InformaGiro, Tappa 13: Ferrara–Nervesa della Battaglia in 10 assaggi
di Simone Pazzano
Ultima Modifica: 14/05/2018
La tredicesima tappa del Giro d’Italia 2018 parte dall’Emilia Romagna e arriva in Veneto: il via da Ferrara, l’arrivo a Nervesa della Battaglia in provincia di Treviso. Si tratta di un percorso assolutamente piatto che attraversa la pianura Padana orientale da sud a nord.
Come detto, la partenza è in una delle città italiane più belle: Ferrara. Situata tra le valli del Po e il mare, Ferrara è stata inserita dall’Unesco nella world heritage list assieme al Delta del Po, e vanta un centro medievale e rinascimentale splendido, oltre che pressoché intatto. La sua particolare atmosfera e il ricco patrimonio enogastronomico ne fanno una meta turistica davvero molto apprezzata.
Le 17 perle del ferrarese
Ferrara e il suo territorio sono rinomati per la grande varietà di prodotti tipici. Un ricco “paniere” di specialità che sono state definite le 17 perle del ferrarese.
Stiamo parlando di: Aglio di Voghiera Dop; Vini del Bosco Eliceo Doc; Coppia Ferrarese Igp, Pera dell’Emilia Romagna Igp; Pesca e Nettarina di Romagna Igp; Riso del Delta del Po Igp; Asparago Verde Igp; Anguilla delle Valli di Comacchio; Salame Ferrarese; Salama da Sugo; Vongola di Goro; Melone dell’Emilia; Cocomero Ferrarese; Carota del Delta; Pampapato; Zia Ferrarese e Cappellaccio di Zucca.
Nervesa della Battaglia, destinazione della tappa, è una città dalla storia importante. In passato ha ospitato artisti celebri come Tiepolo, Tiziano e Caravaggio, ma anche scrittori e letterati come Giovanni della Casa, che qui ha scritto il celebre “Galateo”. Inoltre il Piave, fiume Sacro alla Patria, l’ha coinvolta in prima linea durante la Prima Guerra Mondiale, fissandola così per sempre nella storia.
Le pendici del Montello sono invece l’ideale per gli amanti del ciclismo e delle passeggiate nella natura, oltre che il luogo giusto per fare escursioni in grotta e seguire itinerari enogastronomici.
Ecco 10 ispirazioni curiose per conoscere meglio l’area della tappa, cosa vedere e cosa gustare tra Ferrara e Nervesa della Battaglia.
#InformaGiro Ferrara – Nervesa della Battaglia
- OGGI – A Ferrara c’è un negozio in cui si possono comprare tutti i prodotti tipici del territorio. Si tratta del Ferrara Store, dove in ogni momento dell’anno si trovano le “17 perle”, le specialità orgoglio della cucina ferrarese. Il posto ideale per fare dello shopping goloso.
- IERI – A Comacchio, dove la regina è l’anguilla, si utilizzano ancora oggi le antiche tecniche di pesca, come il lavoriero: un complesso sistema di sbarramenti e griglie mobili, anticamente realizzato in legno e canna, a forma di freccia, posto in prossimità dell’imbocco dei canali che collegano le valli al mare. Inoltre, l’antico metodo di lavorazione dell’anguilla (da un regolamento del 1818) è stato ripristinato all’interno della Manifattura dei Marinati, in centro a Comacchio.
- A TAVOLA A FERRARA – Caplit (cappelletti in brodo), Cappellacci di Zucca ferraresi IGP; Salama da sugo IGP, Acquadelle marinate, Cocomero ferrarese, Torta Tenerina (al cioccolato), Pampepato di Ferrara IGP (dolce tipico).
- A TAVOLA A NERVESA DELLA BATTAGLIA – Patata del Montello, ricette e piatti a base di funghi, asparagi e radicchio.
- PRODOTTI TIPICI – La Salama da Sugo, tra i prodotti tipici ferraresi più rinomati. E’ un insaccato di carni di maiale che a tavola si gusta accompagnato dal purè. Si prepara macinando varie parti (coppa del collo, guanciale, polpa magra) e si aggiunge una piccola percentuale di lingua e fegato, alle quali, nella ricetta contemporanea, vengono aggiunte sale, pepe, noce moscata. La concia dell’impasto termina con l’aggiunta abbondante di vino rosso robusto. L’impasto ottenuto viene insaccato nella vescica del maiale stesso, in una caratteristica forma rotondeggiante.
- FRUTTA PER TUTTI – Un altro tesoro del ferrare è rappresentato dalla frutta fresca. L’impulso alla frutticoltura risale addirittura all’epoca dei romani. Trionfo di colori e di sapori, sulle tavole locali si trovano ottime pesche, pere, mele, uva, fragole, ciliegie, albicocche, cocomeri e meloni.
- FORSE NON LO SAPEVI – La ciambella ferrarese si chiama anche “Brazadela”, perché in passato veniva servita infilata al braccio destro, mentre con il sinistro si versava il vino. Come un braccialetto, in pratica.
- NEI DINTORNI – Paesaggio mozzafiato, perfetto per una gita in barca alla scoperta della natura circostante, le valli di Comacchio rappresentano una tappa imperdibile per chi si trova nel ferrarese. In questo polmone verde vive un altro simbolo della gastronomia locale: l’anguilla, protagonista di decine di ricette tradizionali.
- TENTAZIONI – Il pampapato, il dolce tipico di Ferrara, è il migliore esempio dell’arte pasticciera locale. A forma di zuccotto è impreziosito da mandorle o nocciole finissime, da gustosi canditi, insaporito con spezie profumate e la calotta è ricoperta da cioccolato fondente. Nato come il Pan del Papa, nelle successive evoluzioni linguistiche è diventato Pampapato o Pampepato.
- TRADIZIONI – Il topino d’Ognissanti, dolcetto tipico di Comacchio, è un biscotto a forma di topino che viene preparato per 1 e 2 novembre. Si tratta di un dolce legato alla leggenda dell’invasione dei topi: durante la festività dei Santi e dei morti è tradizione preparare un numero di biscottini pari al numero dei componenti della famiglia per esorcizzare quanto successo in passato.
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