Il Rural Festival: torna la biodiversità rurale
L'idea del festival nasce dall'impegno di agricoltori e allevatori di far conoscere e assaggiare i propri prodotti che parlano di semplicità e genuinità
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 13/07/2018
Anche quest’anno, per la quinta edizione, torna Rural Festival con la biodiversità rurale in prima linea.
Sabato 8 e domenica 9 settembre 2018 a Rivalta di Lesignano De’ Bagni (Parma) torna l’appuntamento che raduna annualmente uno accanto all’altro una quarantina di agricoltori e allevatori di Emilia Romagna, Toscana e quest’anno anche Liguria, che con grande fatica e altrettanta passione, ogni giorno lavorano per tutelare e salvaguardare antiche varietà vegetali e antiche razze animali: un invito alla scoperta e all’assaggio di prodotti unici e da riscoprire.
Dopo il successo e il crescente interesse negli anni l’area protetta di biodiversità di Rivalta, nel cuore della Food Valley e allo stesso tempo in un territorio collinare fatto di verde, boschi di querce, calanchi e vulcanelli di fango recentemente eletto a riserva Mab Unesco, è pronta a ospitare una nuova edizione di un festival che si pone come momento clou di un movimento nato per salvaguardare colture e razze in via d’estinzione.
L’idea del Rural Festival nasce dall’impegno da parte di agricoltori e allevatori di far conoscere e assaggiare i propri prodotti dall’antica storia
Quest’anno ci sarà anche qualche prodotto biodiverso della vicina Liguria
Il motto è: tornare indietro per andare avanti e guardare al futuro
Si potrà quindi gustare la biodiversità agricola con stand gastronomici in cui assaggiare e anche ascoltare le singole storie che si nascondono dietro ad ogni piccolo produttore.
A fare bella mostra di sé ci saranno il prosciutto di maiale nero, arrosticini di pecora Cornigliese, carne fresca di Cinta Senese, arrosto di tacchino nero, pane di grano del Miracolo e Marocca di Casola, polenta Formenton Ottofile Garfagnana, testaroli della Lunigiana con farro, gnocchi di patata Cetica, polpa di pomodoro Riccio di Parma, pasta fresca all’uovo di gallina Romagnola, Tortél Dóls con mostarda, torta di patata Quarantina, erbe selvatiche, ortaggi liguri, cipolla Borettana, fagioli Zolfino al coccio, olio di Olivastra Seggianese, latte fresco di asina, formaggi unici di razze bovine e ovine, Marroni di Campora, torta di prugna Zucchella, caffè di orzo Leonessa, miele biologico reggiano, Sidro di mele di montagna, uve e vini da rari e antichi vitigni.
Una mostra-mercato ma soprattutto un’esperienza diretta, da vivere con tutti i sensi negli spazi della riserva naturale del parco Barboj, tra frutti e animali di varietà e razze antiche spesso dimenticate.
Il festival, una grande festa all’aria aperta dedicata alla biodiversità agricola
Il Fefival rurale ospiterà anche modelli di trattori Landini e Lamborghini prodotti tra gli anni Trenta e Cinquanta, che verranno messi in moto da esperti motoristi per la gioia dei bambini e anche di adulti appassionati. Inoltre un ricco parco animale di antiche razze, come il maiale nero di Parma, il suino di Cinta Senese, la pecora Cornigliese e Massese, il cavallo Bardigiano, l’asino Romagnolo, la vacca grigia Appeninica, Bardigiana, Ottonese e Bianca Valpadana, il tacchino nero di Parma e Piacenza, la gallina Romagnola e il pollo Valdarnese. E tutt’attorno rari vitigni autoctoni, piante e frutti dimenticati e una ricca esposizione di varietà di pomodori.
Questo appuntamento vuole ribadire il concetto di promozione di quell’economia sana e sostenibile che fa leva sul recupero di antiche tradizioni, su prodotti genuini e sulla tutela dei valori contadini. Un “movimento” quello di Rural, biodiversità agricola, che non si esaurisce in questo weekend ma che di anno in anno continua a dare speranza a tutte quelle giovani generazioni di agricoltori e allevatori custodi. I produttori e gli allevatori, oltre all’Associazione agricoltori allevatori custodi di Parma e alla collaborazione del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, saranno a disposizione per far conoscere prodotti e razze dimenticati per una panoramica gastronomica di grande valore e quasi dimenticata.
Orario: 10-20, ingresso gratuito. Tel: 342.9128266 e 335.316337
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