La Guida 2014 dell’Associazione “Locali Storici d’Italia” con Duecentoquaranta locali tra i più antichi e prestigiosi
di Informacibo
Ultima Modifica: 24/04/2014
Sei locali carichi di storia e tradizione appaiono per la prima volta in questa edizione:
•Con il primato eccezionale di 10 generazioni della stessa famiglia al timone (che equivalgono a oltre 250 anni) l’Hotel Cavallino Bianco di San Candido, in provincia di Bolzano, 1759, un gioiello con il fascino della tradizione altoatesina, che tra i grandi ospiti ha avuto Johann Strauss nel 1869.
•Poi, il Grand Hotel Majestic (già Baglioni) di Bologna, del 1913, dove Marinetti, Balla, Russolo, Boccioni e Carrà, anime del Futurismo, allestirono una memorabile mostra nei sotterranei e che conserva la splendida sala “Camerino di Europa” con gli affreschi cinquecenteschi dei Carracci.
•L’Hotel Monna Lisa di Firenze, del 1930, albergo-museo in un palazzo del Trecento in Borgo Pinti che era dimora-studio dello scultore Giovanni Duprè, arredato con la collezione privata d’antiquariato della sua famiglia, che lo guida da tre generazioni.
•Albergo Ristorante San Giors (già Ponte Dora) di Torino, 1815, istituzione di bolliti e cultura torinese, un’emozione, tutto originale d’inizio Novecento, dall’insegna al pavimento in abete, boiserie, lampade a palla, specchiere, tavoli, sedie.
•Hotel Ristorante Wildner di Venezia, 1800, testimone delle pensioni ottocentesche intorno a San Marco, in un delicato edificio del XVI secolo sulla Riva degli Schiavoni: qui, nel 1881, lo scrittore americano Henry James scrisse “Ritratto di Signora”.
•L’Hotel Moderno di Pavia, 1912, ultimo glorioso esempio esistente degli eleganti alberghi d’epoca della città, conserva intatto lo splendido palazzo liberty, con accostamenti di arte moderna, che domina il piazzale della stazione.
E qui sotto l'elenco di alcuni locali che hanno segnato la cultura dei secoli passati, ispirando scrittori, poeti e musicisti.
In Liguria alla Confetteria Romanengo Giuseppe Verdi ha dedicato una lettera scritta all'amico conte Oppandino Arrivabene. Datata 6 gennaio 1881, la missiva del compositore decantava le frutte candite "tanto squisitamente".
A Genova nell'hotel Riviera Ernest Hemingway, nel febbraio del 1923, durante il suo soggiorno nella camera 56, scrisse il racconto "Gatto sotto la pioggia", pubblicato nella raccolta "Our Time" e poi nei "Quarantanove racconti". Lo scrittore citava l'albergo e descriveva il monumento ai caduti e i giardini pubblici di fronte.
Mentre “Addio alle armi” nacque al Grand Hotel Des Iles Borromées di Stresa, da un Hemingway giovanissimo e convalescente dalle ferite della Grande Guerra, che poi creò “Di là del fiume e tra gli alberi” tra l’Hotel de La Poste di Cortina d’Ampezzo e il Gritti di Venezia. Wagner terminò il Parsifal al Des Palmes di Palermo dopo averlo sofferto tra il Caffè Lavena di Venezia e l’Excelsior Vittoria di Sorrento.
Montaigne scrisse parti del “Diario del viaggio in Italia attraverso la Svizzera e la Germania” al Goldener Adler di Bressanone.
Goldoni prese come modello il Caffè Florian, che frequentava sin da ragazzo, per la sua commedia “La Bottega del caffè”. Ludovico Ariosto ha reso immortale l’Hostaria del Chiuchiolino di Ferrara – oggi Osteria Al Brindisi – ricordandola nella sua commedia “La Lena”, del 1528. Il Bagutta e il suo Premio letterario hanno ispirato le celebri “Liste” illustrate da Vellani-Marchi, Novello e Tabet e dedicate ai grandi della letteratura e del giornalismo; alle Giubbe Rosse di Firenze, Papini e Prezzolini diedero vita a “La Voce”, che spesso trasferiva la redazione volante ai Caffè Paszkowski e Gilli, mentre lo scultore Dupré modellava nel suo palazzo che oggi è l’Hotel Monna Lisa.
All’Ussero di Pisa si sono ispirati Giusti, Fucini e Carducci, mentre al vicino Royal Victoria Puccini improvvisò le prime note della “Butterfly”.
All’Albergaccio di Sant’Andrea in Percussina, ch’era casa sua, Machiavelli scrisse “Il Principe”. Al Gambrinus di Napoli la coppia di giornalisti Scarfoglio e Serao creò e inaugurò “Il Corriere di Roma” e D’Annunzio scrisse al volo “A vucchella” raccogliendo la sfida del poeta Ferdinando Russo. Ai tavolini della Pasticceria Mazzara di Palermo Tomasi di Lampedusa scrisse “Il Gattopardo”.
Sono solo assaggi dell’itinerario inedito che si snoda attraverso i 70 antichi alberghi, ristoranti e caffè letterari che hanno ispirato la creatività di grandi scrittori, poeti, compositori, pittori, fotografi, che spesso li hanno anche resi immortali con l’onore di citazioni illustri nelle loro opere. L’itinerario apre la 38ª edizione della Guida Locali storici d’Italia, che raccoglie i 240 più antichi e prestigiosi locali protagonisti della storia del nostro Paese, per gli eventi di cui sono stati sede o addirittura artefici e per i personaggi che li hanno frequentati. Un grande patrimonio di valore artistico, storico e civile sempre aperto al pubblico.
Edita dall’Associazione Locali storici d’Italia, libero sodalizio culturale nato nel 1976 e presieduto da Giuseppe Nardini di Bassano, la guida – 300 pagine bilingue italiano-inglese – è illustrata al tratto dal pittore Gianni Renna, come usava nelle guide ottocentesche, e diretta da Claudio Guagnini. La Guida viene distribuita gratuitamente dall’Associazione a chi ne fa richiesta, con il solo contributo delle spese di spedizione, ed è disponibile presso i locali associati.
L’Associazione Locali storici d’Italia è un sodalizio culturale senza scopo di lucro con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che, da 38 anni, promuove con appropriate iniziative editoriali, culturali, turistiche la valorizzazione e la tutela degli antichi locali – alberghi, ristoranti, bar, caffè, pasticcerie, confetterie – che hanno almeno 70 anni di vita e acquisito fama e rinomanza storica attraverso avvenimenti e soste di personaggi celebri.
I Locali storici d’Italia sono su Internet agli indirizzi www.localistorici.it, www.localistorici.com, www.historicalplaces.com.
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