Langhe, esperienza tra vino, arte e piaceri della tavola
di Simone Pazzano
Ultima Modifica: 28/10/2019
Un territorio ricco come pochi altri. Tra le colline e i boschi delle Langhe nascono eccellenze come il tartufo bianco di Alba, la nocciola Piemonte IGP e, ovviamente, vini come Nebbiolo, Barolo e Barbaresco, che tutto il mondo ci invidia. Un insieme di bellezze e specialità che nel 2015 hanno permesso alle Langhe di guadagnarsi il titolo di Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e che hanno portato alcune realtà locali, come quella gestita dalla famiglia Ceretto, a investire sul territorio sotto il punto di vista dell’esperienza e non solo del singolo prodotto.
Arte e vino, un binomio vincente
Viaggiando tra le colline delle Langhe ci si accorge subito come il vino in questo territorio sia strettamente legato all’arte e all’architettura contemporanea. Questo grazie all’impegno della famiglia Ceretto, che nel 1999 ha portato l’arte contemporanea in Langa con la ristrutturazione della Cappella del Barolo alle Brunate di La Morra per opera degli artisti David Tremlett e Sol LeWitt. Un lavoro iconico, diventato ben presto simbolo del territorio, che ogni anno attira almeno 60mila persone e che ha fatto crescere sensibilmente il turismo nella zona.
Nel 2000 è nato poi il celebre Cubo di vetro di Bricco Rocche, attrazione architettonica del Barolo e il 2009 è stato l’anno di un altro simbolo di quest’angolo meraviglioso di Piemonte: l’Acino della Tenuta Monsordo Bernardina. Luogo di accoglienza della famiglia Ceretto, dove è possibile degustare i vini della cantina e comprare prodotti tipici del territorio come torte e torroni realizzati con le nocciole Piemonte Igp.
Degustazioni per tutti i gusti
La scoperta dei vini delle Langhe si può organizzare in diversi modi. Le visite e i percorsi dei Ceretto permettono di vedere la vecchia cantina, godere della vista panoramica dall’Acino, scoprire le diverse sfumature del Nebbiolo e degustare i singoli vigneti/cru di Barolo e Barbaresco
La visita si può organizzare qui.
Va detto poi che a partire dalla vendemmia 2015, i prodotti Ceretto hanno la Certificazione biologica. E nel 2010 l’azienda ha cominciato a seguire anche il modello biodinamico nel Barolo e nel Barbaresco.
I piaceri della tavola
Come anticipato, Langhe però non vuol dire solo grandi vini. La ricetta magica di questa terra si compone anche di tesori preziosi come il tartufo bianco d’Alba. Quale periodo migliore per andare alla scoperta di questa eccellenza se non quello della Fiera Internazionale del Tartufo? Un’occasione per scoprire le bellezze della città di Alba, ma anche – ovviamente – per gustare e, perché no, comprare un buon tartufo. Gli abbinamenti migliori? Una buona battuta al coltello, degli squisiti tajarin oppure un uovo fritto.
Leggi anche: Come comprare un tartufo, guida all’acquisto
Altra chicca langarola è la nocciola Piemonte IGP. Riconosciuta come la migliore al mondo, questa nocciola è molto apprezzata e utilizzata dall’industria dolciaria proprio per le sue qualità: la forma tonda, il gusto e l’aroma dopo la tostatura, la buona conservabilità. La nocciola Piemonte IGP si esalta poi nell’incontro con il cioccolato, dando vita ad alcune delle specialità tipiche del territorio, come cioccolatini e gianduja. Senza dimenticare poi bontà quali il torrone e la torta di nocciola. Passeggiando per le vie di Alba è dura quindi resistere alla tentazione di regalarsi una dolce coccola a base di nocciola: i negozi di specialità alimentari, i caffè e le pasticcerie propongono infatti i prodotti Relanghe, altra piccola eccellenza dell’ecosistema Ceretto. Oltre al torrone e ai cioccolatini, merita sicuramente la torta di nocciola di Alba, realizzata su ricetta di Enrico Crippa, chef pluristellato del ristorante Piazza Duomo.
Ecco appunto, ma dove mangiare ad Alba?
- La Piola, nel cuore della città, è il ristorante giusto per gustarsi il meglio della cucina tradizionale locale. Atmosfera conviviale, piatti tipici – tra cui primi squisiti – ottimi calici di vino e vista su piazza Risorgimento e il Duomo di Alba. Il tutto con prezzi molto abbordabili. Un posto dove tornare e ritornare.
- Piazza Duomo, il regno di Enrico Crippa chef pluristellato che ha portato il ristorante a guadagnarsi ben 3 stelle Michelin. Qui materie prime e tradizione vengono ogni giorno riproposti e rinnovati dall’estro creativo dello chef. L’arte che arriva in cucina! Non un’esperienza da tutti i giorni, ma sicuramente un’esperienza da fare almeno una volta nella vita.
Le Langhe sono dunque un territorio che vive di passione. Luoghi incantati che regalano un’esperienza completa, fatta di vini unici al mondo, prodotti tipici pregiati e ospitalità.
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