. In Liguria sono attive circa 1.600 aziende vinicole e 31 sono le varietà di viti. In Liguria, la produzione media annuale di vino a denominazione di origine è di circa 49mila ettolitri.
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