La “Milano Wine Week” presentata a Dusseldorf

Lo scorso lunedì 18 marzo, la Milano Wine Week è stata presentata a Düsseldorf, in occasione del Prowein 2019.

La manifestazione milanese è stata presentata da Federico Gordini, fondatore e presidente di Milano Wine Week, e da alcuni principali attori del settore: Gian Marco Centinaio, ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo della Repubblica Italiana, Fabio Rolfi, Assessore all’agricoltura  della Regione Lombardia, Silvana Ballotta, CEO – BS Business Strategies ed Helmut Kocher, Presidente di Merano WineFestival – The WineHunter.

L’ incontro,  che si è svolto all’Hyatt Regency Hotel, era rivolto alla stampa internazionale per raccontare loro come Milano ha messo in calendario un nuovo appuntamento per il mondo del vino: il prossimo mese di ottobre le strade del design, dell’arte e della moda si vestiranno per la seconda volta, di rosso, bianco e rosato.

Tante le novità di Milano Wine Week, in scena dal 6 al 13 ottobre 2019  La presentazione ufficiale al Vinitaly l’8 aprile

“Düsseldorf nei giorni del ProWein è l’inizio di un percorso di presentazioni che arriverà anche al Vinitaly di Verona (padiglione Lombardia, l’8 aprile alle ore 12,30) in cui sveleremo altri dettagli della kermesse milanese – ha detto Gordini, fondatore e presidente di Milano Wine Week- Abbiamo scelto di iniziare da Dusseldorf perché lì si raduna tutto il mondo del vino internazionale e ci è sembrato il luogo idoneo per raccontare il nostro progetto”.

Lo scorso anno la Milano Wine Week, ha allestito ben 200 eventi a cui parteciparono 100 mila persone. Oltre 3 mila i calici per il brindisi di apertura che si è tenuto a Milano City Life, il cuore pulsante di Milano.

“Milano è una città molto dinamica capace di lanciare mode e messaggi, _ha detto il ministro Mipaaft, Centinaio-, e può fare da traino anche per il vino, con eventi come la Milano Wine Week, anche per guardarlo in modo diverso, meno snob, rispetto al passato. Il vino è trainante per la nostra enogastronomia, è il prodotto principe, quello su cui possiamo fare lo story telling, che non si può fare con altri prodotti italiani. Solo partendo da un calice di vino si può raccontare la storia di una cantina, di una vigna e di un territorio”.