Le Marche e le certificazioni di qualità, Qm, Dop e Igp: eccellenze garantite - InformaCibo

Le Marche e le certificazioni di qualità, Qm, Dop e Igp: eccellenze garantite

Da anni la Regione Marche si avvale di tutti gli strumenti messi a disposizione dalla normativa comunitaria

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 27/07/2022

Le Marche e i prodotti di alta qualità certificati.

Ne parliamo appena concluso GustaPorto, lo spettacolo del mare che ha dato il via alla stagione estiva di Civitanova Marche che, tra i numerosi eventi,  ha messo in risalto anche le tante bontà enogastronomiche e alimentari di questa parte delle Marche.

Le certificazioni dell’alimentare marchigiano

Per valorizzare e tutelare le numerose eccellenze agroalimentari del territorio, la Regione Marche si avvale da anni di tutti gli strumenti messi a disposizione dalla normativa comunitaria e nazionale. Le forme di qualificazione sulle quali si è puntato maggiormente sono il marchio regionale “QM – Qualità garantita dalle Marche”, la Denominazione di Origine Protetta (DOP) e l’Indicazione Geografica Protetta (IGP).

Prodotti tipici marchigiani: e tu quanti ne conosci?

Il marchio QM

Il marchio QM viene istituito ai sensi della legge regionale 23/2003 e, dopo aver ottenuto nel 2005 l’approvazione da parte della Commissione Europea, diventa pienamente operativo nel 2006 con la pubblicazione dei primi disciplinari di produzione. Con l’immissione in commercio del latte Alta Qualità, inizia nel 2008 la fase della commercializzazione, che si estende progressivamente a un numero sempre maggiore di prodotti. Oltre al rispetto di disciplinari di produzione, verificato da organismi indipendenti, i prodotti a marchio QM sono caratterizzati dall’elevato livello di comunicazione che si instaura tra produttore e consumatore. Si viene così a creare un rapporto di fiducia basato sull’informazione che deve sempre essere trasparente e completa e questo è possibile combinando le informazioni presenti in etichetta con quelle disponibili su internet.

Per quanto concerne il settore delle DOP, la regione conta attualmente sei prodotti registrati (Casciotta d‘Urbino, Prosciutto di Carpegna, Salamini italiani alla cacciatora, Olio extravergine di oliva Cartoceto, Oliva Ascolana del Piceno e Formaggio di fossa di Sogliano). La DOP rappresenta per un prodotto agroalimentare la forma di riconoscimento più elevata in quanto sancisce il legame indissolubile tra le caratteristiche intrinseche del prodotto stesso e l’ambiente geografico – comprensivo dei fattori naturali e umani – in cui esso viene ottenuto.

Molto importante è anche l’IGP che è già stata ottenuta dal Vitellone bianco dell’Appennino centrale, dai Maccheroncini di Campofilone, dall’Agnello del Centro Italia, dalla Patata rossa di Colfiorito, dall’olio Marche e dal Ciauscolo oltre che dalla Mortadella di Bologna e dalla Lenticchia di Castelluccio di Norcia che, seppure con un ruolo più marginale, ci vedono coinvolti nella produzione a livello nazionale.

I prodotti Igp non si differenziano sostanzialmente dalle Dop in termini di garanzie per il consumatore in quanto hanno in comune il sistema di controlli basato sulla verifica del rispetto dei disciplinari di produzione da parte di organismi indipendenti a loro volta assoggettati alla vigilanza pubblica effettuata congiuntamente dallo Stato e dalle Regioni. Come le DOP hanno un forte legame con l’ambiente ma sono caratterizzate dall’avere meno vincoli di natura geografica in quanto non tutte le fasi del processo produttivo devono necessariamente svolgersi nell’area di riferimento.

A questo elenco si aggiungono 154 prodotti tradizionali censiti dalla Regione Marche alcuni dei quali sono molto conosciuti. Segnaliamo in particolare le Mele rosa dei Monti Sibillini, il Pecorino dei Monti Sibillini, la Cicerchia di Serra de’ Conti, il Salame di Fabriano, il Carciofo di Montelupone e il Lonzino di fico i quali, insieme al Mosciolo selvatico di Portonovo, all’Anice verde di Castignano, al Fagiolo di Laverino e alla Fava di Fratte Rosa, sono al centro di specifici progetti promossi dall’Associazione Slow Food che ha istituito 10 presidi per la salvaguardia e lo sviluppo economico di queste produzioni di nicchia.

Va infine segnalato il lavoro svolto dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali nell’istituzione dei sistemi di qualità nazionali. La Regione Marche partecipa attivamente ai tavoli tecnici nazionali al fine di garantire la piena coerenza tra tali sistemi e il marchio regionale QM nella consapevolezza che una efficace politica della qualità non possa scaturire che da un proficuo confronto tra i vari livelli della Pubblica Amministrazione e il mondo degli operatori economici.

GustaPorto, “bandiera blu” starter del Grand Tour delle Marche 2020

Quest’anno il punto di partenza del Grand Tour delle Marche è stato Civitanova Marche, località balneare “bandiera blu” dove il 6 e 7 giugno si è svolto  GustaPorto, un’iniziativa che ha parlato di mare in tutti i suoi diversi aspetti: pesca, gastronomia, turismo, tradizione, cultura e sostenibilità. Su queste pagine nei prossimo giorni leggerete alcuni “racconti” della kermesse promossa dal Comune e organizzata da Angelo Serri e Alberto Monachesi.

Alberto Monachesi e Maika Gabellieri, assessore a Turismo e Cultura di Civitanova Marche durante i Menu di GustaPorto (fino al 14 giugno)

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