La Piadina Romagnola Igp punta sul territorio e il gusto inimitabile - InformaCibo

La Piadina Romagnola Igp punta sul territorio e il gusto inimitabile

Dal Cibus di Parma la Piadina Romagnola Igp vola a Francoforte dove il 15 maggio incontrerà i buyer tedeschi

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 12/05/2018

Forte della recente sentenza del tribunale Ue che ha stabilito che “La Igp Piadina romagnola, industriale o artigianale, va prodotta in Romagna“, respingendo il ricorso avanzato da una azienda italiana, il Consorzio di promozione e tutela della Piadina Romagnola, si è presentato a Cibus di Parma puntando tutto sulla certificazione di qualità, il gusto inimitabile e il legame territoriale con la Romagna.

E’ proseguita in questo modo dalle Fiere di Parma la rinnovata strategia del Consorzio per diffondere il cibo simbolo della Romagna su tutti i mercati.

E’ solo di qualche settimana fa la nuova campagna di comunicazione del Consorzio ispirata alla celebre poesia di Giovanni Pascoli, ‘La Piada’. Una piadina-luna in un cielo pieno di stelle e un claim che recita: ‘Quando è di un altro pianeta si firma Igp’.

L’immagine è un chiaro collegamento al territorio, alla sua storia e alla sua identità, attraverso un illustre personaggio, nel pantheon dei grandi della Romagna – spiega Alfio Biagini, Presidente del Consorzio di promozione e tutela della Piadina Romagnola – Degustazioni, eventi con i buyer mondiali, affissioni nelle grandi città, lezioni di piadina, proposte in chiave gourmet, sono gli ingredienti di questa iniziativa che trova il proprio collante ispiratore in Giovanni Pascoli”.

La partecipazione a Cibus

L’esordio a Cibus corona così un mese di maggio denso di attività in Italia e all’estero per la Piadina Romagnola Igp, con particolare riferimento al Nord Italia e alla Germania. Mercati questi ultimi considerati particolarmente interessanti per la diffusione della Piadina Romagnola Igp.

A Cibus, Piadina e Romagna hanno trovato casa al Padiglione n. 3 trasferendo a Parma il meglio della propria tradizione. A dar man forte alla Piadina c’erano le mariette Artusiane, le azdore custodi della più vera tradizione culturale della gastronomia romagnola rappresentata da quel Pellegrino Artusi da Forlimpopoli, padre della cucina Italiana e a cui è dedicato l’anno del Cibo Italiano che si festeggia il 4 agosto in tutta la penisola con la notte bianca del cibo; lo chef pluristellato Michelin, Alberto Faccani di Cesenatico che ha presentato due ricette inedite a base di piadina romagnola Igp, una con la Piadina ‘grossa’ dell’entroterra, l’altra con l’impasto sottile e di maggior diametro, ‘alla Riminese’, entrambe ammesse e regolate dal disciplinare dell’Igp. E, per il gran finale la musica stellare di Mirko Casadei, un simbolo e una famiglia che ha fatto ballare intere generazioni e, proprio come la piadina ha reso la Romagna famosa nel mondo. Insieme a loro il presidente del Consorzio Alfio Biagini e il suo staff. E a condividerne il successo anche l’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna Simona Caselli, che da sempre ha spinto per il riconoscimento dell’Igp della Piadina, entrata così nel cerchio delle 44 eccellenze certificate che fanno dell’Emilia Romagna la regione al mondo a più alta densità di prodotti Dop e Igp.

La Piadina Igp a Francoforte il 15 maggio con i buyer tedeschi

Da Parma la Piadina Romagnola Igp vola a Francoforte dove il 15 maggio incontrerà i buyer tedeschi allestendo per loro ancora un angolo di Romagna, direttamente ‘In cantina’ il ristorante gestito dell’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna aperto con successo già da qualche anno nella città tedesca, dove Albana, Sangiovese Trebbiano e Pagadebit, ma anche Lambrusco e Pignoletto, accompagneranno generosamente la Piadina Romagnola Igp in un abbraccio fra Romagna ed Emilia nel nome del buon vivere.

La Piadina Romagnola IGP

Ma cos’è la Piadina Romagnola Igp, dove e come si produce e cosa la distingue da altri tipi di piade o focacce realizzati in altre regioni italiane? Innanzitutto il legame con la sua terra di origine, la Romagna. Un legame già sancito nel novembre 2014 con l’ottenimento dell’Igp, l’indicazione geografica protetta, che ne certifica il disciplinare e ne delimita il territorio di produzione alla Romagna storica, dai confini con le Marche al fiume Sillaro, amministrativamente già in provincia di Bologna, per un totale di 87 comuni. Un legame ribadito proprio in questi giorni dai giudici europei con una sentenza ad hoc, che motiva l’appartenenza della Piadina alla Romagna in ragione di ‘fattori umani, culturali e sociali’ che la legano indissolubilmente al suo territorio di origine.

La Piadina Romagnola IGP in cifre: 37mila tonnellate per la Gdo

A settembre 2017 in Italia una piadina su tre era già IGP, dunque certificata. E la percentuale è in costante crescita. In Italia complessivamente sono state prodotte 45 mila tonnellate di piadina (settembre 2016/settembre 2017), con un incremento del +7.1% rispetto all’anno precedente. Produzione e distribuzione è così suddivisa: 37mila tonnellate per la Gdo, 4000 nella ristorazione, 4000 nei chioschi diffusi praticamente solo in Romagna. Di queste, 13.500 tonnellate sono IGP. Il valore alla produzione della Piadina in generale (Igp e non) è di 70 milioni di euro nella Grande distribuzione, 7 milioni di euro nella ristorazione, non rilevato il dato dei chioschi. Sul fronte della produzione la Piadina IGP ha oltrepassato quota 40mila tonnellate (dal 2013 anno di protezione transitoria a settembre 2017). Un dato che rende l’idea della crescita esponenziale della Piadina IGP: nel 2014 era 6.768 tonnellate, nel 2016 era 12.100 tonnellate, nel 2017, 13.500. Una curiosità infine nella vendita della piadina nel canale Gdo: 14mila tonnellate sono nella Grande distribuzione classica, 9.400 tonn. nei Discount, 8.800 tonn. negli Iper, 4.800 tonn. al dettaglio.

La fotografia del Consorzio

Costituitosi nel 2011, gli iscritti al Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola, che ha sede a Rimini, sono 16, di cui ben 9 provenienti proprio dalla provincia di Rimini, per un totale di 494 dipendenti e un fatturato di 72 milioni di euro (il dato include anche altre attività delle aziende).

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