Il turismo che verrà: la riscossa dell’ospitalità Made in Italy - InformaCibo

Il turismo che verrà: la riscossa dell’ospitalità Made in Italy

Dopo lo shock, la reazione: gli imprenditori dell’hotellerie stanno rivoluzionando approcci, metodi e priorità, per adeguarsi a un mondo profondamente cambiato

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 04/06/2020

Le riflessione dei protagonisti della sesta conferenza digitale organizzata da DOC-COM, dedicata alla gestione del dopo emergenza in ambito turistico

Stimolati dalle acute riflessioni di Alessandro Garofalo, tra i maggiori esperti italiani di innovazione, sono intervenuti Andrea Babbi – presidente Petroniana Viaggi e Turismo e ideatore di #Iorestoinitalia, Matteo Bonazza – partner Hotel Klinik, Toni D’Andrea – Ceo Issa Network, Martino de Rosa – fondatore e Ceo atCarmen, Franco Lentini – direttore generale Cristallo, a Luxury Collection Resort & Spa, Cortina d’Ampezzo, e consigliere Associazione Albergatori di Cortina, Franco Vanetti – direttore generale Gruppo Duetorrihotels.

Nuovi prodotti turistici, nuove regole, nuovi target

Gli imprenditori italiani dell’ospitalità si trovano di fronte a un panorama inesplorato, che mette alla prova la loro capacità di adattarsi a un mondo che cambia. Il sesto appuntamento con Tempo di Rinascita, il palinsesto di conferenze digitali ideato dall’agenzia di comunicazione DOC-COM, ha visto riunirsi oggi, intorno a un tavolo virtuale, imprenditori, manager, consulenti, esperti e visionari.

Abbiamo grandi margini di azione, anche nell’incertezza in cui viviamo” sostiene Alessandro Garofalo, fondatore di Garofalo&Idee Associate ed esperto di innovazione, analizzando lo scenario italiano. “Possiamo lavorare sulla motivazione dei collaboratori e clienti, digitalizzare le attività con un occhio di riguardo per la cyber security delle strutture, adottare uno strumento come la mappa dei rischi, per evidenziare le nostre aree di vulnerabilità, allenarci a leggere rapidamente i trend, stimolare la creatività dei dipendenti, lavorare insieme alla concorrenza. Soprattutto teniamo presente che non torneremo mai a una situazione analoga al passato, perciò basta guardare nello specchietto retrovisore: puntiamo al futuro”.

Le parole di Andrea Babbi, ex direttore Enit

Andrea Babbi

Andrea Babbi, presidente Petroniana Viaggi e Turismo, ideatore di #Iorestoinitalia, piattaorma online che riunisce gli imprenditori del turismo italiano: “durante la quarantena abbiamo mantenuto saldi i rapporti con i clienti, ad esempio svolgendo un importante sondaggio sulle motivazioni e le intenzioni di vacanza. Abbiamo dovuto reinventarci completamente per attirare una clientela proveniente dall’Italia, andando a cercare strutture un po’ isolate e adatte alle famiglie, con possibilità di lavoro in modalità smart working. Inoltre abbiamo dotato di smartphone aziendale i dipendenti, mostrando una volontà di investire sulle risorse umane”.

Matteo Bonazza, partner Hotel Klinik: “se dovessi dare un consiglio, sarebbe quello didotarsi di un sistema di controllo di gestione che monitori costi e investimenti fissi come l’acquisto di macchinari per la sanificazione, i corsi di formazione del personale, l’aggiornamento delle competenze. Trovo interessante il fatto che l’associazione di categoria degli albergatori trentini abbia direttamente istituito la figura del Covid Manager, responsabile di queste procedure all’interno di ogni struttura. È fondamentale anche innovare, creando prodotti e servizi adattati alle circostanze”.

Toni D’Andrea, CEO Issa Network: “Il nostro comparto, quello del professional cleaning, coinvolge un esercito di centinaia di migliaia di persone che intervengono in modo discreto nelle attività produttive. È un vero laboratorio di inclusione, con il 70% di dipendenti donne, e l’80% stranieri. Nonostante sia un servizio essenziale vive all’interno di un paradosso, si trova in un cono d’ombra. Questa stessa invisibilità è in parte responsabile di situazioni incresciose, come i bandi di gara per concorsi pubblici gestiti con logiche al massimo ribasso. Ora che a livello globale si sta riscoprendo ciò che già conoscevamo, ovvero l’importanza dell’igiene per la salute umana, forse avremo l’attenzione che meritiamo”.

Martino de Rosa, fondatore e CEO atCarmen: “Noi siamo fortunati, perché nei nostri resort in Franciacorta e a Castiglione della Pescaia godiamo di un distanziamento, per così dire, naturale. Abbiamo notato come i clienti stiano riscoprendo il piacere di andare al ristorante o vivere esperienze in una situazione di comfort maggiore, lontano dalla folla. In questo momento siamo tutti impegnati a ridisegnare gli spazi, anche come design, per andare incontro a queste nuove esigenze. Un evento straordinario come il Covid ha messo a nudo i problemi già esistenti, come quello della liquidità e della frammentazione e delle piccole dimensioni del tessuto aziendale italiano. Ma grazie al geniale artigianato italiano potremo farcela, se svilupperemo una maggiore forza economica e manageriale”.

Franco Lentini, direttore Generale Cristallo, a Luxury Collection Resort & Spa, Cortina d’Ampezzo, consigliere Associazione Albergatori di Cortina: “Tra un mese apriremo il nostro hotel ed entreremo in una nuova dimensione di normalità. Nel frattempo, in questi mesi, abbiamo fatto quadrato con gli operatori del territorio, sia all’interno dell’Associazione degli Albergatori che con gli impiantisti, i commercianti, i ristoratori, gli artigiani, in un clima di grandissima apertura. È nato uno spirito di collaborazione che ha coinvolto anche l’amministrazione pubblica e gli uffici di promozione del territorio. Nel prossimo futuro riorganizzeremo proposte e servizi per renderli più esclusivi, disponibili su prenotazione, e amplieremo gli spazi a disposizione”.

Franco Vanetti, direttore Generale Gruppo Duetorrihotels, Grand Hotel Majestic “già Baglioni” di Bologna, Due Torri Hotel di Verona, Hotel Bernini Palace di Firenze, Hotel Bristol Palace di Genova: “Stiamo vivendo una situazione completamente nuova. Abbiamo dovuto fare tabula rasa del passato, almeno per il momento, non potendo contare sul mercato estero, il più legato al turismo nelle città d’arte. Oggi dedichiamo tutta la nostra attenzione ai clienti italiani: puntiamo ad attirare nuovi ospiti, magari attirandoli con le proposte culinarie dei nostri ristoranti. Ma sono fiducioso: le persone sono curiose, si spostano, si sono abituate a viaggiare e visitare città, e non vorranno rinunciare sul lungo termine”.

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