“Io non apro”: i ristoratori di Mio Italia restano chiusi per protesta
"Non possiamo accettare questo modus operandi singhiozzante perché migliaia di aziende stanno per fallire per la mancanza di ascolto e visione"
di Alessandra Favaro
Ultima Modifica: 07/01/2021
Serrande chiuse per protesta da parte dei ristoratori aderenti al Movimento Imprese Ospitalità (MIO) che il 7 e l’8 gennaio 2021 nonostante la zona gialla in tutta Italia hanno scelto di restare chiusi, per denunciare poca chiarezza e le forti difficoltà del settore ho.re.ca.
Paolo Bianchini, presidente di Mio Italia (associazione aderente a Federturismo Confindustria), è furioso:
“L’esecutivo si fa beffe del nostro comparto e, dopo la decisione di far aprire bar e ristoranti giovedi 7 e venerdi 8 solo a pranzo, per chiuderli di nuovo il sabato e la domenica, Mio Italia ha deciso un’azione forte: la serrata nazionale delle attività. Chiuderemo le serrande ed andremo ad affiggere un cartello, in cui spiegheremo il motivo della protesta contro le decisioni del governo, che ci sta ammazzando economicamente”.
In queste ore diversi ristoratori stanno aderendo alla protesta che scorre anche via social, postando le foto del loro locale chiuso con gli hashtag #IoNonApro #MioItalia
Prosegue Bianchini:
“Denunceremo la mancanza dell’arrivo dei ristori promessi a Natale, la partenza di 50 milioni di cartelle esattoriali e la totale incertezza in cui lavoriamo, a causa delle folli decisioni governative. Non possiamo accettare questo modus operandi singhiozzante perché migliaia di aziende stanno per fallire per la mancanza di ascolto e visione.
Stanno giocando con le nostre vite a causa delle poltrone, infischiandosene di centinaia di migliaia di italiani, ridotti alla fame. Siamo nel caos più totale, è ora che intervenga il Presidente Mattarella”.
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