La promozione dell’agroalimentare con i prodotti De.Co
Nel Lazio la Ciambella scottolata di Cori. Il Comune siciliano di Montelepre apre il primo registro comunale dei prodotti DeCo
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 16/12/2019
Le De.Co., denominazioni comunali, avranno un maggiore impulso e diffusione nel corso del 2020?
Non lo sappiamo, la certezza però è che la lunga battaglia intrapresa dal giornalista Luigi Veronelli per la diffusione in tutta Italia del fenomeno delle Denominazioni Comunali ha avuto un nuovo slancio nell’anno che sta per chiudersi. Questo grazie al lavoro di alcuni Sindaci che non vogliono disperdere il patrimonio di ricchezze enogastronomiche e di tradizioni del loro territorio.
Il fenomeno delle De.Co. nasce a seguito della legge dell’8 giugno 1990 n. 142 che consente ai Comuni la facoltà di disciplinare, nell’ambito dei principi sul decentramento amministrativo, in materia di valorizzazione delle attività agro-alimentari tradizionali che risultano presenti nelle diverse realtà territoriali.
E grazie all’impegno di alcuni studiosi della materia, ne citiamo solo due Paolo Massobrio e Roberto De Donno, proprio in quel periodo l’acronimo De.C.O., che faceva riferimento all’origine, venne sostituito con il più appropriato De.Co., denominazione comunale.
E’ di questi giorni alcune buone notizie per chi ama la battaglia di veronelliana memoria
Dopo il Prosciutto cotto al vino, anche la Ciambella scottolata di Cori entra nel sistema regionale delle Denominazioni Comunali di Origine (De.Co.). L’annuncio ufficiale è arrivato lo scorso 3 dicembre, a Roma, presso il WeGil nel corso della presentazione del progetto Prodotti Origine Comune 2019, promosso da Anci Lazio, Consiglio Regionale del Lazio e Agro Camera Roma. Erano presenti i sindaci dei comuni che hanno aderito a questa edizione del bando e i comuni che avevano già ottenuto il riconoscimento De.Co.
Ciambella scottolata: una storia che risale agli anni Cinquanta
La storia della ricetta della Ciambella scottolata di Cori risale agli anni ’50 quando una coppia del paese prese in gestione un piccolo forno a legna nel centro storico. L’impasto impiega pochi e semplici ingredienti: farina 00, uova, olio e zucchero. Il termine deriva dalla tecnica di produzione che prevede una doppia cottura, prima in acqua e poi in forno. La ciambella, di colore marrone, ha la forma di un fiore, di grandi dimensioni, e si caratterizza per leggerezza, friabilità e croccantezza. Completano il profilo organolettico l’elevata intensità olfattiva con note di farina, olio e uovo, abbinate a sentori di tostato. Al gusto si presenta dolce, ma non troppo, in quanto povera di zucchero, e con una lieve nota salata.
Il Progetto Origine Comune di Anci Lazio mira a sostenere l’economia locale dei comuni del Lazio, che possono trovare nelle produzioni tipiche del territorio una risorsa su cui riprogrammare il proprio sviluppo. L’obiettivo è tutelare la diversità e la qualità dei prodotti agroalimentari e, nello stesso tempo, concorrere a far emergere la specificità di ogni singolo comune. Anci Lazio con Origine Comune vuole anche mettere i comuni in condizione di seguire un modello standard di regolamento comunale per il riconoscimento delle Denominazioni Comunali (De.Co.).
Dalla Sicilia la sindaca Maria Rita Crisci di Montelepre lancia il primo registro comunale dei prodotti De.Co.
Nei giorni scorsi è stato ufficialmente istituito dall’amministrazione comunale di Montelepre, in provincia di Palermo il primo registro comunale dei prodotti De.Co.
Il via libera con una delibera di giunta che sancisce l’origine locale del prodotto, la sua composizione e le modalità di produzione, secondo apposito disciplinare o scheda identificativa: una sorta di vero e proprio “brevetto” agroalimentare.
Nel registro compaiono la “Scacciata monteleprina”, i “Maccarruna”, le “Sfinci di Prescia”, il “Buccellato” o “cucciddatu di Montelepre”, la “Vastedda” di farina di grano duro, il “Vota e Svota”, la “Pasta all’antica” e l’“Astrattu di Pomodoro”. Come previsto dal regolamento comunale per i prodotti De.Co, che era stato approvato nel 2018 dal consiglio comunale, nel registro vengono indicati “i prodotti a denominazione comunale De.Co. e le imprese che hanno ottenuto di utilizzare la De.Co. sui loro prodotti”.
L’inserimento di questi prodotti nel registro è frutto della decisione maturata da una commissione di esperti appositamente nominata dalla prima cittadina nel 2018: gli chef Giuseppe Costa e Gioacchino Gaglio, i professori Marcello Chiaramonte, Salvatore Giuliano e Marcello Saitta, il dottor Paolo Valentini e i signori Vincenzo Giammalva e Filippo Licari.
“Quest’iniziativa – si legge in una nota del Comune di Montelepre – si inserisce in un piano più ampio di attività di valorizzazione dei nostri prodotti tradizionali portate avanti in questi anni. Tra queste, le tantissime iniziative di promozione della nostra ‘Pasta all’Antica’ di Montelepre all’interno dei circuiti ‘Terra Madre’ e ‘Slow Food’”.
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