Incontri d’affari con buyers del settore eno-agroalimentare promossi da Promos e Assocamerestero
di Informacibo
Ultima Modifica: 14/11/2017
Nel dettaglio 2,4 miliardi di export va verso la Germania, 1,8 miliardi in Francia, 1,4 miliardi nel Regno Unito, 584 milioni in Spagna, 572 milioni in Svizzera, 534 milioni verso i Paesi Bassi, 468 milioni in Belgio e 38 milioni in Lussemburgo.
Questi dati di vendite all'estero dimostrano come il settore agroalimentare sia un traino fondamentale per tutto il Made in Italy.
Il lavoro eccezionale delle nostre piccole e medie imprese è sostenuto dal Piano Straordinario per l'internazionalizzazione del governo che vede un momento importante nella prossima Settimana della Cucina italiana nel mondo dal 20 al 26 novembre (QUI su INformaCIBO).
In questo quadro di rapporti per valorizzare il made in Italy ci sono poi gli incontri d'affari, in particolare per le imprese lombarde, ma non solo, con buyer provenienti da tutto il mondo
Il 13 e 14 novembre scorso nel quadro della più ampia campagna “The Extraordinary Italian Taste”, promossa e finanziata dal Ministero dello Sviluppo Economico e da ICE Agenzia, e diretta a favorire una maggiore diffusione e conoscenza dei prodotti autenticamente italiani, insieme all’obiettivo di aiutare il consumatore estero a distinguerli da quelli Italian Sounding per un acquisto più consapevole, Promos, Azienda Speciale della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi, in collaborazione con Assocamerestero – l’Associazione di cui fanno parte le 78 Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE), soggetti imprenditoriali privati, esteri e di mercato, e Unioncamere – ha organizzato una serie di incontri d'affari tra imprese italiane e buyer esteri.
Due giorni di incontri b2b, coodinati da Pina Costi di Assocamerestero, che si sono svolti a Milano presso Palazzo Giureconsulti in piazza Mercanti angolo piazza Duomo con oltre 100 aziende italiane del settore food & beverage – provenienti da tutte le province lombarde ma anche da altre regioni italiane (Liguria, Abruzzo, Piemonte, Trentino, Friuli, fino ad arrivare al Sud, con Calabria, Campania, Puglia e Sardegna) – con 16 qualificati buyer selezionati dalle Camere di Commercio italiane all’estero di Germania, Francia, UK, Spagna, Svizzera, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo.
A dare sostegno a queste dichiarazioni arriva Carlo Edoardo Valli, Presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi per l’internazionalizzazione, che dice: “Business maratona del food” è una importante iniziativa di sistema, sviluppata insieme ad Assocamerestero, con l’obiettivo di favorire concrete opportunità di business per le aziende italiane di un settore, quello del food and beverages, i cui prodotti sono riconosciuti in tutto il mondo come eccellenze del Made in Italy”.
Si tratta di 1,6 miliardi di export (pari al 20% sul totale italiano) e 2,4 miliardi di import (30% sul totale nazionale). Più nel dettaglio Milano con 291 milioni di export e 809 di import si posiziona al primo posto, seguita da Mantova e Bergamo per export (circa 200 milioni) e Lodi (354 milioni) e Brescia (237 milioni) per import.
Il mercato più importante per i prodotti alimentari lombardi è la Francia che ha assorbito in sei mesi 403 milioni di euro di alimenti e bevande made in Lombardy, seguita da Germania (318 milioni) e Regno Unito (240 milioni), ma in sei mesi è soprattutto l’export verso il Lussemburgo (+16,7%) e i Paesi Bassi (+13,1%) a far registrare la crescita maggiore.
A livello di prodotto, sono i formaggi i protagonisti dell’export lombardo verso questi mercati europei, con 369 milioni di euro raggiunti in sei mesi, seguiti da prodotti vari come caffè, cioccolato e condimenti (230 milioni circa), bevande (187 milioni) e salumi ed altri prodotti a base di carne (181 milioni).
Diverse le specializzazioni in export delle province lombarde: prodotti a base di carne per Lecco (29 milioni di euro su 74 milioni di esportazioni che si dirigono da questo territorio verso questi otto Paesi europei) e Sondrio (8,5 milioni su 24), pesce lavorato e conservato per Como (21 milioni su 81), formaggi per Lodi (111 milioni su 150), Mantova (72 milioni su 199), Cremona (66 milioni su 148), Brescia (42 milioni su 142), prodotti della lavorazione delle granaglie per Pavia (55 milioni su 97), prodotti da forno per Milano (72 milioni su 291), prodotti misti come caffè, cioccolato e spezie per Varese (40 milioni su 127) e Monza (13 milioni su 34) e bevande per Bergamo (56 milioni su 192).
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