L'Assemblea del Consorzio Grana Padano approva con il 98,32% dei consensi il piano produttivo 2016-2018 - InformaCibo

L’Assemblea del Consorzio Grana Padano approva con il 98,32% dei consensi il piano produttivo 2016-2018

di Informacibo

Ultima Modifica: 18/12/2015

Brescia, 18 dicembre 2015 – “L’Assemblea del Consorzio ha approvato con il 98,32% dei consensi il piano produttivo 2016-2018 che, per l’anno 2016, prevede una produzione di oltre 4,8 milioni di forme, il record assoluto di sempre”.

Lo ha annunciato Nicola Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio Grana Padano intervenendo all’assemblea Generale del Consorzio tenutasi oggi a Brescia alla presenza dei consorziati e dei vertici regionali delle Organizzazioni Professionali: Ettore Prandini per Coldiretti; Maurizio Ottolini per Confcooperative; Mario Lanzi per Cia. Presente anche l’Assessore regionale all’Urbanistica e al Territorio, On. Viviana Beccalossi.

"Questo risultato – spiega Baldrighi – conferma ancora una volta la grande sintonia strategica tra la base e i vertici del Consorzio, come è stato in ottobre dove l’assemblea ha approvato lo studio del nuovo piano che oggi abbiamo presentato e che ha trovato pieno appoggio”.

All’incontro era prevista la presenza del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, On. Maurizio Martina che, trattenuto a Roma da sopraggiunti e inderogabili impegni istituzionali, ha comunque voluto esprimere il suo sostegno all’attività messa in campo dal Consorzio Grana Padano: “Ritengo opportuno sottolineare la funzione strategica del vostro appuntamento di oggi. In particolare il nuovo Piano Produttivo che presentate costituisce uno strumento fondamentale, come dimostra la crescita registrata dall’attivazione del primo Piano nel 2006 ad oggi. Cifre interessanti che dobbiamo considerare in tutta la loro importanza, per uno dei prodotti che più rappresenta il made in Italy, con una storia e una tradizione che sintetizzano al meglio l’eccellenza del patrimonio agroalimentare italiano. Una realtà che abbiamo voluto promuovere e valorizzare con una serie di azioni mirate su tre fronti cruciali come quello delle relazioni diplomatiche, della promozione dei prodotti e della lotta al falso made in Italy agroalimentare. Sono convinto che in questa partita un ruolo di primo piano spetti proprio al Consorzio Grana Padano, al lavoro che ha saputo portare avanti in questi anni che gli ha consentito di conquistare la fiducia e l’apprezzamento dei consumatori di tutto il mondo”.

“Ringraziamo il ministro Martina – aggiunge Baldrighi – che si è speso fattivamente per sensibilizzare collettività e Istituzioni nei confronti dei danni economici e dei rischi per il consumatore dovuti al falso agroalimentare. Registriamo dei passi avanti, ma c’è ancora molto da fare. Bruxelles, come chiediamo ripetutamente da anni, deve innanzitutto imporre la tracciabilità delle materie prime nei prodotti alimentari. Solo con un’etichettatura trasparente, i consorzi di tutela potranno affermare le proprie eccellenze sui mercati esteri ”.

“Nel 2015 la produzione di Grana Padano – continua il presidente Baldrighi – considerando una proiezione fino al 31 dicembre, si stima attorno ai 4,8 milioni di forme, con un aumento dell’export del 9%. Certamente l’effetto Expo 2015 ha contribuito a rendere ancor più forte la nostra presenza a livello internazionale. Ora continueremo a promuovere in Italia e nel mondo il nostro modo di interpretare la qualità made in Italy”.

“L’Unione europea ha registrato oltre 1.200 prodotti con marchi D.O.P., I.G.P. e S.T.G. – conclude Stefano Berni, direttore del Consorzio. Il 22% di questi, sono di origine italiana. Solo con provvedimenti precisi, chiari e rigorosi potremo proteggerli da falsificazioni e scimmiottature che continuano a essere all’ordine del giorno. Per quanto di nostra competenza, continueremo con le nostre attività di sensibilizzazione e promozione. Su questo capitolo l’Assemblea ha approvato un budget 2016 pari a circa 26,5 milioni di euro di cui 10,5 destinati alle attività sull’estero e 16 milioni per quelle sul territorio nazionale, per evidenziare i valori del nostro formaggio e i suoi caratteri distintivi”.

 

GRANA PADANO. BALDRIGHI RISPONDE A COPAGRI:
PAROLE NON PORTANO REDDITO AL SISTEMA. PIANI PRODUTTIVI 

Brescia, 18 dicembre 2015 – “Il nuovo Piano Produttivo, sottoposto all’approvazione dei caseifici del Consorzio Grana Padano, consentirà un maggiore afflusso di latte nel sistema Grana Padano rispetto al 2015. Del resto, da quando è in vigore, ovvero dal 2006, la programmazione ha consentito un aumento produttivo, e quindi di latte trasformato, del 16,9%, cioè quasi il 2% all’anno”.
 
Con queste parole Nicola Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio Grana Padano, dall’Assemblea Generale del Consorzio che si sta svolgendo a Brescia, risponde a Copagri Lombardia, che sta manifestando contro l’applicazione del Piano per la programmazione produttiva, in vigore dal 2006 per il sistema Grana Padano e in approvazione oggi per il prossimo triennio.
 
Se approvato da almeno i 2/3 dei caseifici – spiega Baldrighi – il Piano verrà sottoposto alle stalle del circuito Gran Padano ed entrerà in vigore solo se avrà il consenso anche dei 2/3 delle stesse. Pertanto, le preoccupazioni di Copagri Lombardia sono di fatto già superate e, quindi, non fondate”.
 
Circa le obiezioni sul prezzo del Grana Padano – aggiunge Nicola Cesare Baldrighi – rileviamo siano del tutto fuori luogo perché ormai da anni il Grana Padano è il prodotto caseario italiano ed europeo che valorizza di più il latte, come testimoniano direttamente i dividendi litro-latte dei caseifici cooperativi che producono Grana Padano, trainando positivamente tutto il prezzo del latte italiano alla stalla, che da anni si posiziona ben sopra la media del latte alla stalla pagato in Europa”.
 
È solo con strumenti nuovi come questo, o altri analoghi, che si tutela il valore del formaggio e del latte – conclude il presidente Baldrighi. Serve la capacità di guardare avanti e il coraggio di fare scelte innovative, come sta facendo il Consorzio. Le parole e i proclami non portano reddito né ai caseifici né alle stalle. Il Piano Produttivo, sì!”.

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Capo Redattore