Lanciato il Manifesto per il Turismo: #ripartiamo dall’Italia
L’adesione al manifesto è aperto a tutte le sigle del settore turistico e ai consumatori
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 06/04/2020
Il turismo in primo piano alla vigilia di Pasqua e mentre ancora non sappiamo quando l’emergenza finirà e quando sarà possibile ripartire.
Ma oggi il settore turistico ha lanciato il “Manifesto per il Turismo italiano“, con un appello alle istituzioni, a tutti coloro che vivono di turismo e agli italiani “per salvare un settore che rappresenta il 13% del Pil nazionale, pari a 232,2 miliardi di euro ed è uno dei principali motori dell’economia, della società e della cultura italiana“.
Tour operator, agenzie di viaggi e organizzatori di eventi si sono uniti per lanciare questo Manifesto con l’hastag #ripartiamodallitalia.
A lanciare l’allarme per dar voce all’intera filiera e ai consumatori sono le associazioni Astoi Confindustria Viaggi (che rappresenta il 90% del tour operating in Italia), Fto (che raccoglie il mondo della distribuzione turistica con network e agenzie indipendenti e altri segmenti del settore) e importanti operatori del comparto: Alpitour World, Gruppo Gattinoni, Robintur Travel Group, Uvet, Naar, Veratour, Viaggi Del Mappamondo, Nicolaus-Valtur, Ota Viaggi, Giver Viaggi e Crociere, Idee per Viaggiare, Futura Vacanze, Trinity Viaggi Studio, Alidays, Bluserena e TH Resorts .
Le richieste del settore turistico
I firmatari, i promotori e i sostenitori del Manifesto chiedono con urgenza al Governo l’adozione di alcune azioni forti per la sopravvivenza delle imprese e di tutti i lavoratori:
- La costituzione di un Fondo straordinario di sostegno al mancato reddito per tutte le imprese del settore turismo organizzato mediante finanziamenti a tasso 0 e prestiti a fondo perduto proporzionalmente al fatturato di ogni singola azienda del settore
- Il prolungamento della cassa in deroga
- La creazione di Buoni Vacanza da utilizzare per l’imminente stagione estiva
L’adesione al Manifesto è aperta a tutte le sigle del settore e ai consumatori, che potranno aderire alla piattaforma su change.org (link http://chng.it/Zkr2zpjRXc) e essere aggiornati sulle azioni in corso sul sito www.ripartiamodallitalia.it.
Secondo l’Enit, in Italia il comparto turistico ha inciso nel 2018 per il 13,2% del PIL nazionale, per un valore economico di 232,2 miliardi di euro. Il turismo rappresenta il 14,9% dell’occupazione totale, con oltre 3,5 milioni di occupati. Le conseguenze di un collasso del settore turismo, ricordano gli operatori, sarebbero incalcolabili tenuto conto della miriade di attività collegate, che vanno dalla ristorazione e l’enogastronomia alla fruizione del patrimonio storico, culturale, artistico e paesaggistico, dai trasporti alle strutture per il soggiorno e il divertimento dei viaggiatori italiani e stranieri nel paese più bello del mondo, fino alla presenza delle nostre imprese sui mercati internazionali.
Un giro d’affari di oltre 20 miliardi di euro
Basti pensare che il solo segmento del turismo organizzato produce in Italia un giro d’affari di oltre 20 miliardi di euro, rappresenta 13.000 aziende e dà lavoro ad oltre 75.000 addetti, solo tenendo conto dei segmenti chiave del comparto: tour operator che organizzano viaggi in Italia e all’estero (rappresentati da Astoi), distribuzione turistica fatta da agenzie di viaggio indipendenti e grandi network internazionali (FTO), società di travel management che gestiscono i viaggi d’affari e organizzatori di eventi, meeting, fiere e congressi.
“Le imprese del settore – affermano i promotori del Manifesto per il Turismo Italiano – vogliono assumersi il compito e la responsabilità di tutelare i viaggi in Italia e dall’Italia, valorizzare la filiera del turismo, della ristorazione e del tempo libero per contribuire al rilancio del Paese, fare in modo che le persone si spostino nella massima sicurezza e per aiutare le aziende di tutti i settori a operare e farsi conoscere nel mondo”.
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