Il punto di vista dei Ristoranti italiani nel mondo: l’agropirateria
di Informacibo
Ultima Modifica: 23/05/2013
Roma 23 maggio 2013. Il tema delle imitazioni e della contraffazione alimentare è un tema sempre più dibattuto anche nel mondo della ristorazione.
I Ristoranti Italiani nel Mondo non solo “ambasciatori” nel made in Italy ma anche garanti della qualità e dell’origine dei prodotti. Non è sempre questo ruolo è facile.
Perchè siamo di fronte ad una materia complessa. Un fenomeno che mina l’autenticità e la passione dei ristoratori che hanno scelto di fare del Made in Italy il loro fattore di distintività e identità sul mercato.
L’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche (ISNART) ha svolto un’inchiesta dove, in premessa scrivono “Se si considerano i rischi per la salute ed anche il danno economico della contraffazione alimentare, si comprende ancora di più l’importanza della lotta, anzi della “guerra”, al falso, che rappresenta un business che solo in Italia vale 6,9 miliardi di fatturato perso per le imprese (dati Censis 2012).
Vittime della “agropirateria”, del “italian sounding” e della “adulterazione degli ingredienti” di un prodotto alimentare, però, non sono solo i produttori ed i consumatori, ma anche coloro che consideriamo gli ambasciatori della cucina italiana ed anello della filiera del prodotto agroalimentare: i Ristoranti Italiani nel Mondo.
Qui sotto i risultati dell’inchiesta pubblicati sulla rivista Impresa Turismo di maggio (clicca QUI per leggere l’articolo).
Pubblichiamo QUI anche una dichiarazione rilasciata a “Impresa Turismo” dal Presidente della Camera di commercio di Parma, Andrea Zanlari (nella foto con Ferruccio Dardanello, Presidente di UnionCamere), sulle iniziative antipirateria messe a punto a Parma.
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