Intervista a Gianluca Cornelio Meglio, direttore del Centro Agroalimentare di Torino - InformaCibo

Intervista a Gianluca Cornelio Meglio, direttore del Centro Agroalimentare di Torino

Il Caat di Torino ha aderito alla campagna social #aiutiamochiciaiuta e all’appello di Slow Food per la distribuzione gratuita di frutta e verdura presso alcuni ospedali del torinese

di Collaboratori

Ultima Modifica: 06/04/2020

Siamo in un periodo che probabilmente le persone ne usciranno diverse, migliori o peggiori non lo possiamo dire, sicuramente diverse in un mondo che non sarà più come prima. Certo è che ne emerge un ritorno alla tradizione a tavola, all’attenzione della scelta di cibo di qualità ed il made in italy, e sono un cambiamento positivo nel settore della filiera agroalimentare.

In questo momento storico quindi, le persone fanno spese molto più abbondanti del normale in tutti i negozi ed in particolare in quelli di quartiere e nei piccoli paesi. L’acquisto di frutta e verdura è fortemente aumentato soprattutto per determinate categorie di prodotti.

Centro Agroalimentare di Torino

In questo quadro assume una estrema importanza il ruolo che svolgono in tutta Italia i vari Mercati agrialimentari.  Abbiamo incontrato il direttore generale del Centro Agroalimentare di Torino, Gianluca Cornelio Meglio, per approfondire alcuni aspetti del lavoro del CAAT dai primi giorni dell’emegenza coronavirus ai nostri giorni.

In che modo riuscite a garantire la qualità ed i prezzi dei prodotti distribuiti?

La qualità dei prodotti trattati all’interno del Centro Agroalimentare di Torino resta elevata; peraltro in quest’ultimo periodo si registra un maggiore approvvigionamento di prodotto dalla produzione nazionaleIl sistema di rilevazione dei prezzi, pubblicato quotidianamente sul sito istituzionale della Società e preso come riferimento da vari Enti per la fissazione dei costi di fornitura di prodotti agroalimentari, concorre a fungere come valido strumento di calmieramento e di trasparenza facilmente accessibile. A differenza di altri Centri Agroalimentari, proprio per il valore ricoperto dall’attività di rilevazione dei prezzi, il servizio non è stato sospeso.

Al momento non sono stati segnalati grossi problemi di approvvigionamento, pensa potranno presentarsi nel prossimo futuro o riuscirete a garantire la distribuzione?

Non possiamo negare che il procrastinarsi dell’emergenza sanitaria potrebbe acuire quella condizione di stress che ha già interessato il settore dei trasporti e della produzione. Di fronte a simili criticità un Centro Agroalimentare denota una maggiore versatilità, rispetto ad esempio ad una piattaforma logistica della Gdo, dettata dalla moltitudine di Grossisti, ciascuno con i propri fornitori e con i rispettivi trasportatori. Questa versatilità e maggiore flessibilità consente ai Centri Agroalimentari di adattarsi in maniera più celere ai mutamenti e, conseguentemente, fornire soluzioni in grado di garantire la continuità in materia di approvvigionamenti.

La sanificazione e l’igienizzazione degli ambienti

Oggi più che mai è importante la sanificazione e l’igienizzazione degli ambienti pubblici, privati e dei luoghi di lavoro. Ogni venerdì, da ormai un mese, comunicate attraverso i social network queste importanti attività (qui su Informacibo).

Come pensate di continuare?

Gli interventi di sanificazione ed igienizzazione di tutti gli spazi ad uso comune all’interno del Centro, che sino ad oggi sono intervenuti con cadenza settimanale, in ragione della rilevanza dell’intervento volto a garantire un ambiente di lavoro salubre e sicuro, con decorrenza dal 6 aprile saranno implementati elevandoli, complessivamente, a 3 interventi per settimana. Ai suddetti interventi, gestiti direttamente dal Caat, nell’ultimo periodo si sono intensificate le attività di igienizzazione e sanificazione, da parte dei singoli Grossisti, all’interno dei rispettivi stand.

Più volte ha confermato che il Caat -Centro agroalimentare di Torino, continua a garantire la propria operatività con dedizione e responsabilità. Nonostante le misure intraprese però, ha scritto in una sua precedente comunicazione, si registrano cali di presenze quotidiane. Quali riflessioni ci invita a fare il “Coronavirus” in un’ottica di futuro, opportunità, innovazione ed eventuale cambiamento.

I cali registrati all’interno del Centro Agroalimentare di Torino sono da ricondurre, prevalentemente, al periodo contingente che ha colpito, in modo violento, tutto il segmento del Horeca. e, seppure con minore virulenza, il settore dell’ambulantato in ragione di talune restrizioni assunte da enti locali territoriali che, in alcune situazioni, hanno di fatto inibito la prosecuzione dell’attività presso taluni mercati rionali per carenza di misure di sicurezza.

Soprattutto a fronte del calo di presenze, riconducibili alla categoria degli ambulanti, il Centro Agroalimentare ha palesato la propria fragilità registrando, conseguentemente, le maggiori flessioni che denotano il permanente e stretto legame che continua ad esistere tra l’ambulantato e gli Operatori all’ingrosso. Finito il periodo legato all’emergenza sanitaria saremo chiamati a riprendere l’operatività e il vivere quotidiano adottando misure volte alla salvaguardia di ciascuno di noi per contrastare il rischio di una ripresa dei contagi; occorre, pertanto, sin da subito pensare ad un modello operativo futuro che, per quanto attiene al Centro Agroalimentare di Torino, passi – ad esempio – dalla modifica degli orari di funzionamento del Centro auspicando che tale variazione possa, subito dopo, stimolare quell’innovazione nell’attività dell’ambulantato necessaria per consentirne uno sviluppo futuro.

Il Centro Agroalimentare di Torino deve prepararsi per creare le condizioni affinchè, unitamente alla contrattazione all’ingrosso di prodotti ortofrutticoli, possano svilupparsi una serie di servizi quali il delivery idonei a conquistare quella fetta di domanda che oggi, per incompatibilità con gli orari di funzionamento, non si riesce ad intercettare.

Il Caat è stata una delle realtà Torinesi ad avere aderito alla campagna social #aiutiamochiciaiuta e all’appello di Slow Food con la distribuzione gratuita di frutta e verdura presso alcuni importanti ospedali del Torinese impegnati a fronteggiare l’emergenza Coronaviurs. Ci saranno altre simili azioni in aiuto delle persone meno abbienti?

L’iniziativa benefica che ha visto impegnato il CAAT – con la partecipazione dell’Associazione dei Grossisti e di un Operatore della logistica – ha portato alla donazione di oltre 3.000 kg di prodotti agroalimentari nei confronti di 5 presidi ospedalieri dell’area metropolitana impegnati, in prima linea, nella lotta al Covid-19.

Dopo l’emergenza sanitaria avremo di fronte un pesante periodo di emergenza sociale che sarà connotato da un elevato numero di persone che si troveranno a vivere in condizioni di disagio sociale; per far fronte a questa nuova sfida il Centro Agroalimentare di Torino, che  storicamente aderisce ad un protocollo siglato con il Banco Alimentare per il contrasto allo spreco degli alimenti, già dai prossimi giorni vedrà intensificare il numero di prelievi, da parte dei volontari, elevandolo a 5 dai 2 ad oggi operati. Attraverso il Banco Alimentare viene garantita la distribuzione di generi di prima necessità ad enti no profit e a famiglie in condizioni di disagio sociale il cui numero, in questi giorni, è cresciuto registrando segnali preoccupanti.

Intervista a cura di Simona Riccio

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