La regione Lombardia per l’agricoltura di Montagna
Un bando da 17,5 milioni di euro dedicato alle indennità compensative per gli agricoltori che operano nelle aree svantaggiate di montagna
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 18/03/2021
La Regione Lombardia contro l’abbandono della Montagna.
Ieri, 17 marzo 2021, è stato aperto un bando da 17,5 milioni di euro dedicato alle indennità compensative per gli agricoltori che operano nelle aree svantaggiate di montagna. L’iniziativa prevede l’erogazione di un’indennità annua commisurata ai maggiori costi di produzione e ai minori ricavi delle imprese agricole di montagna, causati dagli svantaggi naturali e strutturali cui sono soggette. Un premio annuale per ettaro di superficie il cui importo è commisurata alla tipologia colturale e, nel caso delle superfici pascolive e dei prati, all’altimetria e alla pendenza.
“Vogliamo contrastare – ha detto Fabio Rolfi, assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi – l’abbandono delle superfici agricole di montagna che, solo se utilizzate e governate, possono concorrere a garantire un reale presìdio del territorio, la salvaguardia della biodiversità, la prevenzione del rischio idrogeologico e dell’erosione dei suoli”.
La domanda potrà essere presentata dal 17 marzo fino al 17 maggio 2021
“Il mantenimento e la valorizzazione dell’agricoltura di montagna – ha aggiunto l’assessore – contribuiscono alla protezione dell’ambiente e contrastano lo spopolamento di queste zone. Lo scorso anno abbiamo investito 4,6 milioni di euro per finanziare 366 opere di terrazzamento e muretti a secco, infrastrutture necessarie per chi coltiva la terra in alta quota. È chiaro che il sostegno va accompagnato alla promozione dei prodotti e su questo stiamo lavorando con le associazioni agricole per fornire agli agricoltori strumenti efficaci e innovativi”.
“L’obiettivo per la prossima Programmazione agricola – ha concluso Rolfi – è quello di realizzare una sezione specifica per la montagna, per integrare le attuali misure e dare continuità e organicità agli interventi. La necessità principale oggi è quella delle infrastrutture, fisiche e digitali, per mettere i produttori nelle condizioni di lavorare abbattendo gli svantaggi logistici”.
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