Il latte nell’alimentazione del bambino
Centrale del Latte di Roma e medici pediatri: “il latte fa bene, no a falsi miti”
di Cristiano Bacchieri
Ultima Modifica: 15/03/2018
Roma 15 marzo 2018. Una conoscenza diretta della filiera produttiva e dei suoi controlli e un dialogo, costante e franco, tra medici pediatri, medici di medicina generale e produttori sono oggi più che mai necessari contro la diffusione di regimi alimentari dannosi per la salute dei bambini e dell’intera famiglia.
Sono i principali risultati emersi dalla tavola rotonda “Il latte nell’alimentazione del bambino”, organizzata presso la sede della Centrale del latte di Roma per avviare una fase di confronto con i medici pediatri della FIMP Lazio (Federazione Italiana Medici Pediatri Lazio) e i medici di medicina generale della FIMMG Lazio (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) sul ruolo del latte vaccino dopo il primo anno di vita e sull’importanza di una corretta alimentazione, a cominciare dalla colazione. L’esigenza dell’incontro, fortemente voluto da Centrale del latte, nasce dalla costatazione che sempre più prendono piede falsi miti su alcuni cibi, il latte primo tra tutti. Le conseguenze di scelte sbagliate non diminuiscono durante le successive fasi di crescita dei nostri figli, periodo nel quale i medici pediatri sono il punto di riferimento per i genitori.
“Per questi motivi l’incontro di oggi e’ stato particolarmente fruttuoso perché ci ha fatto conoscere le tecniche di preparazione del latte. Sapendo quanto lavoro e professionalità c’è nel produrre questo prodotto, si hanno anche risposte più pronte e documentate per combattere dicerie e mode dannose per bambini e adulti” – ha spiegato Agata Montalbano, vicesegretario FIMP Lazio. Imprescindibile punto di partemza di questo dialogo è la garanzia della qualità della materia prima e del controllo, analitico e continuativo, dell’intero processo produttivo, dal ricevimento del latte crudo al confezionamento del prodotto finito.
“E’ importante ristabilire un equilibrio di informazione verso i consumatori – ha sottolineato Giovanni Pomella, Direttore Generale Parmalat Italia e Presidente Centrale del Latte di Roma – Mettendo insieme le competenze dell’azienda che raccoglie, verifica e produce il latte e quelle dei pediatri che conoscono le esigenze nutrizionali dei bambini, riusciamo a costruire una comunicazione corretta sul latte, restituendogli una dignità come importante alimento e dando delle risposte corrette anche in termini di prodotto”.
“Aprire le porte della Centrale del Latte di Roma significa far toccare con mano alla Comunità scientifica di medici e pediatri la qualità dei controlli che vengono effettuati dalla fase di selezione degli allevamenti fino al prodotto in uscita. Questi sono momenti importanti dai quali nascono spunti su aspetti nutrizionali per una corretta alimentazione dei bambini” – ha dichiarato Maurizio Bassani,Amministratore Delegato, Centrale del Latte di Roma.
Alla tavola rotonda sono intervenuti inoltre Ivana Gandolfi (Ricerca e Sviluppo Corporate/Area Scientifica Parmalat), Valeria Del Balzo – Dip. Fisiopatologia Medica, Sezione Scienza dell’Alimentazione, Giuseppe Oliviero- FIMP Lazio. dott. Giorgio Pitzalis – FIMP Roma, dott. Mario Cirillo – FIMMG Lazio.
Dalle relazioni è emerso che l’estrema versatilità e completezza del profilo nutrizionale del latte lo rendono un alimento molto importante nell’ambito di una alimentazione equilibrata (linee guida e piramide alimentare mediterranea).
Sui benefici della prima colazione in particolare ha insistito Giorgio Pitzalis, FIMP Roma :” E’ importante aumentare il consumo di latte e yogurt sin dalla prima mattina favorendo un comportamento alimentare che aggiunga salute ai nostri anni. Attualmente il consumo medio annuale di 40 litri di latte, equivalente a 100 ml al giorno, è del tutto insufficiente. Per i bambini sopra i due anni è consigliabile il latte vaccino”. “C’è un problema di educazione di stile di vita sia per i bambini sia per gli adulti– ha aggiunto Mario Cirillo, FIMMG Lazio- Le mamme dovrebbero organizzarsi in modo tale che il bambino abbia il giusto tempo di fare colazione con il latte. Altresì molti adulti, ritenendo autonomamente di risolvere una problematica che riferiscono di avere con il latte, senza che l’intolleranza sia stata accertata con esami specifici, eliminano erroneamente il latte, latticini e derivati dalla loro dieta. In questi casi, semmai, non va eliminato il latte ma il latte con il lattosio ma solo dopo aver avuto una diagnosi da un medico. In caso invece di colesterolemia il latte non ha una forte incidenza”.
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