Il lato femminile dello Speck Alto Adige IGP - InformaCibo

Il lato femminile dello Speck Alto Adige IGP

di Simone Pazzano

Ultima Modifica: 02/07/2019

Tre storie rosa per scoprire alcune delle donne che si nascondono dietro l’eccellenza altoatesina

Che non ci siano lavori da uomini e lavori da donne è chiaro ormai a tutti. Il settore dello Speck Alto Adige IGP, ad esempio, è stato lungamente considerato maschio e soprattutto fisico, poco incline alla figura femminile. È grazie allo scorrere del tempo e all’evoluzione che la donna ha attuato, con forza e determinazione, se il settore ha iniziato a tingersi di rosa e ad aprirsi alla sensibilità e caparbietà femminile. Basta ascoltare le parole di Karoline Kuenrath e vivere il suo desiderio di affermazione, lasciarsi incantare dall’ingegno matematico di Barbara Siebenförcher o ammaliare dagli occhi coraggiosi di Hanna Steiner per comprendere a fondo l’importanza della figura femminile all’interno del settore dello Speck Alto Adige IGP.

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Karoline Kuenrath

Karoline e il sogno nel cassetto di (re)stare in famiglia

La scelta di Karoline Kuenrath è figlia del forte legame con la sua famiglia. Un amore profondo che l’ha spinta fin da piccola ad avvicinarsi all’azienda dei nonni prima e dei genitori poi, dando il suo personale contributo alle attività quotidiane: produzione, vendita e supporto presso i punti vendita. Ogni momento lontano dagli impegni scolastici, è stato per Karoline un’opportunità per apprendere qualcosa in più sul settore e sui sacrifici che la qualità richiede.

Era il 1954 quando i nonni inauguravano il sogno di una vita: un’impresa che porta il nome Mair, il cognome della madre, in Alta Val Venosta. Glorenza diventa il cuore pulsante dell’attività di famiglia che, dapprima di piccole dimensioni, cresce sempre di più fino ad avere 20 dipendenti: 4 membri della famiglia – tra cui Karoline e il fratello – e le persone addette alla vendita in negozio.

È sicuramente un lavoro pesante ma capace di regalarti piccole quotidiane soddisfazioni. La Macelleria Mair infatti non si ferma mai: non sono previsti giorni di chiusura nè giorni di ferie, eppure la passione e l’amore che si respira all’interno dell’azienda ripaga di ogni sforzo o sacrifcio. Il merito è anche e soprattutto di quel tocco femminile in più: Karoline ha sognato fin da piccola – contro la volontà della nonna – di restare nella sua famiglia e nella sua azienda.

La sua voglia di proporsi senza timore e di creare sempre cose nuove sono stati i motori per la produzione e per l’innovazione tecnologica. Il futuro della macelleria Mair infatti è chiaro e già scritto: ascoltare i consumatori e le loro esigenze mantenendo inalterati i valori dell’artigianalità e autenticità, tipici del settore dello Speck Alto Adige IGP. Mantenendo sempre le dovute distanze dai processi industriali e evitando l’uso di conservanti e allergeni, la produzione continua a puntare sulla qualità e sulla naturalezza dei propri prodotti.

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Barbara Siebenförcher

Barbara e la voglia di far tornare i conti… dello Speck Alto Adige IGP

É grazie alla presenza di un papà creativo, con grandi doti relazionali e di delega se oggi Barbara Siebenförcher ha un ruolo preciso all’interno dell’azienda di famiglia.

L’azienda G. Siebenförcher nasce nel 1930 dal nonno, ma è solo nel 1970, quando Gottfried Junior eredita tutto dal padre che ha iniziato l’avventura di Barbara. Figlia maggiore di sette figli, cresce circondata dalla quotidianità della azienda familiare: pranzo e cena sempre in compagnia della famiglia ma anche dei macellai che lavoravano nell’azienda. La vita lavorativa era il pane quotidiano.

È stato il papà ad indirizzarla verso gli studi economici, notando la sua grande perspicacia con i numeri: un investimento per il futuro non solo di Barbara ma di tutta la famiglia. Oggi è lei ad occuparsi della contabilità, affiancando i fratelli Thomas e Florian che si occupano rispettivamente della vendita e della produzione. Tre menti tanto diverse ma fortemente convinte che l’unione fa la forza.

Al di là dei numeri, il grande contributo di Barbara è la sua attenzione verso gli altri, verso quei 150 dipendenti ritenuti tutti parte di una grande famiglia. La sensibilità e la capacità di ascolto con la quale Barbara affronta le questioni più organizzative fa si che tutti siano ugualmente coinvolti verso il raggiungimento dello stesso obiettivo e si sentano parte di un unico grande progetto.

È grazie alle intuizioni di Barbara e alla capacità di ascolto di tutta la sua famiglia se oggi l’azienda Siebenförcher sta intraprendendo un percorso innovativo per offrire ai consumatori il gusto e la qualità della tradizione ma con un’attenzione verso la salute ed il benessere: ne è un esempio la diminuzione del sale nei prodotti o nuove soluzioni per chi soffre di particolari allergie e intolleranze. La salute e l’attenzione a ciò che si mangia è una tendenza sempre in crescita e l’azienda si sta adoperando per portare avanti diversi progetti che possano incidere positivamente, già da subito, su alcuni prodotti.

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Hanna Steiner e la sorella

Hanna e il dinamismo Steiner che profuma di tradizione

Divertimento, tanta energia e dinamismo sono le tre parole chiave dell’azienda di famiglia Steiner, una delle 29 aziende produttrici di Speck Alto Adige IGP.

Seconda di quattro figli, Hanna Steiner oggi si occupa di tutti gli aspetti amministrativi e a lei è destinato il controllo della qualità dei prodotti. Eppure non si è mai chiesta se volesse davvero fare questo lavoro. L’avvicinamento all’azienda di famiglia è stato quasi naturale: dopo la scuola alberghiera e una prima esperienza all’interno di un albergo, ha risposto positivamente al richiamo familiare. Era il momento di tornare e di dare il proprio contributo all’attività dei genitori.

Da quel momento, Hanna Steiner ha iniziato il percorso lavorativo, fatto di relazioni, di dialogo – soprattutto con i membri della sua famiglia – e di tanto dinamismo. È anche questo, infatti, che l’ha tenuta legata tutto questo tempo alla sua terra e al settore dello Speck Alto Adige IGP: la possibilità di non annoiarsi mai, di vivere ogni giorno, con trepidazione, piccole grandi sorprese quotidiane che rendono la vita lavorativa mai banale.

Oggi per l’azienda Steiner, Hanna e le altre donne – tra i 15 dipendenti – rappresentano un valore in più grazie alle competenze umane e lavorative che contraddistinguono ognuna di loro. Hanna è una giovane donna, determinata, forte e consapevole dell’importanza del ruolo femminile all’interno di un ambiente lavorativo.

Un ruolo che incide fortemente anche sui progetti futuri. La figura femminile infatti si porta dietro quel pizzico di creatività e di problem solving che non guasta mai, per stare sempre al passo con le sempre diverse esigenze dei consumatori: oggi anche i piccoli produttori come Steiner, fortemente legati alla tradizione e all’artigianlità, sono chiamati a sfruttare al meglio le nuove tecnologie e a combinarle, sapientemente, con il passato per garantire sempre prodotti autentici e di altissima qualità.

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L'Autore

Giornalista

Giornalista e digital strategist per ViaBagutta Comunicazione. Scrivo di food & beverage per testate di settore come Informacibo.it e Osserva Beverage de La Repubblica. Curo "Onde", una newsletter dedicata ai temi della comunicazione e "Blu Mediterraneo", community per gli amanti del mare.