La macroregione del Nord? Nasce con un brindisi in terra bergamasca
di Informacibo
Ultima Modifica: 09/04/2013
Verona, 9 aprile 2013. “Il Vinitaly è a Verona e deve rimanere a Verona, non ho obiezioni”. Lo ha detto ieri il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, al Vinitaly in visita al padiglione della Lombardia dopo le dichiarazioni polemiche rilasciate da Luca Zaia, governatore del Veneto, nella giornata inaugurale del Salone dei vini. (leggere di fianco la polemica di Zaia nell’articolo Fiere Verona e Expo 2015 spa).
“Io ragiono in termini di macroregioni e ciò significa riconoscere le eccellenze delle altre regioni in un’ottica di leale collaborazione” questo il messaggio sul patto della macroregione sigillato ieri pomeriggio con un brindisi nell’area dei vini bergamaschi Valcalepio, all’interno del Padiglione Lombardia a Vinitaly.
Roberto Maroni, e Flavio Tosi, sindaco di Verona e segretario della Liga Veneta, hanno infatti suggellato il progetto per la nascita della macroregione del Nord con un brindisi a base di Valcalepio Doc e Moscato di Scanzo.
“Il fatto che ci troviamo qui non è un caso”, ha spiegato Tosi. “I nostri territori hanno molto in comune sia dal punto di vista socio economico, sia dal punto di vista della qualità delle produzioni. Questo rappresenta quindi un ulteriore passo verso quel percorso che dovrebbe portare finalmente a qualcosa di concreto per la nostra gente e le nostre imprese, che aspettano qualche risposta dalla politica che finora non hanno avuto”.
Quanto ai tempi, “sono stati dettati ieri a Pontida”, ha sottolineato il sindaco di Verona. “Il segretario federale ha detto che entro la fine dell’anno ci confronteremo con Roma per vedere cosa ci verrà riconosciuto dopo tanti anni di saccheggio. In base alle risposte che arriveranno, si deciderà l’azione e l’atteggiamento nei confronti di un Governo che saprà o non saprà ascoltare”.
Maroni: “La vocazione agricola della Lombardia al centro della macroregione”
“Quello della macroregione è un progetto politico concreto”, ha confermato Maroni, che ha visitato il Padiglione Lombardia in compagnia dell’assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia, Gianni Fava. “Ieri abbiamo esposto le nostre idee, ma anche un piano per realizzarle concretamente. – ha proseguito Maroni – Uno dei punti sarà il rispetto della vocazione agricola della Lombardia, che è la prima regione agricola d’Italia”.
Per fare questo, “porremo fine al consumo del territorio, che è già stato sfruttato troppo nei decenni passati. Questo non solo perché l’ambiente va tutelato, ma anche perché l’utilizzo dell’ambiente per avere prodotti di eccellenza come quelli che noi abbiamo in Lombardia è un modo per sostenere l’economia. Non a caso questo settore è quello che nel 2012 ha avuto un incremento dell’occupazione del 3%, mentre in Italia abbiamo perso oltre un milione di posti di lavoro”, ha ricordato il segretario federale della Carroccio.
Fava: “Cambio netto di impostazione rispetto al passato”
“Il territorio lombardo soffre in altri comparti, mentre il settore vinicolo funziona”, ha confermato l’assessore Fava. “Noi abbiamo due impegni: quello di non ridurre il suolo, e di farlo senza che in questi cinque anni di mandato chiuda anche una sola azienda”. Certo, “la logica dell’agricoltura di sussistenza alla quale ci ha abituati una certa Europa andrà superata. – ha annunciato l’assessore – Rispetto al passato c’è un cambio netto di impostazione: noi diciamo che le leggi vanno rispettate, ma anche che le aziende vanno messe nelle condizioni di rispettarle senza chiudere. C’è in gioco il sistema agrozootecnico lombardo, che noi vogliamo salvaguardare, con particolare attenzione alle imprese famigliari”.
De Ghislanzoni Cardoli: “Promuoviamo i vini lombardi al di fuori dell’Europa”
Presente all’incontro sulla Giornata del vino lombardo, che si è tenuto nell’area Valcalepio, anche il presidente della Camera di Commercio di Pavia e membro di consiglio di Unioncamere Lombardia, Giacomo de Ghislanzoni Cardoli. “Il nuovo accordo di programma con la Regione che è stato siglato per il periodo 2010-2015 ci sta portando a promuovere il vino lombardo anche al di fuori dei confini europei, a partire da mercati con un potenziale molto alto come quello della Cina”, ha spiegato de Ghislanzoni Cardoli. “Inoltre la promozione della vitivinicoltura lombarda, fondamentale anche per la tutela del territorio visto che la coltivazione della vite si svolge in collina, sta procedendo con la sostituzione del consumo di birra con quello di vino nei Paesi in cui questo è apprezzato”.
Il Presidente del Consorzio della Valcalepio, Enrico Rota, riceve nell’area della Valcalepio, Roberto Maroni,
l’assessore regionale Gianni Fava e il presidente della Camera di Commercio di Pavia Giacomo de Ghislanzoni Cardoli
Sergio Cantoni: “Diamo vita all’Igt Lombardia per valorizzare le nostre etichette”
Una proposta per la promozione è stata avanzata dal direttore del Consorzio Valcalepio, Sergio Cantoni. “Quello che ci vorrebbe è una Igt unica della Lombardia, che copra come una sorta di marchio ombrello una serie di sottodenominazioni in modo da rendere più riconoscibile i nostri prodotti, sul modello di ciò che già accade in Veneto, in Piemonte, Toscana e Sicilia”. Un’operazione del genere “può rendere più facilmente commerciabili i nostri vini all’estero e valorizzarli anche in vista di Expo 2015. – prosegue Cantoni – Per questo motivo, anziché continuare a fare delle denominazioni nuove che sono difficili da promuovere e vendere, dovremmo puntare su un marchio come quello della Lombardia che è noto in tutto il mondo”.
Valcalepio: Bergamaschi al Salone di Verona (Video da L’Eco di Bergamo)
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