In Abruzzo nasce il Panettone al vino Villamagna Doc
Il dolce progetto del pasticcere Federico Anzellotti di Emozioni Italiane e la famiglia Masci dell’Azienda Agricola Valle Martello
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 20/11/2020
Un connubio di eccellenze, di fantasia e di amicizia.
Sono i tre elementi che hanno fatto da collante nella realizzazione del Panettone al Villamagna Doc.
Federico Anzellotti di “Emozioni Italiane”, laboratorio di pasticceria di Pescara e la famiglia Masci dell’Azienda Agricola Valle Martello sono amici da sempre. Sembra un dettaglio ma è proprio dalla volontà di sancire un legame di amicizia che nasce questo progetto.
Il commento del pasticcere Federico Anzellotti
“In un anno così difficile, le sinergie sono fondamentali e aiutano ad uscire dall’isolamento. Noi abbiamo riposto – afferma Federico Anzellotti – con una vicinanza emotiva, mettendo insieme quello che sappiamo fare: io il mio mestiere di pasticcere, l’azienda Valle Martello ha contribuito con l’uva, il vino, e una straordinaria collaborazione nella realizzazione del nostro panettone”.
Racconta Katia Masci: “è un panettone con le nostre uve e il nostro vino Villamagna Doc”
“Passeggiando tra le vigne durante la vendemmia e assaggiando gli acini del nostro Montepulciano d’Abruzzo – racconta Katia Masci – Federico mi ha proposto di fare un panettone con le nostre uve e il nostro vino Villamagna Doc. Assieme a Corrado, l’enologo dell’azienda, hanno scelto le uve migliori. Grappoli maturi e sani, scelti uno a uno per ottenere la migliore uva sultanina. La base di partenza è stata un Montepulciano d’Abruzzo dalla buccia spessa in grado di trattenere la concentrazione degli zuccheri. La raccolta tardiva di fine ottobre e l’essiccazione sono stati entrambi realizzati in maniera molto tradizionale, per mantenere quel carattere di artigianalità che vuole essere l’elemento distintivo di questo panettone. Dalla materia prima in vigna abbiamo ricavato due elementi che caratterizzano fortemente il panettone, l’uva sultanina e la marmellata”.
Nella fase successiva si è entrati nel vivo della lavorazione del panettone, che per essere definito tale deve seguire il disciplinare ministeriale. Questo prevede l’utilizzo tassativo del lievito madre, delle uova di categoria A e del burro di affioramento proveniente da allevamenti locali.
Nella terza fase l’estro creativo di Federico Anzellotti si è espresso al meglio. Quel processo fatto di artigianalità, magia, e attesa, quella capacità di trasformare una massa in qualcosa di straordinario.
Le “ore” del Panettone Villamagna Doc
Un processo lungo, che parte dal lievito madre, prosegue con tre rinfreschi da tre ore, successiva lievitazione del preimpasto di dodici ore, impasto del panettone e ulteriore lievitazione di 6 ore. Poi finalmente la cottura, il raffreddamento e il packaging.
È una lenta trasformazione degli elementi, che insieme prendono forma nel prodotto gastronomico per eccellenza del Natale: il panettone.
A livello visivo l’impasto è color cioccolato derivante dalla riduzione di vino Villamagna Doc; a livello gustativo e olfattivo il valore aggiunto è dato dall’uvetta e dalla marmellata che conferiscono dolcezza e profumi di frutta. Lo strappo è tenero, come deve essere quello di un panettone artigianale, che non contiene nessun tipo di conservanti. È un panettone sincero, che ha le sue basi nella territorialità, negli ingredienti del posto, e nel corredo genetico di due aziende abruzzesi che credono nelle potenzialità della propria regione.
“È anche un invito -dice Katia Masci– a valorizzare il prodotto locale, a scegliere l’artigianalità sempre e comunque e premiare il lavoro delle aziende che vivono e lavorano in Abruzzo”.
Condividi L'Articolo
L'Autore