Latina, protesta della Fic dopo l’ordinanza del Presidente della regione Lazio, Zingaretti
L'ordinanza: “Solo 20 persone nei locali”. La dichiarazione dello chef Alessandro Circiello, portavoce Federcuochi Italia e a “Informacibo”, Luigi Lombardi, presidente dei cuochi di Latina e docente di cucina all' Alberghiero di Formia, dichiara
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 10/10/2020
Dopo i rumors circolati, e poi smentiti lo scorso 7 ottobre, dall’uscita di un Dpcm che avrebbe previsto forti limitazioni e la chiusura anticipata alle 22 o alle 23 (come stabilito in Francia) del mondo della ristorazione, ora una dura polemica è scoppiata dopo l’ordinanza emanata dal Presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, che ha introdotto da questo fine settimana un mini lockdown (“nei ristoranti max 20 persone“) nella provincia di Latina, dopo l’aumento del 155% di nuovi casi da coronavirus.
Lo chef Alessandro Circiello: è pura follia
E’ stato Alessandro Circiello, portavoce Federcuochi Italia e presidente della Fic Lazio, che nei giorni scorsi aveva incontrato la vice Ministro dell’economia Laura Castelli (nella foto di copertina) per proporle le principali proposte della FIC, Federazione Italiana Cuochi, alcune anche accettate, a parlare oggi di “follia di ordinanza”: “La decisione di fissare a 20 il numero massimo di persone per feste e cerimonie religiose è pura follia. Pensare poi – avverte Circiello – di limitare a 4 le persone che possono sedere insieme al ristorante mi sembra illogico, poiché se viene osservata la giusta distanza tra tutti i commensali questo limite risulta superfluo. Per non parlare dell’assurda tempistica dell’ordinanza”.
La parola a Luigi Lombardi, presidente della federazione dei cuochi di Latina
Informacibo ha sentito per telefono Luigi Lombardi, presidente dei cuochi di Latina e docente di cucina all’ Alberghiero di Formia, “Angelo Celletti” che così ha commentato le parole dello chef Alessandro Circiello: “non solo confermo le giuste considerazioni di Alessandro ma aggiungo che l’ordinanza di Zingaretti è l’ennesima mazzata su di un settore già devastato dal lockdown e dal perdurare della crisi. Come si può pensare di fissare il numero di 20 persone per ristorante quando non si tiene conto dell’ampiezza del locale?”.
Domanda: ma Zingaretti ha parlato di “spirito di collaborazione da parte del vostro settore”
Risposta: “Noi abbiamo sempre collaborato, ora però tra le imprese della ristorazione c’è grande preoccupazione per questa ordinanza. I nostri locali non sono piccoli come quelli ubicati nei centri storici delle grandi città, nella nostra zona pontina le sale dei ristoranti arrivano ad una ampiezza anche di 500 metri quadri, quindi c’è massimo di distanziamento. Deve essere chiaro a tutti -aggiunge poi Lombardi- che l’attività dei nostri pubblici esercizi hanno sempre cercato di contenere l’epidemia applicando tutte le misure stabilite dal governo e consentendo ai clienti di intrattenersi in condizioni di massima sicurezza nei locali e ristoranti. Ma questa ordinanza di Zingaretti ci chiede troppo”.
D. Alessandro Circiello esprime preoccupazione per le migliaia di ristoratori e gestori di locali e bar della provincia di Latina che “saranno costretti a mandare al macero quintali di materie prime già acquistate per il fine settimana”. Lei cosa ne pensa?
R. “E’ un problema reale perchè il danno per la ristorazione è alto per una ordinanza che è arrivata all’ultimo minuto. I locali non solo resteranno senza incassi ma avranno comunque l’onere di pagare, oltre che alla merce, anche il personale per eventi e banchetti già prenotati e che non si possono disdire dalla sera alla mattina. Ecco perchè consideriamo l’ordinanza fuori misura e azzardata, anche per la chiusura dei bar alle ore 24”.
Una situazione difficile dunque, all’interno di un quadro generale della diffusione del virus ancora non sotto controllo. Servono massimi controlli e responsabilità da parte di tutti.
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