Il micro macro mondo delle esposizioni a Identità Golose
di Informacibo
Ultima Modifica: 09/03/2016
dall' inviata Maria Eugenia Bertaccini
Lunedì 7 Marzo 2016, Milano MiCo. Entrare nella hall del MiCo, che ospita in questi giorni Identità Golose, è come entrare in un micro -macro mondo alimentare. Micro perché pochi e selezionati sono gli espositori, macro perché è un condensato di colori alimentari, forme sinuose di packaging, personaggi in alta uniforme culinaria, sapori che galleggiano in un’atmosfera palpitante di energia. Ci lasciamo alle spalle le gremite sale conferenza animate dai nomi del Gotha della cucina italiana e internazionale, per addentrarci nelle sale dell’expò.
Qui in mezzo a grandi nomi come Kitchen Aid, cucine Berto, Lavazza, i 90 produttori selezionati del Merano Wine Festival e Alce Nero, solo per menzionarne alcuni, spiccano preziose perle che mettono sul mercato, principalmente professionale, prodotti di vera eccellenza.
Partiamo con Riso Buono, una giovane azienda guidata da Cristina Brizzolari (in alto nella foto) che con orgoglio ci parla dei soli 3 anni di attività in cui si è riusciti tuttavia a produrre il Carnaroli Gran Riserva e dove è stato messo a un incrocio naturale di riso nero integrale, basmatico dall’evocativo nome di “Artemide”. Oggi, grazie alla collaborazione con ROBO, il Riso Buono viene esportato nel mondo.
Ne parliamo con Andrea Faranda, proprietario e direttore Marketing di Robo, che esalta questa proficua interazione sostenendo che grazie ad essa la sua azienda ha potuto esportare anche altri prodotti, “un esempio di vincente azione sinergica fra un produttore ed un distributore”.
Mattia Pariani nel suo elegante stand a Identità Golose
Ed ecco Pariani, specializzato nelle frutta secca rigorosamente DOP, dalla Nocciola del Piemonte al Pistacchio di Bronte e da cui estrae olii e farine, che ha lanciato il suo progetto “Origini” ovvero una scoperta di prodotti non italiani, dallo zenzero al cacao.
Mattia Pariani con un sorriso dichiara “ora abbiamo tutto il mondo da esplorare… e questo nuovo progetto ci terrà impegnati per un po’”. Un esempio di raffinata imprenditoria che traendo origine da un prodotto tipico locale parte per un viaggio planetario.
Spicca per il suo spazio piccolissimo ma elegante il Caseifico Piccolo Brite di Cortina d’Ampezzo. E’ il suo casaro, Aljosha Piaia, che ci racconta che l’azienda è stata “tirata fuori” da una vecchia malga a lato del più famoso agriturismo El Brite de Larieto e che sono arrivati a questa manifestazione grazie ad un rapporto professionale fra il suo chef Riccardo Gaspari e il grande Massimo Bottura.. Storie di cucina, montagna e passione che scorrono sotto alla volta di Identità Golose.
E che dire del piccolo food truck con un “cibo di strada vegano” e a base di canapa, unico nel suo genere e nato dalla creatività di Sara Samuel che, “dopo anni di lavori nel mondo dell’arte dove si è persa”, dichiara che “la cucina l’ha accolta e lei qui si è ritrovata”.
Fra uno scorcio di Davide Oldani del D’O, presente allo stand del Grana Padano e poi allo stand della San Pellegrino, di cui è testimonial, anzi “mentor” come recita il cartellone luminoso, troviamo un’altra chicca: la Kopper Cress che quest’anno presenta, solo per la ristorazione, i nuovi germogli di Nasturzio, di “Pepe dei Fossi” e di Levistico.
E che dire delle allegre spezie della spagnola Sosa? un tripudio di colori che, come recita lo slogan, ci fa fare il giro del mondo della storia e della geografica gastronomica (“a culinary journey”).
L'area dei produttori by Merano Wine Festival
Ci dirigiamo ora verso l’expò nell’expò, il salone delle rappresentanze del Merano Wine Festival, dove la gentile Stefania Gatta illustra il progetto di selezione dei produttori, qui presenti democraticamente tutti con lo stesso format espositivo. Un banco uguale per i Santa Margherita, per i Trento Doc e per la piccola Tenuta Mara che produce un unico vino, biodinamico, diffondendo musica fra le vigne e le botti. O l’azienda Zaccagnini con il suo pluripremiato Clematis.. Una rappresentanza dell’Italia “superiore” che si raduna sotto l’egida del “Wine Hunter”, come oggi si definisce il patron del Merano Wine Festival Helmut Kőcher.
E’ un viaggio che potrebbe proseguire a lungo, fra gli eleganti stand e le cucine a vetri da cui occhieggia un mondo vivo e carico di energia, fra frotte di sous chef e cooking stars. E’ un viaggio nell’Italia del gusto, delle sensazioni e, soprattutto, della passione per il proprio lavoro che anima tutti gli attori presenti e che, siamo certi, contribuisce a regalarci queste eccellenze.
Ecco, infine, gli ultimi ingressi dell' albo d'oro di Idendità Golose:
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premio Creatività in Cucina consegnato da Molino Quaglia a Riccardo Camanini (Lido 84)
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premio Identità di Sala consegnato da atCarmen a Rossella Cerea (Da Vittorio), Mariella Cedroni (Madonnina del Pescatore) e Mariella Caputo (Taverna del Capitano)
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premio "L'Omaggio" consegnato da Dom Pérignon alla famiglia Cerea per i 50 anni del ristorante Da Vittorio.
Famiglia Cerea: la più Grande e Bella famiglia della ristorazione italiana
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