La storica tonnara di Favignana verso la chiusura?
L’assessore regionale siciliano per la Pesca Mediterranea, Edy Bandiera: “Chiediamo il ritiro immediato e la modifica del decreto governativo”. La risposta del ministro Centinaio
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 03/06/2019
Ad appena un mese dalla riapertura la tonnara di Favignana è già in procinto di chiudere di nuovo i battenti con un grave danno economico dell’economia siciliana. La causa è il taglio da parte del Mipaaft, precisamente di Franco Manzato, il sottosegretario della Lega autore del decreto che stabilisce le cifre massime di pescato.
“Contavamo di ottenere cento tonnellate o, nella peggiore delle ipotesi, settanta. Invece la quota assegnata dal ministero è di sole 14 tonnellate. Non voglio fare polemica, dico solo che se questo è il metodo della politica per sviluppare il Mezzogiorno possiamo chiudere bottega”. E’ lo sfogo dell’imprenditore Nino Castiglione, che in due anni ha investito 700mila euro nella tonnara a Favignana.
Il ministro del Mipaaft Gian Marco Centinaio: “partire da dati oggettivi”
Su Twitter risponde subito il Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio: “Su Favignana sono disponibile a parlare ovunque e con chiunque ma partendo da dati oggettivi e non falsità come ho letto in questi giorni”,
L’assessore regionale siciliano alla Pesca, Edy Bandiera parla di “iniqua ripartizione”
Ma ad essere preoccupata è anche l’assessore regionale siciliano per la Pesca Mediterranea, Edy Bandiera che in una dura nota dichiara: “A fronte delle 80 tonnellate minime richieste, necessarie per la sostenibilità economico-finanziaria delle attività di pesca, in violazione del regolamento comunitario che, a chiare lettere, parla di un’assegnazione di quote tale da rendere sostenibile, dal punto di vista economico finanziario, l’attività di pesca della tonnara, ne sono state assegnate alla Sicilia appena 14 tonnellate. Altro che stimolo alla crescita e sostegno della filiera del tonno rosso, così come dichiarato dal Sottosegretario Franco Manzato che, addirittura, probabilmente ignaro delle reali esigenze, dice che con questo decreto “ha voluto dare una risposta reale alle richieste delle tonnare stesse”. Con questa iniqua ripartizione, di fatto, a fronte di annunci e proclami, più volte ribaditi da esponenti del Governo nazionale in terra di Sicilia, il Ministero sta condannando la Tonnara di Favignana a chiudere immediatamente i battenti. Chiediamo il ritiro immediato e la modifica di questo decreto e una ripartizione in armonia con il regolamento comunitario, diversamente, non escludiamo ogni iniziativa utile a tutela del settore della pesca siciliana”.
Gregory Bongiorno, vicepresidente di Sicindustria: il ministro deve intervenire
A rivolgersi al ministro Gian Marco Centinaio è Gregory Bongiorno, vicepresidente di Sicindustria, che afferma: “chiederemo al ministro un provvedimento urgente per scongiurare gli effetti catastrofici del decreto emanato dal governo. Curioso che il principio di equità, sottolineato più volte nelle premesse del decreto, venga poi usato per giustificare mun’assegnazione tardiva e che penalizza soltanto la Sicilia. Infatti, alle aziende sarde sarà assegnata una quota per circa 340 tonnellate a fronte delle 14 tonnellate assegnate alla Sicilia”.
La notizia non poteva non avere eco a Palazzo dei Normanni, sede del Consiglio regionale, dove tutte le forze politiche hanno “bocciato” il decreto, Movimento 5 Stelle (alleato della Lega) compreso.
Oggi inizia una nuova settimana e seguiremo gli sviluppi della situazione.
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