La forza dell’Italia: il binomio agrifood&turismo - InformaCibo

La forza dell’Italia: il binomio agrifood&turismo

Conclusa la prima edizione “Milano Agrifood&Travel Global Summit” promossa Class Editori e Gambero Rosso

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 17/04/2019

Dopo la moda e il design e da qualche tempo il vino, ora anche per l’agricoltura e il food italiano è arrivato il momento di compiere il grande salto puntando su territorio, filiera e formazione e diventare un punto di maggiore forza per l’economia italiana.

Il settore agroalimentare rappresenta l’11% del Pil nazionale. Solo con i suoi prodotti Dop, Igp e Stg vale 15 miliardi di euro mentre muove oltreconfine un business che arriva a 40 miliardi di euro, con un tasso annuo di crescita composto del 4% (dati Bain & Com-pany). Se poi si considera il binomio agrifood&turismo, la percentuale sul Pil sale al 20-30% (dati Intesa San-paolo, pari a 4-6 volte il valore del comparto design, per esempio). In parallelo, l’Italia è da sempre «un paese che può accogliere con grande soddisfazione i turisti italiani e stranieri. Il turismo nelle grandi città è esuberante, persino troppo. Da questo punto di vista, l’Italia non finisce con Firenze, Milano, Roma, Napoli e Venezia. In conclusione, legare agricoltura e turismo è funzionale. Ed è un merito di questo governo averlo compreso»: con queste parole ha esordito Paolo Panerai, editor in chief e ceo di Class Editori, nei giorni scorsi a Milano in occasione della prima edizione Milano Agrifood&Travel Global Summit.

Paolo Panerai, Creo di Class editori e Paolo Cuccia, presidente Gambero Rosso

Una giornata di relazioni organizzata al Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci da Class Editori e Gambero Rosso, in partnership con Bain & Com-pany.

Al Summit sono state presentate diverse case histo-ry di successo di aziende italiane che hanno saputo costruire un marchio, renderlo globale, attrarre turisti nel territorio d’origine. Sono intervenuti Giuseppe Di Martino, presidente Pasta di Martino; Nicola Fiasconaro, presidente Pasticceria Fiasconaro, Michele Faro, co-titolare PianteFaro, Fondatore Pietradolce e Nicola Bertinelli, presidente Consorzio Parmigiano Reggiano;

Nicola Bertinelli: “Complessivamente nell’area del Parmigiano Reggiano si registrano 300-400 mila visite l’anno

 Nicola Bertinelli

Al summit milanese è intervenuto il presidente Consorzio Parmigiano Reggiano che crea un giro d’affari al consumo per oltre 2,4 miliardi di euro, Nicola Bertinelli ha sottolineato l’impegno del Consorzio, presente con i caseifici dislocati in 5 province, sui temi della promozione: “nel bilancio abbiamo un budget in comunicazione da 25 milioni di euro per il 2019, a cui si aggiungono altri 3 milioni ad hoc per il progetto di promozione mediorientale nell’area del Golfo, cofinanziato dall’Unione europea”. Siamo impegnati inoltre a formare dei consumatori consapevoli: «non basta far sapere al mercato che esistiamo. Dobbiamo farci riconoscere, insegnare a distinguerci».

Complessivamente, nell’area del Parmigiano Reggiano si registrano 300-400 mila visite l’anno. «In generale i turisti chiedono di vivere esperienze», ha precisato Bertinelli al Milano Agrifood&Travel. «Sono attratti dalle marche ma poi vogliono la possibilità di potersi organizzare un soggiorno. In questo senso il Parmigiano Reggiano può essere considerato un modello di crescita per altri Dop».

Paolo Barilla, vice-presidente del gruppo Barilla: i primi biscotti del Mulino Bianco che rispettano la Carta del Mulino

Un annuncio di sostenibilità ambientale è arrivato da Paolo Barilla, vice-presidente del gruppo Barilla e Fondazione Barilla: “presto arrivano i primi biscotti del Mulino Bianco che rispettano la Carta del Mulino, un decalogo di buone pratiche agronomiche e ambientali che garantiscono da una parte la qualità del prodotto e dall’altra la sostenibilità dell’ambiente e che riguardano il principale ingrediente, la farina di grano tenero”.

«Oggi abbiamo un prodotto che rispetta la Carta, i biscotti Buon Grano, spero che presto questa pratica si estenda», ha aggiunto Barilla. La Carta è stata redatta in collaborazione con Wwf, Università di Bologna e della Tuscia. «È un modello emblematico di una relazione con tutta la filiera per lo sviluppo dei prodotti italiani. La protezione dell’ambiente è un fattore chiave e l’industria deve avere un ruolo guida con le istituzioni», ha concluso Barilla.

Il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana

“Il punto di forza della nostra agricoltura è la qualità dei nostri prodotti, sia enologici che agroalimentari. – ha detto Fontana, presidente di Regione Lombardia- Una qualità che dobbiamo difendere con la massima determinazione. Dobbiamo inoltre investire maggiormente nella valorizzazione dei luoghi dove i frutti di questo comparto nascono, contribuendo a farli conoscere e apprezzare a un pubblico sempre maggiore”. “Occorre fare sistema – ha aggiunto il governatore -. Oggi il turista è attratto da pacchetti articolati che gli forniscono tante prospettive. Grazie alla diversità e bellezza dei nostri territori abbiamo ciò che occorre per offrirgliele“.

Cibo e turismo esperienzale eccellenza italiana

E, inoltre, durante il summit si è dato rilievo al turismo esperienziale (Lamberto Frescobaldi, presidente Marchesi de’ Frescobaldi; Robert Koren, senior vicepresident, Emea division, Belmond; Fabio Lazzerini, chief business officer Alita-lia) e alla valorizzazione del binomio agricoltura – turismo (Paolo Gerevini, presidente consorzio Melinda; Francesco Lorenzani, ceo Feries – agriturismo.it; Paolo Morbidoni, portavoce nazionale delle Strade del vino, dell’olio e dei sapori).

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