La filiera agrumicola al centro dell’incontro Conad ad Agrigento
Al teatro Pirandello l'incontro «Dialoghi con le meraviglie del nostro paese» in occasione della sesta tappa del Grande Viaggio Insieme
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 26/10/2019
“La filiera degli agrumi e quella delle arance in particolare rappresentano la ricchezza della cultura mediterranea e raccontano la specificità dei territori. La sinergia tra tradizione, innovazione e organizzazione di filiera consentono al settore agrumicolo di rafforzarsi sul mercato italiano e internazionale”. “In questo senso, i produttori siciliani sono la testimonianza di come l’investimento in sostenibilità ambientale, sociale ed economica può rendere la filiera degli agrumi un modello in costante miglioramento sul piano dell’innovazione e al contempo come la qualità dei prodotti possa dare un’adeguata valorizzazione a tutti gli attori della filiera”. Questo il commento dell’ad di Conad Francesco Pugliese (nella foto) ieri al teatro Pirandello di Agrigento dove si è svolto l’incontro «Dialoghi con le meraviglie del nostro paese» dedicato alla filiera agrumicola in occasione della sesta tappa del Grande Viaggio Insieme Conad.
Il tema: Qualità e futuro della filiera agrumicola italiana, l’organizzazione della produzione locale e l’internazionalizzazione delle imprese italiane nel mercato europeo e mediterraneo
Insieme a Pugliese a commentare i dati del rapporto sulla filiera agrumicola realizzato dall’Aaster erano presenti, alla tavola rotonda moderata dalla giornalista Marianna Aprile, il sociologo Aldo Bonomi, direttore Aaster, Giuseppe Adorno associato cooperativa Valle dell’Anapo, Edy Bandiera, assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana, Marco Caruso ricercatore Crea, Consiglio di ricerca agricoltura ed economia agraria, Sammy Fisicaro responsabile commerciale Colleroni, Giuseppe La Rocca direttore fondazione comunitaria di Agrigento e Trapani, Paolo Parlapiano responsabile vendite e marketing di Parlapiano Fruit, Giovanni Romano, socio fondatore Fondazione di Comunità Val di Noto e Giovanni Selvaggi, presidente Consorzio Arancia Rossa di Sicilia Igp. Aveva portato i saluti di apertura il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto,
La tappa siciliana del Grande Viaggio Insieme di Conad che si conclude oggi sabato 26 ottobre, ha puntato quest’anno i riflettori sul tema delle filiere agroalimentari. Non è un caso che sia stata Agrigento la città scelta per parlare del settore degli agrumi e delle arance in particolare: sono molti i riconoscimenti di qualità tipiche certificate, basti ricordare quella del marchio Arancia di Ribera Dop, varietà coltivate nella provincia di Agrigento e per una piccola parte in provincia di Palermo. Ma ad essere interessate dalla produzione di agrumi sono tutte le province siciliane e in particolare Catania, Siracusa e Agrigento che da sole rappresentano più del 50% delle superfici e della produzione nazionali.
La filiera agrumicola italiana
Dalle arance a polpa rossa come le varietà Tarocco, Moro e Sanguinello della piana di Catania a quelle a polpa bionda come l’ovale d’Anapo del siracusano o le arance ombelicate di Ribera, dai mandarini Ciaulli della provincia di Palermo alle clementine di Taranto passando per le coltivazioni di bergamotto e cedro della costa tirrenica e ionica della Calabria fino alle arance del Gargano e ai limoni di Amalfi: la filiera agrumicola italiana è un variegato patrimonio di eccellenze, tradizioni e innovazione legate ai territori.
I dati economici
In Italia ci sono circa 62 mila aziende agrumicole e oltre 129 mila ettari coltivati. Con oltre un centinaio di varietà, di cui venti coltivate in Italia, solo da ottobre a giugno, le arance sono il fiore all’occhiello del settore agrumicolo e tra i prodotti più rappresentativi del sud del Paese. Sono infatti 85 mila gli ettari coltivati ad aranceti per una produzione di 1,6 milioni le tonnellate di arance.
Nel 2018 solo il valore della produzione di agrumi siciliana ha superato i 630 milioni di euro
Più che ogni altro prodotto made in Italy, la filiera degli agrumi racconta la qualità e il valore della produzione italiana e quella del sud Italia in particolare. Nel 2018 solo il valore della produzione di agrumi siciliana ha superato i 630 milioni di euro, pari al 13% del valore di tutta la produzione agricola regionale. Pur interessando tutte le nove province, la coltivazione si concentra maggiormente in quelle di Catania, Siracusa e Agrigento che da sole rappresentano più del 50% delle superfici e della produzione nazionali.
Cosa emerge dalla ricerca effettuata da Aaster
Dalla ricerca mette in rilievo che le innovazioni tecnologiche legate alle fasi della produzione, trasformazione e commercializzazione impongono l’acquisizione di competenze sempre più specializzate da parte degli addetti, aprendo spazi di lavoro di sicuro interesse, anche e soprattutto per i giovani. L’esigenza è quella di informare e formare la filiera agrumicola siciliana, con iniziative partecipate e di alta levatura che permettano di maturare conoscenze e acquisire know-how in molti ambiti specifici, dall’agrumicoltura biologica alle tecniche di coltivazione, e anche alla ricettività turistica e alle normative sulla qualità. Quello agrumicolo è il comparto più votato al biologico: l’Italia è il primo produttore al mondo di agrumi biologici con quasi 40 mila ettari di superficie agricola. Circa il 45% di tutta la produzione mondiale di agrumi biologici si trova in Italia. Un dato importante, se si pensa che in seconda posizione c’è il Messico, con un’estensione territoriale molto più ampia di quella italiana, ma con solo il 14,3% della produzione mondiale. A seguire c’è la Spagna con il 13,8%. Secondo i dati Ismea, la Sicilia è la regione con le maggiori estensioni agrumicole biologiche concentrare nelle province di Catania e Siracusa rappresentando complessivamente circa l’80% della superficie agricola biologica dedicata ad agrumi in Sicilia.
Oggi Sabato 26 ottobre: Sport e Cambia Musica in Città!
Lo sport sociale Uisp sarà protagonista del Grande Viaggio Insieme Conad ad Agrigento sabato 26 ottobre. Villa Bonfiglio, in Viale della Vittoria 217, ospiterà attività multisportive organizzate dalla Uisp Agrigento, a partire dalle 9.30 con “3,2,1 SPORT!”, cui prenderanno parte insegnanti e alunni delle scuole elementari.
Alle 16 avranno inizio attività di danza, yoga e ginnastica, aperte alla cittadinanza, e la corsa podistica “all’americana”, ad eliminazione per categorie di età. Gli istituti comprensivi coinvolti sono “Agrigento Centro”, “Anna Frank”, “Quasimodo” e “Montalcini”, con 40 bambini delle classi quarte e quinte di ogni istituto e venti insegnanti. Parteciperà anche il centro anziani Arcobaleno di Via Venezia 1. Le attività sono organizzate in collaborazione con il comitato Uisp Sicilia. L’emozionante appuntamento Cambia Musica in Città! animerà la giornata di sabato. Dalle 11.00, il maestro Vessicchio e i Solisti del Sesto Armonico suoneranno al Teatro Pirandello per offrire agli anziani un momento di gioiosa convivialità e tanti sorrisi.
Nel pomeriggio, in Viale della Vittoria, si terrà una corsa podistica “all’americana“ con partenze per categorie di età.
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