Il lato gustoso di Bit 2019: sarà il food il nuovo turismo?
L'enogastronomia è driver sempre più importante per il turismo: scelta come esperienza dai turisti, diventa anche mezzo per promuovere una destinazione. L'esperienza a Bit 2019
di Alessandra Favaro
Ultima Modifica: 12/02/2019
Un tempo Bit significava viaggi e gadget. Si tornava a casa con le borse e i trolley pieni di cataloghi e gadget di ogni tipo. Oggi, Bit significa viaggi e assaggi, dove il cibo e i prodotti tipici diventano attori dell’esperienza di viaggio.
E se fosse il food il nuovo turismo? L’enogastronomia e le esperienze dedicate a cibo, vino e ristorazione entrano sempre con più forza tra i desideri di viaggio dei turisti in Italia. E non a caso l’edizione 2019 dell Bit, la borsa italiana del turismo di Milano, è un’edizione dove l’enogastronomia ha dettato agenda e partecipanti e ha visto nuovi ingressi dedicati anche ai prodotti alimentari iperlocali, come il Mercato Ittico di Chioggia, al suo debutto alla fiera del Turismo milanese.
“L’enogastronomia è sempre più importante driver di viaggio” twittava Fiera Milano il giorno d’apertura dell’edizione 2019 dell’esposizione dedicata al viaggio.
Ed è con un bicchiere di arancia rossa di Sicilia Igp che il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci ha accolto allo stand della regione il ministor al Turismo e Agricoltura Gian Marco Centinaio.
La regione Sicilia ha aperto il calendario dei suoi eventi con il lancio della prossima edizione del Cous Cous Fest, il festival delle culture mediterranee raccontate tramite chef e piatti tradizionali e non a base di cous cous appunto.
In nord Italia, la Regione Lombardia ha presentato le proposte enogastronomiche per il suo turismo esperienziale con Sapore in Lombardia. “La regione Lombardia è ricca di prodotti Dop e Igp, crediamo molto nel turismo enogastronomico anche perchè il 90% dei 40 milioni di turisti che ogni anno arrivano nella nostra regione si portano a casa proprio prodotti tipici locali alimentari del territorio” ha dichiarato l’assessore al turismo Lara Magoni.
E per mantenerli sempre più autentici che la Regione Sicilia investirà sempre di più in tutela delle tipicità locali e lotta alle contraffazioni “Abbiamo dei prodotti unici dal punto di vista dell’enogastronomia locale, bisogna proteggerli da tentativi di imitazioni e valorizzare le nostre Dop e Igp” ha commentato il governatore della regione Musumeci.
Bit è teatro anche quest’anno per un calendario sempre più ricco di appuntamenti dei Food Tourism Day con Roberta Garibaldi, da cui sono emersi drive e trend enogastronomici che sempre più dettano le scelte dei viaggiatori.
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I trend del turismo enogastronomico
Corsi di cucina. Sono esperienze di grande appeal turistico. Il 62% dei turisti enogastronomici vorrebbe parteciparvi e il 32% ha fruito di questa esperienza nel corso dei suoi più recenti viaggi. L’interesse è molto forte anche tra i turisti generalisti, ma il livello di partecipazione è più basso, indice e conseguenza dell’esistenza di un mercato potenziale che deve essere soddisfatto (Garibaldi, 2018).
Vino. Il 41% dei turisti italiani ha visitato una cantina nel corso delle sue recenti vacanze e il 35% ha partecipato ad eventi e festival a tema (Garibaldi, 2018). Un forte interesse, testimoniato da più parti, che va oltre il semplice desiderio di degustare i vini locali, ma si traduce nel desiderio di vivere esperienze segmentate ed innovative. Tutto ciò sta inducendo ad un rinnovamento e ampliamento dell’offerta esistente.
Olio. In prodotto davvero unico per la nostra nazione, 825 mila le aziende olivicole in Italia espressione delle oltre 400 coltivazioni presenti sul territorio: un’opportunità di sviluppo, conservazione e tutela del patrimonio, ma anche di vivere esperienze enogastronomiche memorabili ed occasione di promozione.
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Il cibo per conoscere
I turisti enogastronomici italiani per il 66% ritengono che partecipare ad esperienze enogastronomiche possa aiutare a comprendere la cultura e l’identità locale (Garibaldi, 2018). Emerge così che l’esigenza di accompagnare nella scoperta dei prodotti del territorio, della loro produzione e storia. Gli strumenti dello storytelling diventano sempre più importanti non solo per i produttori ma anche per far conoscere i territori dove sono collocati.
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6 start up enogastronomiche si presentano
Dal serbatoio degli innovatori in start up del progetto “FactorYmpresa Turismo”, il programma promosso dal Ministero dei Beni Culturali e del Turismo e gestito da Invitalia, sei idee si sono presentate al pubblico di Bit 2019: ad ognuno del Team uno spazio di 7 minuti per raccontare come stanno andando le cose. Da RxBox Chain a TypicalEats, un portale web di specialità gastronomiche che permette a turisti e amanti del buon cibo di scoprire quali sono i piatti tipici di ogni località. Presentate anche Bee-O-Veg: un’app per scoprire il cibo italiano con particolare riguardo allo street food; Esperienza.com : laboratori per scoprire l’”essenza” dei liquori e distillati come gin, vermouth ecc…e creare il proprio autonomamente. Vivere un’esperienza di questo tipo, secondo gli organizzatori, aiuta a scoprire e riconoscere le eccellenze del territorio attraverso un percorso coinvolgente e multisensoriale; Gotto Wine Tour: un’app per scoprire, prenotare vacanze enogastronomiche e degustazioni vini.
Infine Regusto: un progetto nato per combattere il problema dello spreco alimentare. E’ un’app e e piattaforma per la prevenzione e riduzione degli sprechi alimentari impiegabile nel settore ristorativo e nelle amministrazioni comunali. E’ anche un piccolo e-commerce, che offre proposte alimentari selezionate a un prezzo scontato.
A Bit of Taste
Il turismo enogastronomico è stato anche al centro dell’area A Bit of Taste. Regioni, stati stranieri, talenti emergenti chef stellati si sono alternati per tre giorni per mettere in mostra il meglio della cucina come leva fondamentale del turismo.
Cucina nazionale e internazionale, driver fondamentale per lo sviluppo del turismo: lo ha confermato la sezione tematica dedicata al settore del turismo enogastronomico. A occuparsi dell’organizzazione di eventi e momenti di confronto di questo spazio è stata stata chiamata anche quest’anno APCI – Associazione Professionale Cuochi Italiani.
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