Il dopo Expo del Padiglione Cibus è Italia: le iniziative per aumentare la presenza dell’alimentare sui mercati esteri
di Informacibo
Ultima Modifica: 28/10/2015
Milano, 28 ottobre 2015 – La straordinaria esperienza di Expo2015 sarà importante per raggiungere l’obiettivo definito dal Governo di rispondere alla grande domanda di food Made in Italy che cresce nel mondo raddoppiando, in pochi anni, l’export agroalimentare italiano. L’agorà creativa su queste tematiche in Expo è stata la Sala Convegni del padiglione “Cibus è Italia – Federalimentare” che ha riunito gli esponenti dell’industria, dell’agricoltura e della distribuzione in 250 incontri tra workshop, convegni, conferenze stampa e degustazioni guidate. L’unico padiglione a presentare in esposizione la globalità delle 13 filiere alimentari italiane, mille marchi e migliaia di prodotti di 420 aziende, struttura che verrà recuperata integralmente diventando il nuovo ingresso ovest del quartiere fieristico di Fiere di Parma.
Anche le opere dei 13 street artist, coordinati dal digital storyteller Felice Limosani, saranno istallate e valorizzate per impreziosire i diversi padiglioni diventando, con il loro messaggio sulla contemporaneità del food Made in Italy, una collettiva permanente a disposizione delle centinaia di migliaia di visitatori accolti annualmente da Fiere di Parma
Il contributo del padiglione sarà proiettato anche nell’immediato dopo Expo con vari progetti in gestazione, tra cui: la replica del format del padiglione in altre fiere, in Italia e all’estero; la creazione di un Osservatorio permanente sull’Italian sounding; la creazione di un team permanente per favorire le sinergie di tutti gli attori nella attività di incoming dei buyer stranieri; la promozioni di nuovi format di corner espositivi “shop-in-shop” per i retailer esteri.
La caratteristica peculiare di “Cibus è Italia” è stato il mix di esposizione e degustazione dei prodotti (con quasi 300 mila visitatori, per lo più esteri), convegnistica, incontri business con i buyer esteri ed italiani.
La 18° edizione della fiera Cibus, a Parma nel maggio 2016, sarà il primo evento in cui si replicherà il format del padiglione Cibus è Italia. Sarà poi la volta di altre fiere in Asia ed anche negli USA, come la IDDBA di Houston e la FMI CONNECT di Chicago.
L’altra opportunità, proposta da Federalimentare e da Fiere di Parma, è la creazione di un Osservatorio permanente sull’Italian sounding: un nuovo strumento che consenta, per la prima volta, di monitorare con puntualità e su base annuale il fenomeno della contraffazione agroalimentare.
La presenza dei prodotti italiani sui mercati esteri potrà essere ampliata grazie ad un nuovo format “shop-in-shop” per i retailer esteri: Cibus si propone come soggetto aggregante per proporre ai retailer esteri una soluzione “chiavi in mano” che raccolga l’espressione più completa e d’eccellenza del paniere di prodotti italiani da offrire e vendere ai consumatori esteri.
Cibus è Italia ha significato soprattutto matching tra aziende e buyer esteri: 15 sessioni con top buyer provenienti da ogni continente, 5mila incontri dentro il padiglione e 200 visite negli stabilimenti sul territorio, grazie alla collaborazione tra Fiere di Parma, ICE e Federalimentare. Oltre a circa mille incontri tra aziende espositrici e buyer italiani. Un modello che si vuole perfezionare ed espandere con la creazione di un team di coordinamento per tutte le missioni sul territorio italiano di buyer esteri sia dopo la fiera Cibus di maggio 2016, sia durante l’anno, che consenta ai buyer di conoscere dall’interno le aziende e i loro siti produttivi grazie a tour personalizzati.
“L’immagine dell’alimentare italiano che abbiamo dato al mondo – ha dichiarato Luigi Scordamaglia, Presidente di Federalimentare – è quella di una filiera unita in tutte le sue componenti agricoltori, industria di trasformazione e distribuzione, capace di superare antiche rivalità. Un modello di cooperazione che ci permetterà di essere più competitivi nello scenario nazionale e internazionale, grazie anche al sostegno del Governo che ha dato un supporto inedito all’alimentare mettendolo al centro della sua politica di rilancio del Paese”.
“La piattaforma fieristica Cibus – ha detto Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma – può essere molto utile nella strategia complessiva per portare l’export agroalimentare italiano ai 50 miliardi auspicati dal Governo entro il 2020. Cibus è già il punto di incontro dei produttori italiani e degli operatori esteri e la nostra esperienza è a disposizione per un sempre maggiore coordinamento con il ICE/ITA e con Federalimentare e per un ruolo attivo nel dopo Expo”.
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