In Piemonte 66 doc sono troppe ne bastano 23
di Informacibo
Ultima Modifica: 10/12/2013
Presentata ufficialmente ad una manifestazione della Regione Piemonte, la proposta del Comitato (coordinatore è Andrea Desana) prefigura dettagliatamente un nuovo sistema, articolato su 4 tipi di denominazione:
1) le “premium” cioè quelle prevalentemente indirizzate all’esportazione (Asti, Barbaresco, Barolo, Gavi, Moscato d’Asti) tendenzialmente in crescita verso i 130 milioni annui di bottiglie; la proposta prevede che ai 5 vini se ne aggiunga un sesto (Barbera d’Asti, nella denominazione “Nizza”);
2) una fascia di 9 altre doc, prevalentemente limitate alla diffusione nazionale (circa 165 milioni annui di bottiglie tendenzialmente in riduzione verso 150 milioni);
3) le “terroir” cioè quelle destinate ad un’area interregionale (35 doc attuali per complessivi 5 milioni annui di bottiglie) che il Comitato propone di ricondurre all’unica doc Piemonte;
4) infine un limitato numero di 7 doc “speciali” (per un milione di bottiglie) considerate da collezione.
E’ un progetto articolato e complesso, pubblicato integralmente in questi giorni sulla rivista Barolo & Co., su cui inizia ora la discussione. Si registra fin d’ora il sostanziale consenso di qualificati ambienti rappresentativi della produzione vinicola piemontese.
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