L’Abruzzo con 380 etichette sbarca a Verona
di Informacibo
Ultima Modifica: 05/04/2013
Verona 5 aprile 2013. Con 380 tra le migliori etichettedi vini Docg, Doc e Igt, la regione approda alla 47esima edizione del Vinitaly che aprirà i battenti domenica 7 aprileal quartiere fieristico di Veronafiere per chiudersi mercoledì 10aprile.IlConsorzio di Tutela dei Vini d’Abruzzo e il Consorzio di Tutela del Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane sarannoprotagonisti con mostre fotografiche, rassegne, degustazioni e convegni, con il collegamento in diretta di Radio 24 (Gruppo Sole 24 Ore). la location degli eventi a cura dei consorzi di tutela sarà il padiglione 11 c/o sala degustazioni vini-settore G5.
Domenica 7 aprile alle 11.45, con la partecipazione della giornalista de La Repubblica Licia Granello, sarà inaugurata la mostra di uno dei più grandi nomi della fotografia artistica mondiale, Mario Giacomelli, le cui opere sono state esposte al Museum of Modern Art, al Metropolitan Museum di New York e a Bruxelles. La mostra allestita al Vinitaly metterà insieme per la prima volta insieme le foto più importanti del fotografo dedicate all’Abruzzo e sarà aperta al pubblico per tutta la durata del Vinitaly. Il giorno successivo, lunedì 8 aprile, sempre alle 11.45e sempre nella sala degustazione vini-settore G5, sarà presentato il libro “Il Montepulciano d’Abruzzo” edito da Slow Food, con la prefazione di Carlo Petrini, gastronomo, giornalista e scrittore. Interverrà Marco Bolasco Direttore Editoriale Slow Food Editore. All’evento parteciperà anche il professor Renato Mannheimer che, sondaggi alla mano, parlerà della crescente fama del vino rosso abruzzese, sempre più protagonista nello scenario nazionale e internazionale. Lo stesso giorno si terrà anche la seconda edizione dei “6 giganti delle Colline Teramane”, un’iniziativa a cura del Consorzio delle Colline Teramane. Il 7, 8 e 9 aprile, organizzata dal Consorzio di Tutela Colline Teramane in collaborazione con l’associazione di ristoratori e pasticceri “Qualità Abruzzo, artigiani del gusto”, si terrà la manifestazione “Cucina e Vini delle Colline Teramane”: i visitatori del Vinitaly verranno deliziaticon finger food ispirato alla cucina teramana.
Con la fiera veronese del vino proseguono le attività di promozione dei vini abruzzesi dei due consorzi di tutela, iniziate con la campagna di successo “Montepulciano piacere d’Abruzzo”, diffusa a livello europeo. Conosciuto dal 92% degli italiani e considerato dall’89% di questi uno dei rossi più importanti del Paese, il Montepulciano d’Abruzzo arriva dunque a Verona per conquistare ancor più palati di quel 33% che, ad oggi, permette al rosso d’Abruzzo di vantare la sua presenza nei migliori ristoranti del mondo.
SCANNO AL VINITALY 2013
IL BORGO ABRUZZESE NELLE FOTO DI MARIO GIACOMELLI
Dal 7 al 10 aprile 2013 al Padiglione 11 Abruzzo del Vinitaly saranno esposte le opere di Mario Giacomelli dal titolo “Scanno. La serie completa”. A presentare lostraordinarioreportage dedicato al piccolo borgo d’Abruzzo, realizzato alla fine degli anni ’50 dal fotografo, nato a Senigallia nel 1925, saràla giornalista de La Repubblica Licia Granello. Le immagini realizzate a Scanno presentano un paese violato, smontato e ricostruito dall’occhio meccanico di Giacomelli, in un’esperienza che lui stesso raccontò così: “(Sono andato a Scanno) perché avevo voglia di fare cose diverse da quelle che facevo allora e perché a Scanno sono andati tutti i fotografi del mondo. E’ stata un’esperienza meravigliosa perché proprio a Scanno è nata l’idea di usare la tecnica del bruciato, procedimento di cui sono fiero. Odio le immagini che rimangono così come la macchina le vede. Riprendere un soggetto senza però modificare niente è come avere sprecato tempo (…) tutto ciò che per me è stato godimento fotografico nasce a Scanno. La prima volta venivo da Pescara. Una volta arrivato sono sceso dall’automobile a precipizio e mi sono anche fatto male, emozionato com’ero nel vedere per la prima volta queste figure nere, le mucche nere, le galline. Tutte a spasso per il corso”.
Foto della serie “Scanno” sono tutt’oggi esposte al Museo di Arte Moderna di New York, in quello della Virginiae in diversi musei europei tra cui il Puškin di Mosca.
BIOGRAFIA DI MARIO GIACOMELLI
Nato a Senigallia nel 1925 e proveniente da una famiglia poverissima, a 13 anni Mario Giacomelli comincia a lavorare in una tipografia, affascinato dalle infinite possibilità di comporre parole e immagini offerte dalla stampa. Nello stesso periodo, inizia a dipingere, si appassiona di corse automobilistiche e scrive poesie. Nel 1954 acquista la sua prima macchina fotografica. Tra il 1954 e il 1957 partecipa a numerosi concorsi fotografici in Italia. Dopo avere completato la sua prima serie “Vita d’ospizio”, comincia una serie di nudi femminili e maschili che abbandona negli anni Sessanta. Assalito da un’ansia investigativa sulla sua identità di narratore, Giacomelli inizia a viaggiare, ma sono solo delle escursioni in altri mondi e in altri modi di vivere più che dei veri e propri viaggi, che lo riportano alla sua infanzia e alle sue condizioni sociali.
Nella primavera del 1957 si reca a Scanno, un villaggio dell’Italia centrale che aveva affascinato anche Henri Cartier-Bresson, dove Giacomelli produce capolavori quali Scanno Boy e a Lourdes, in Francia, Giacomelli realizza delle immagini di straordinario impatto emotivo. Negli anni Sessanta, Giacomelli lavora al progetto “Non ho mani che mi accarezzino il volto”, universalmente conosciuto come la serie “Pretini”, un gruppo di immagini realizzate nel seminario di Senigallia, presentati da Ferrania per la prima volta nell’edizione 1963 del Photokina di Colonia. John Szarbowski, all’epoca Direttore del dipartimento di fotografia del MOMA di New York acquista alcune immagini dalla serie “Scanno” e le pubblica nel volume “Looking at Photographs: 100 Pictures from the collection of the Museum of Modern Art”. Nel 1967 Giacomelli inizia uno studio sul legno. Dopo il grande successo ottenuto dalla serie “Pretini” esposti al Metropolitan Museum di New York e a Bruxelles, negli anni Settanta Giacomelli approfondisce la sua ricerca sulla natura, con i primi scatti aerei di paesaggi e un’incursione nel colore. Dalla fine degli anni Settanta, caratterizzati da un sempre crescente legame tra fotografia, arte astratta e poesia, Giacomelli attraversa un periodo di analisi e approfondimento della propria attività artistica.
Nascono così le serie “Caroline Branson”, dall’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Master, del 1971-73; “Il teatro della neve” (1984-86), “Ninna Nanna” (1985-87), “L’infinito” (1986- 88); “A Silvia”(1987-88); “Felicità raggiunta, si cammina …..” (1986-92), “Passato” (1988- 90); “Io sono nessuno” (1992-94) e “La Notte lava la mente” (1994-95), 28 opere a commento della poesia di Mario Luzi, fino ad arrivare al lavoro più recente, “La Mia Vita Intera”, 30 gelatin silver print stampate dall’autore nell’anno 2000 come commento alla poesia di Jorge Luis Borges.
Mario Giacomelli muore a Senigallia il 25 novembre 2000. Oggi è internazionalmente riconosciuto come uno dei principali maestri della fotografia italiana.
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