Latte, formaggi e yogurt fuori dalla “black list”
Le nuove linee della Heart Foundation riportano che i prodotti con latte intero, così come le uova, non aggravano il rischio di malattie di cuore o ictus. Mentre la carne rossa dovrebbe essere limitata a non più di tre pasti a settimana.
di Vito de Ceglia
Ultima Modifica: 26/08/2019
Latte, formaggi e yogurt prodotti con latte intero, così come le uova, non aggravano il rischio di malattie di cuore o ictus, mentre la carne rossa dovrebbe essere limitata a non più di tre pasti a settimana. Sono sorprendenti (e inaspettati) i risultati riportati nell’ultimo documento scientifico della Fondazione per il Cuore in Australia che ha aggiornato le raccomandazioni sugli alimenti dannosi dopo che un gruppo di esperti ha condotto in questi mesi un’estesa rassegna di ricerche australiane e internazionali. Dati alla mano, sottolinea il documento, non vi sono evidenze che sia necessario limitarne il consumo per le persone sane.
Il dietrofront
La Heart Foundation in passato raccomandava a tutti di limitare la propria dieta ai prodotti caseari con ridotto contenuto di grassi, ma ora la raccomandazione è limitata a chi soffre di ipertensione, malattie cardiache o diabete tipo due. Secondo le nuove linee guida, non vi è un limite raccomandato per il consumo di uova per adulti sani, mentre per chi soffre di diabete tipo due il limite è uno al giorno. Per la prima volta si consiglia di limitare il consumo di carne non trasformata, bovina, suina o ovina, a 350 grammi a settimana, pari a tre pasti di carne rossa magra. La carne lavorata come i salumi deve essere limitata, perché legata consistentemente a un più alto rischio di malattie cardiache e di altre condizioni croniche. Infine, una raccomandazione a consumare molti cibi di base vegetale: verdure, frutta, cereali integrali, oltre a fonti di proteine come fagioli, lenticchie e tofu, oltre che pesce e frutti di mare.
Addio “brutta nomea”
Gli aggiornamenti della Heart Foundation sono arrivati ad un mese di distanza dai risultati pubblicati sul numero speciale della rivista “Advances in Nutrition”, che ha analizzato il rapporto tra latte, derivati e salute. Latte e latticini – si legge nell’introduzione allo speciale – si sono guadagnati negli ultimi decenni una brutta nomea, ma rimangono a tutt’oggi una fonte alimentare importante per moltissimi nutrienti essenziali: proteine, magnesio, fosforo, zinco, selenio, vitamina A e B-12. E rappresentano la principale fonte di calcio nella dieta dei paesi occidentali. Per questo motivo, molte linee guida internazionali raccomandano un consumo di giornaliero di circa 2 porzioni, preferendo dove possibile latticini poveri o privi di grassi e colesterolo, come yogurt o formaggi magri. Ma a guardare le tendenze globali, il loro consumo sembra in calo un po’ ovunque. Sulla spinta – scrivono i ricercatori – di un crescente scetticismo tra i consumatori, e di alcuni studi che hanno iniziato a metterne in dubbio i potenziali effetti benefici per la salute.
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