Le 4 potenze dell’enogastronomia italiana: saper fare, bellezza, limite e visione del futuro - InformaCibo

Le 4 potenze dell’enogastronomia italiana: saper fare, bellezza, limite e visione del futuro

di Informacibo

Ultima Modifica: 28/08/2015

Milano Expo 2015 – L’Italia, paese della grande bellezza, sarà raccontata a partire dalla tavola con le creazioni del maestro Gualtiero Marchesi, ma anche con gli arredi progettati da uno dei massimi designer italiani, Maurizio Riva, e dagli interventi sul paesaggio dell’architetto del verde Paolo Pejrone.

L’Italia dell’enogastronomia ha però solide radici nell’artigianato e in quel ”saper fare” che connota ad esempio il cuoco italiano nel mondo, come racconterà il presidente di Euro Toques (l’associazione internazionale degli chef) Enrico Derflingher. Ma saper fare è anche l’arte di creare alcuni prodotti straordinari ed esportarli in tutto il mondo: lo spiegheranno due dei massimi esempi nel mondo del vino come Angelo Gaja e dell’artigianato alimentare, Massimo Spigaroli.

La potenza più affascinante e più caratteristica dell’Italia, perché ne connota quasi tutti i prodotti, è quella della capacità di oltrepassare il limite e immaginarsi strade dove prima non c’era nulla.  La potenza del limite, la terza che già guarda alla quarta (quella del futuro) sarà  esemplificata dalla storia di Teo Musso, che si è inventato – in un paese ai confini delle Langhe del vino – la birra artigianale italiana, aprendo un fenomeno che oggi annovera 500 microbirrifici.

Marina Cvetic racconterà la storia della famiglia Masciarelli che ha trovato la strada del vino in un territorio non facile come l’Abruzzo e la sua storia personale, quella di una giovane donna che pur avendo perso all’improvviso il marito, Gianni Masciarelli, è riuscita a sostenere e far crescere l’azienda. Poi c’è chi ha un limite fisico, come le sbarre di un carcere, che supera attraverso i panettoni, prima, poi diventati una serie di prodotti oggi conosciuti ovunque. E’ la storia di Giotto, la cooperativa nata e cresciuta all’interno del carcere Due Palazzi di Padova, diventata nell’arco di pochi anni un fenomeno che ha fatto il giro del mondo e che qui sarà raccontata dal responsabile del progetto Nicola Boscoletto. Il superamento del limite è anche una questione mentale, come illustrerà il professor Vittorio A. Sironi, specialista neurochirurgo, esperto di neurogastronomia e di neuroetica dell’Università di Milano Bicocca.

Il futuro è l’apice di questo percorso, la tecnologia permette di rivoluzionare le colture tradizionali, come ha fatto Alessandro Piana che ha appena terminato la sua serra dove cresce lo zafferano in aeroponica o Eleonora Bertolone che ha rilanciato una varietà di riso quasi dimenticata, il Rosa Marchetti; mentre Aldo Bongiovanni, giovanissimo, ha scommesso sul mulino di famiglia e sui grani antichi combinandoli con la vendita su web.

Futuro è anche un progetto che coniuga salute e alimentazione come quello lanciato dall’imprenditore Marzio Nocchi che a Milano ha aperto il suo nuovo concept di ristorante, il Papillarium di Amati. Un progetto che insegna come business e etica debbano necessariamente essere uniti, anche in campi difficili è quello del cacao: lo spiega Plinio Agostoni  fondatore di ICAM che recentemente in Perù ha lanciato un progetto per permettere ai contadini di sostituire il cacao alla coca e sottrarsi così alla criminalità.

L’appuntamento, che fa parte dei sei grandi seminari del calendario di Padiglione Italia, è  ideato e condotto dal giornalista Paolo Massobrio, autore del best seller IlGolosario, che dal 17 al 19 ottobre, animerà il più atteso "fuori Expo" dedicato all’enogastronomia italiana, con Golosaria.

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